Unilavoro PMI su Riforma del Lavoro

 
Salario minimo, cuneo fiscale e potere d’acquisto sono i temi caldi del momento e su questi la posizione del Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia è chiara e concisa.

“Stiamo attraversando un periodo storico, economico e sociale molto delicato, difficile su più fronti, in cui urgono scelte coraggiose e di rottura col passato. Sul fronte del lavoro una di queste riguarda sicuramente l'introduzione del Salario Minimo, norma già adottata dalla stragrande maggioranza dei paesi europei. Chi ostenta reticenze da tempo lo fa solo per interessi propri, non certo per tutelare quelli dei lavoratori. Sono ormai numerosi gli studi che certificano come, laddove introdotta, la norma abbia portato benefici in termini occupazionali e di prodotto interno lordo. Credo che l'Italia debba stringere i tempi, metterla in campo, fermo restando la tutela della libera contrattazione collettiva. Chiaro è che bisogna pensare ad una riforma del lavoro ad ampio raggio, che preveda un sostanzioso taglio del cuneo fiscale in maniera tale da ridurre il costo del lavoro e alzare il netto in busta dei lavoratori che, strozzati da spese sempre più ricorrenti e difficilmente sostenibili, sono costretti al risparmio. La quota di ‘minimo’? Penso che i 9 euro proposti dall'ex ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, possano essere una solida base di partenza che non ci porteranno ai livelli di Germania, Francia o Irlanda, ma rappresentano senza dubbio un'ottima base di partenza”.

Unilavoro PMI è fermamente convinta che il futuro delle aziende, e dunque del motore economico del paese, non può non passare dalla solidità delle condizioni in cui operano i suoi lavoratori.  “Siamo seriamente preoccupati per questa tendenza all'abbandono del lavoro ormai in atto da più di un anno, così come non lascia ben sperare quel primato ‘nero’ che l'Italia ha sul fronte dei Neet, giovani inoccupati e inoperosi, che non studiano né sono esortati ad avvicinarsi al mondo del lavoro. E non meno preoccupati siamo da quelli che non esitano a staccare un biglietto aereo per volare altrove perché è altrove che vedono solidità di prospettiva per il loro futuro. A questo proposito abbiamo avanzato alcune proposte sulle nostre ‘maestranze’ – ricorda Frijia - affinché siano riconosciute e tutelate perché oltre a rappresentare l’orgoglio della nostra cultura, rappresentano l’essenza delle nostre tradizioni che altrimenti rischierebbero di andare disperse. Ecco perché sarebbe opportuno che le agevolazioni che il datore di lavoro riconosce ad una ‘maestranza’ non vengano fiscalizzate. Urge inoltre semplificare le modalità di applicazione di strumenti come il premio risultato e il welfare aziendale, riducendo al minimo la burocrazia e lasciando maggiore flessibilità nell’utilizzo alle piccole e medie imprese”.
Notizie della stesso argomento
Trovati 24 record
Pagina
1
07/08/2024
IEG, la Fiera di Vicenza si prepara alla fase di transizione
07/08/2024
Energia: in CDM passa lo schema di riferimento per le procedure amministrative sulle rinno...
07/08/2024
Concorrenza: bollinato Ddl, con primi interventi su Startup
07/08/2024
Enel: aggiudicati 11,5 GW nell’asta del mercato della capacità in Italia per il 2025
07/08/2024
Consip: nuova gara per fornitura Energia elettrica alle amministrazioni pubbliche
07/08/2024
XTB annuncia i risultati preliminari per il primo semestre del 2024
Trovati 24 record
Pagina
1
Il Magazine
Italia Informa n° 3 - Maggio/Giugno 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli