Acciaio: Tata Steel chiude gli altiforni dello stabilimento in Galles

- di: Redazione
 
L'azienda indiana Tata Steel ha annunciato che chiuderà entrambi gli altiforni nel suo stabilimento di Port Talbot, nel Galles, eliminando 2.800 posti di lavoro, come parte dei piani per rendere le sue attività non redditizie nel Regno Unito ''più snelle e più ecologiche''.

Acciaio: Tata Steel chiude gli altiforni dello stabilimento in Galles

Tata prevede di passare dagli altiforni a carbone a un forno elettrico ad arco, che emette meno carbonio – e ha bisogno di meno lavoratori – utilizzando un investimento di mezzo miliardo di sterline (634 milioni di dollari) da parte del governo britannico. La società ha affermato che il passaggio ''annullerebbe più di un decennio di perdite e passerebbe dagli altiforni tradizionali a un business dell’acciaio più sostenibile ed ecologico''.

"Il percorso che stiamo proponendo è difficile, ma crediamo che sia quello giusto", ha affermato T.V.Narendran, amministratore delegato di Tata Steel.
La società prevede che circa 2.800 posti di lavoro verranno eliminati, 2.500 dei quali nei prossimi 18 mesi, con altri 300 a rischio a lungo termine. Entrambi gli altiforni dovrebbero essere chiusi quest’anno, mentre il nuovo forno elettrico sarà installato entro il 2027.

La notizia è un duro colpo per Port Talbot, una cittadina di circa 35.000 abitanti la cui economia si basa sull'industria dell'acciaio fin dagli inizi del 1900. I sindacati hanno riferito che la loro proposta che un altoforno rimanga aperto mentre viene costruito quello elettrico (cosa che avrebbe significato meno tagli di posti di lavoro) è stata rifiutata da Tata. Al loro apice, negli anni ’60, le acciaierie di Port Talbot impiegavano circa 20.000 persone, prima che le offerte più economiche provenienti dalla Cina e e da altri Paesi colpissero la produzione. Nel 1971 più di 300.000 persone lavoravano nell'industria siderurgica britannica. Nell'arco di cinquantanni il loro numero è sceso ad appena 26.000.
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