Primo maggio al museo. Le mostre da non perdere

- di: Samantha De Martin
 

Le mostre del primo maggio 2022
Quando, nel 1738 un contadino di nome Ambrogio Nucerino, detto Enzechetta, scavando un pozzo nei pressi di Resina si imbatté nei resti dell’antico Teatro di Ercolano, mai avrebbe immaginato che quelle pietre lo avrebbero catapultato nell’antica città sepolta dalla terribile eruzione del 79 d.C. Oggi il Teatro di Ercolano, il primo monumento a essere scoperto nei siti vesuviani, riapre il suo ventre al pubblico dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia. Ogni sabato, accompagnati dal personale del Parco, i visitatori, armati di casco, torcia e mantellina, saranno protagonisti di un itinerario nelle viscere della terra, tra i cunicoli settecenteschi del teatro antico, i pozzi, le gallerie scavate dagli ingegneri dell’esercito borbonico. Risalendo la penisola seguendo il taccuino dell’arte approdiamo a Firenze dove, in occasione del primo maggio, Palazzo Vecchio ospiterà la monumentale tela del Quarto Stato in prestito dal Museo del Novecento di Milano. Ecco cinque appuntamenti da non perdere nel weekend dell’arte.

A Torino la storia del disegno italiano è nel segno di Raffaello

Fino al 17 luglio 2022, la Biblioteca Reale di Torino accoglie un prezioso nucleo di 26 disegni italiani cinquecenteschi riconducibili alla cerchia di Raffaello. La mostra, dal titolo “Nel segno di Raffaello. Disegni del Rinascimento italiano dalle collezioni della Biblioteca Reale”, ripercorre settant’anni di storia del disegno italiano, da Perugino, maestro dell’Urbinate ai seguaci di Raffaello a Roma negli anni delle committenze pontificie, passando per la bottega romana.

A Firenze arriva il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo

Dal 1°maggio al 30 giugno Il Quarto Stato, capolavoro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, sarà ospite nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze. Acquistata dal Comune di Milano nel 1920 grazie a una sottoscrizione popolare, la monumentale tela venne messa in deposito nel periodo del fascismo per poi essere esposta dopo la guerra nella sala del Consiglio comunale e rimanervi fino al 1980, passare alla Gam e infine al Museo del Novecento, dove oggi si trova. Il capolavoro, che raffigura un gruppo di braccianti in marcia in segno di protesta in una piazza, l’avanzare lento e sicuro a suggerire un'inevitabile sensazione di vittoria, ha fortemente segnato la storia del Novecento, non solo dal punto di vista artistico, ma anche sociale e comunicativo. Il quadro è il risultato di un lungo iter progettuale terminato da Giuseppe Pellizza da Volpedo nel 1901, dopo un’elaborazione lunga quasi dieci anni.

Roma stregata dagli scatti del World Press Photo

Una fila di abiti rossi appesi a croci di legno lungo una strada ricorda i bambini indigeni morti presso la Kamloops Indian Residential School.  Questo scatto di Amber Bracken, fotografa canadese per il New York Times, vincitrice del World Press Photo of the year, edizione 2022, è il pezzo forte della mostra del World Press Photo 2022, in corso fino al 12 giugno al Palazzo delle Esposizioni. In anteprima nazionale si potranno ammirare le 122 foto finaliste del prestigioso concorso internazionale di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti. L’esposizione è ideata dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, promossa da Roma Culture e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography.

A caccia di storia nel ventre del teatro antico di Ercolano 

Dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia il Teatro antico di Ercolano riapre al pubblico ogni sabato, fino al prossimo mese di dicembre, con una pausa estiva nei mesi di luglio e agosto.  Il primo monumento a essere scoperto nei siti vesuviani, coperto dall’eruzione del 79 d.C, invita i visitatori ad ammirare il suo percorso sotterraneo. Armati di casco, torcia e mantellina, curiosi e appassionati saranno protagonisti di un itinerario nelle viscere della terra, accompagnati dal personale del Parco nell’ambito di un progetto speciale finanziato con i proventi dei biglietti. Un viaggio nel tempo condurrà il pubblico tra i cunicoli settecenteschi del teatro, tra i resti dell’antico edificio, i reperti e i graffiti depositati nei secoli dai viaggiatori del Grand Tour. Le visite si svolgeranno il sabato alle 9, alle 10 (turno in lingua inglese) alle 11, alle 14, alle 15 (turno in lingua inglese) e alle 16. I biglietti sono acquistabili sul sito di Ticketone o direttamente presso la biglietteria del Parco.

A Reggio Calabria il messaggio di pace dello street artist Obey

Dal Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi” di Reggio Calabria lo street artist statunitense Shepard Fairey, in arte Obey, lancia il suo messaggio di pace rivolto all’Ucraina, attraverso il suo stile inconfondibile, al centro della mostra Make art not war.  Fino al 5 giugno un viaggio visivo scandito da quattro temi - Donna, Ambiente, Pace, Cultura - stimolerà nei visitatori riflessioni su passaggi esistenziali, temi umanitari, valori di giustizia al di sopra delle leggi. Protagoniste della mostra a cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, prodotta da MetaMorfosi Eventi in collaborazione con la Città Metropolitana di Reggio Calabria, sono le opere ispirate alle grafiche sovietiche e futuriste di inizio Novecento, alle pitture parietali latinoamericane, ai muralismi italiani alla Mario Sironi. C’è l’omaggio all’attivista per i diritti civili e delle donne Angela Yvonne Davis, protagonista di Spirit of Independence, e c’è Diplomacy over violence, l’ultima creazione dell’artista con la quale Obey esprime il proprio sostegno al popolo ucraino. Bellissimo il volto della Marianne, simbolo della République, “rivisitato” segnato da una lacrima e con le tinte della bandiera ucraina, circondato dallo slogan, che risuona come una preghiera, “Make art not war”.

Nella foto: I sotterranei del Teatro antico di Ercolano | Foto: © Pier Paolo Metelli - Arte'm | Courtesy Parco Archeologico di Ercolano
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