Pompei: scoperti nuovi ambienti termali privati nella Regio IX

- di: Giulia Caiola
 

Pompei non smette di stupire. Nel cuore della Regio IX, nell’insula 10, gli scavi condotti dal Parco Archeologico hanno riportato alla luce un complesso termale privato di straordinaria bellezza, annesso a un grande salone per banchetti, noto come "salone nero". La scoperta, annunciata dal direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel, offre una nuova chiave di lettura per comprendere il ruolo sociale e politico delle abitazioni romane.
"Si tratta di uno degli esempi più articolati di terme private finora scoperti a Pompei," ha spiegato Zuchtriegel, evidenziando il confronto con altri complessi residenziali noti come i Praedia di Giulia Felice, la Casa del Labirinto e la Villa di Diomede. La straordinaria estensione e la ricchezza dei dettagli architettonici rendono questo ritrovamento unico nel suo genere, testimoniando il lusso e il prestigio che caratterizzavano l’élite pompeiana.

Pompei: scoperti nuovi ambienti termali privati nella Regio IX

La scoperta ribadisce il duplice ruolo della domus romana: da un lato, spazio privato di piacere e relax, dall’altro, luogo destinato alla rappresentazione del potere e della cultura. La diretta connessione tra gli ambienti termali e il salone per banchetti richiama le scene descritte nel Satyricon di Petronio, dove i conviti diventano veri e propri spettacoli.

"I banchetti non erano semplici occasioni di convivialità,"
sottolinea Zuchtriegel, "ma momenti fondamentali per consolidare alleanze politiche, promuovere candidature e affermare il proprio status sociale. La casa diventava un teatro, dove il proprietario metteva in scena la sua ricchezza e il suo potere."

Gli ambienti termali: il trionfo del lusso

Il complesso comprende tutte le principali componenti delle terme romane: calidarium, tepidarium, frigidarium e apodyterium. Gli spazi, progettati per accogliere fino a trenta persone, erano impreziositi da dettagli architettonici e decorativi di altissimo livello. Di particolare interesse è il frigidarium, situato al centro di un peristilio di 10 x 10 metri con una grande vasca nel cuore della corte.

Questi ambienti rappresentavano non solo luoghi di benessere fisico, ma veri e propri templi del piacere sensoriale, dove i giochi d’acqua, i vapori e le decorazioni contribuivano a creare un’esperienza totalizzante.

Una finestra sul passato

Le terme private scoperte nella Regio IX sono una testimonianza preziosa della vita quotidiana a Pompei, restituendoci uno spaccato delle abitudini, delle ambizioni e delle dinamiche sociali dell’epoca. La connessione tra il lusso degli spazi privati e la loro funzione pubblica rafforza l’immagine di una società in cui ogni gesto, persino l’ospitalità, era carico di significati simbolici.

Con il progredire degli scavi, i dettagli che emergono continuano a sorprendere, ricordandoci che Pompei non è solo un luogo congelato nel tempo, ma anche una lente straordinaria attraverso cui possiamo osservare la complessità della civiltà romana. Come osservava Johann Joachim Winckelmann, padre dell’archeologia moderna, "Solo attraverso le rovine impariamo a conoscere la grandezza delle civiltà passate."

Le scoperte di oggi, come quelle di ieri, continuano a parlare a chi vuole ascoltare.

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