L'Arte si è fermata a Monti

- di: Francesco d'Alfonso
 

Arte contemporanea e studenti liceali è il binomio dell’iniziativa “Art Stop Monti”, un progetto di riqualificazione delle stazioni metro che, partendo dalla fermata della linea B Cavour, restituirà decoro e vivibilità ai luoghi di attesa della metropolitana.

Si è conclusa lo scorso 11 maggio, all’Outdoor Festival di Roma, l’avventura degli studenti del capitolino Liceo artistico “Via di Ripetta” che, negli scorsi mesi, hanno partecipato al programma di alternanza scuola-lavoro denominato “I nuovi spazi della creatività: arte e architettura come strumenti di riqualificazione urbana”. Questo progetto è stato promosso dal “Cortile dei Gentili”, il dipartimento del Pontificio Consiglio della Cultura costituito per favorire l’incontro, il confronto e il dialogo tra credenti e non credenti sui grandi temi e sulle sfide che interessano la società moderna.
In collaborazione con l’agenzia creativa NuFactory, il “Cortile” ha infatti ospitato al Pontificio Consiglio della Cultura quaranta studenti del “Via di Ripetta” che, affiancati da esperti e professionisti del settore, hanno avuto la possibilità di partecipare a laboratori creativi e ad incontri formativi che miravano a realizzare vere e proprie opere d’arte contemporanea, che avessero come tema centrale il dialogo con il territorio, e come obiettivo finale la trasformazione della loro creatività in uno strumento utile all’arricchimento e alla riqualificazione della città in cui vivono.  
Le cinque opere realizzate dagli studenti, dopo essere state presentate in anteprima all’Outdoor Festival, sono stati valutati da una giuria d’eccezione e i migliori esposti, dal 2 luglio scorso, alla Stazione Metropolitana Cavour, nell’ambito del progetto “ATAC Art Stop Monti”.
L’arte è dunque entrata in uno dei luoghi per lei più inusuali, modificando realmente la percezione di un anonimo spazio di transito che, grazie a interventi semplici ma di grande impatto, è diventato anche un luogo in cui esperire emozioni. Tra i vincitori c’è chi, attraverso il suo lavoro, invita i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici, acquistando il biglietto e investendo nel sistema dei trasporti, chi invece offre uno sguardo diverso sulla città, mostrandone i luoghi meno noti, chi ha ritrae il complesso rapporto tra l’uomo e le nuove tecnologie, chi si schiera contro i pregiudizi sociali e chi mostra come Roma è e potrebbe essere percepita.
«Luoghi di aggregazione come le metropolitane diventano spazio ideale, dove poter esporre installazioni e dare spazio all’arte – ha dichiarato il sindaco di Roma Virginia Raggi –. La metro Cavour diventa vetrina per le opere artistiche elaborate dai ragazzi, che hanno dato una loro visione della città. Disegni che trattano anche temi complessi: dall’eliminazione dei pregiudizi, a riflessioni sui problemi dell’oggi, fino all’invito a utilizzare il trasporto pubblico a sostegno di una mobilità sostenibile per Roma».
«La metro Cavour si colora con immagini che rappresentano progetti a sostegno della sostenibilità ambientale e a favore dell’utilizzo del mezzo pubblico – aggiunge l’assessore alla Città in Movimento, Linda Meleo – Un contributo dei ragazzi per migliorare la città. Le installazioni, inoltre, forniscono spunti di riflessione ai cittadini e turisti che utilizzano la metropolitana, abbellendo inoltre li spazi dedicati ai passeggeri del trasporto pubblico».
Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ideatore, su ispirazione di papa Benedetto XVI, del “Cortile dei Gentili”, spiega invece il senso profondo di questa operazione: «In un’epoca fatta di piazze virtuali, polemiche, luoghi comuni, pessimismo e diffidenza, questa è la risposta di cui abbiamo bisogno, di cui Roma ha bisogno: nei lavori di questi ragazzi ci sono sensibilità, intuizioni critiche, senso civico, proposte concrete». Il porporato, che ancora una volta ha aperto le porte del Dicastero da lui presieduto agli studenti, continua: «I ragazzi hanno rappresentato la città e lo spazio pubblico non con slogan e frasi fatte, ma attraverso l’arte, la cultura, la creatività».
 La stazione della metropolitana, dunque, luogo non di stazionamento, ma snodo di passaggio veloce, si è trasformata in uno spazio che merita di essere vissuto e che può essere ricordato.
«Vorrei invitare tutti i cittadini – conclude il cardinale Ravasi – a prendere la metropolitana fino alla stazione Cavour e ad osservare, a riflettere, di fronte a queste sane provocazioni dei giovani. Dovremmo davvero ascoltarli, raccogliere i loro spunti, fare nostro il loro appello. Il “Cortile dei Gentili”, la scuola e Atac, insieme a Nufactory, ce ne stanno dando la possibilità».

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