Bankitalia: economia italiana in bilico, dazi Usa e calo consumi frenano la ripresa

- di: Bruno Coletta
 

L’economia italiana fatica a riprendere slancio, con previsioni di crescita per il 2025 che si attestano appena allo 0,8%. Questo dato emerge dal bollettino economico della Banca d’Italia, che sottolinea come l’introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti possa avere un impatto significativo sulle esportazioni italiane, colpendo in particolare le piccole e medie imprese (Pmi).

Dazi e commercio estero: il peso degli Usa sull’export italiano
Secondo Bankitalia, gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di destinazione per le esportazioni italiane, dopo la Germania. Il paese assorbe oltre un quarto delle vendite estere in settori strategici come la cantieristica navale e aerospaziale. Anche comparti come la farmaceutica, l'automotive, la meccanica e i prodotti alimentari dipendono in modo significativo dal mercato statunitense, che rappresenta tra il 10% e il 16% del loro export complessivo.
Un inasprimento dei dazi”, si legge nel bollettino, “potrebbe avere effetti significativi sulle nostre vendite nei mercati internazionali”. Questo timore è particolarmente rilevante per le Pmi, che realizzano circa il 27% delle loro esportazioni verso gli Stati Uniti. L’esposizione delle grandi imprese è invece più contenuta, con un impatto stimato attorno al 15% del fatturato.
Il surplus commerciale dell’Italia con gli Stati Uniti, attualmente pari al 2% del Pil (circa 53 miliardi di euro di export contro 20 miliardi di import), rischia dunque di essere compromesso. La Banca d’Italia evidenzia inoltre che le imprese potrebbero cercare di anticipare gli ordini verso gli Usa per mitigare gli effetti dei possibili rincari tariffari.

Consumi delle famiglie in calo: fiducia ai minimi

Un altro elemento di debolezza per l’economia italiana è rappresentato dalla contrazione della spesa delle famiglie registrata a fine 2024. Dopo una ripresa significativa durante l’estate, il deterioramento della fiducia dei consumatori ha frenato i consumi negli ultimi mesi dell’anno. Bankitalia attribuisce questo calo a giudizi meno favorevoli sulla situazione economica generale e a previsioni negative sull’occupazione.
Tuttavia, gli italiani continuano a valutare positivamente la propria situazione economica personale e le opportunità di risparmio. I tassi di interesse reali elevati stanno incentivando l’accumulo di risparmi, ponendo però un freno agli acquisti.

Le prospettive per il 2025: luci e ombre

Nonostante le difficoltà, la Banca d’Italia prevede un lieve miglioramento nel 2025, con una crescita stimata dello 0,8%. Tuttavia, le sfide rimangono significative, in particolare per le PMI, che costituiscono il cuore pulsante del tessuto economico italiano.
L’economista Silvia Cassano, intervistata da Il Sole 24 Ore, ha sottolineato: “L’Italia deve investire maggiormente nella diversificazione dei mercati di esportazione e nel rafforzamento della competitività delle imprese, soprattutto alla luce delle tensioni commerciali internazionali”.

Energia e farmaceutica: importazioni sotto la lente
Sul fronte delle importazioni, l’Italia dipende dagli Stati Uniti principalmente per il settore energetico (petrolio e gas naturale liquefatto) e per la farmaceutica, che rappresentano rispettivamente il 10% e il 12% del totale delle importazioni italiane da quel paese. Questa dipendenza rende ancora più complessa la gestione delle relazioni commerciali tra i due paesi.

In sintesi 
Il contesto economico italiano rimane fragile, con una crescita lenta e rischi significativi legati al commercio internazionale e alla domanda interna. Le imprese, in particolare le PMI, sono chiamate a fronteggiare sfide crescenti, mentre il governo e le istituzioni finanziarie dovranno lavorare per supportare la competitività e la resilienza del sistema economico nazionale.

(Nella foto il Governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta)


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