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La memoria che crea futuro: agli Archivi del MiC il racconto dell’Italia a Roma Arte in Nuvola

- di: Giulia Caiola
 
La memoria che crea futuro: agli Archivi del MiC il racconto dell’Italia a Roma Arte in Nuvola

Dal 21 al 23 novembre 2025 la Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura torna per il secondo anno consecutivo a Roma Arte in Nuvola, la fiera internazionale che porta arte moderna e contemporanea nella scenografica architettura progettata da Fuksas all’EUR.

La memoria che crea futuro: agli Archivi del MiC il racconto dell’Italia a Roma Arte in Nuvola

La partecipazione degli Archivi si inserisce nel cuore del dialogo tra arti visive, memoria materiale e creatività industriale, con un percorso pensato per mostrare come il documento d’archivio non sia solo eredità del passato, ma anche fonte generativa per nuove pratiche artistiche e progettuali. Un racconto che scorre lungo la linea che collega radici e futuro, ripensando ruoli e forme del patrimonio documentale italiano.

La mostra: documenti che diventano segni creativi
Il percorso espositivo, costruito come un viaggio narrativo, si apre con gli snodi fondativi della storia italiana e si sviluppa fino alle eccellenze del design e dell’industria del Novecento e del contemporaneo. Bozzetti, brevetti, materiali originali restituiscono la vitalità creativa di marchi che hanno plasmato l’immaginario collettivo: Campari, Bialetti, Fiat. Oggetti che raccontano un talento visivo e progettuale riconosciuto in tutto il mondo, e che oggi tornano in fiera non come testimonianze statiche, ma come inneschi di nuove letture. L’intento è mostrare come un brevetto o un disegno industriale possano ancora dialogare con artisti e designer, suggerendo forme, strutture, intuizioni.

Il Novecento architettonico e i maestri dell’identità moderna
Un focus speciale è dedicato all’architettura del Novecento, attraverso materiali provenienti dagli archivi di figure come Armando Brasini e Luigi Moretti, due protagonisti che hanno plasmato la fisionomia di Roma e contribuito allo sviluppo dell’architettura internazionale. Disegni, plastici, fotografie e appunti mostrano la forza inventiva di un secolo che ha ridisegnato lo spazio urbano e il concetto stesso di modernità. In questo dialogo tra forme e memorie, i documenti d’archivio diventano strumenti di lettura critica della città, nodi di un pensiero progettuale che continua a interrogare il presente.

Il Libro del Chiodo e il Codice Norsa: quando la storia incontra l’immaginazione
La chiusura del percorso porta il visitatore in un’altra dimensione della memoria, quella in cui l’archivio si sovrappone alla letteratura, alla filosofia, alla costruzione dell’immaginario occidentale. È esposta la riproduzione del celebre Libro del Chiodo, il registro delle condanne delle famiglie ribelli del Comune di Firenze che contiene anche le due condanne inflitte a Dante Alighieri. Accanto, un unicum della tradizione ebraica: La guida dei perplessi del filosofo Mosè Maimonide, nel Codice Norsa del 1349, con miniature gotiche a tutta pagina che, in questa occasione, entrano in dialogo visivo con le opere contemporanee presenti in fiera. È il punto in cui il tempo si apre, manifestando la continuità e la distanza tra linguaggi che appartengono a secoli diversi ma che condividono la stessa tensione verso la conoscenza.

Tarasco: “L’archivio è un laboratorio di futuro”
La partecipazione degli Archivi del MiC è accompagnata da una riflessione del Direttore generale, Antonio Tarasco, che offre la chiave di lettura dell’intero progetto: «Con la nostra presenza a Roma Arte in Nuvola vogliamo mostrare che l’archivio non è solo custodia del passato, ma anche laboratorio di futuro. Ogni documento racconta un gesto creativo e può ispirare nuove forme d’arte, design e pensiero. Conservare significa, oggi più che mai, immaginare.»
Una dichiarazione che sintetizza l’idea di fondo: la memoria non è un deposito immobile, ma una materia viva che può essere reinterpretata, attraversata, rielaborata in nuove traiettorie creative.

Un ponte tra memoria e innovazione
Attraverso questo percorso che incrocia epoche, linguaggi e materie diverse, la Direzione generale Archivi invita il pubblico a riscoprire il valore del documento come strumento di collegamento tra la stratificazione storica e le sfide del contemporaneo. L’archivio diventa così un ponte tra “un passato conservato” e “un futuro da conservare”, un luogo dove l’eredità e l’innovazione si incontrano e si alimentano a vicenda. In una fiera dedicata alla creatività visiva, la presenza degli Archivi arriva a ricordare che la storia non è una soglia che si chiude, ma un orizzonte sempre aperto.

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