Resca, Confimprese: L’inflazione climatica pesa sull’economia. Bene azione del Governo

 
La flessione dello 0,3% del Pil nel secondo trimestre del 2023 rispetto al primo trimestre dell’anno è legata soprattutto a fattori esogeni quali il rialzo dei tassi di interesse da parte della Bce e il freno imposto alle nostre esportazioni dalla recessione tedesca.

«La domanda aumenta grazie al buon andamento del turismo e dei servizi – afferma Mario Resca, presidente Confimprese –, ma l’inflazione gonfia il costo del carrello della spesa incidendo sui volumi. A ciò si aggiunge l’inflazione climatica che causa danni ingenti all’agricoltura e alla logistica. Le ondate di calore diventeranno sempre più frequenti in futuro e dunque ritengo necessario che i governi debbano supportare progetti per sostenere l’attività economica danneggiata dalle crisi ambientali. Un plauso al Governo italiano che sta operando con intelligenza e al ministro Urso, che ha convocato un tavolo con la Gdo e con l’industria alimentare per calmierare i beni di prima necessità. Dovrebbe diventare un confronto permanente, soprattutto in autunno quando, esaurita la bolla del turismo estivo, saremo maggiormente a rischio stagnazione».
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