L'Olimpico apre al pubblico 365 giorni l’anno

- di: Stefano Di Giorgio
 
Ci sono stati anni - tanti, troppi - in cui gli stadi delle grandi società di calcio erano considerati alla stregua di templi dedicati solo e soltanto alla celebrazione del ''dio pallone'', da frequentare solo in occasione delle feste comandate - la domenica pomeriggio, perché a quei tempi di turni infrasettimanali o di giornate spezzettate nell'arco di molte ore non se ne parlava nemmeno. Cattedrali dedicate - avrebbe detto Gianni Brera - ad 'Eupalla', ma sottoutilizzate perché, se la domenica stappavano l'entusiasmo dei tifosi o la loro delusione, il resto della settimana rientravano nel silenzio, interrotto talvolta da partite di Coppa dei Campioni o Coppa delle Fiere, ma spesso soltanto dal rumore degli operai che tenevano il campo in perfette condizioni. Questo è stato fino a ieri. Poi anche in Europa è arrivata l'eco di quanto si faceva in America, con gli stadi dedicati agli sport professionisti, ma anche quelli in cui giocano squadre di college o universitarie, che sono da sempre luoghi di aggregazione, di socializzazione e di svago non necessariamente legato alla competizione. In Italia la prima società a fare una scelta che vede una polifunzionalità e un uso non soltanto sportivo dello stadio è stata la Juventus, che ha aperto una strada che dovrebbe essere seguita da tutte le squadre che hanno un grosso seguito.

Inaugurato il tour dello Stadio Olimpico

All'estero la fruizione di spazi dentro un impianto sportivo è ''antica''. Accade negli stadi vecchi o ristrutturati (Barcellona, Madrid), in quelli appositamente costruiti (Amsterdam, Monaco di Baviera) o di uso esclusivo delle rappresentative nazionali (Stade de France). In Italia la strada da battere è questa e, dal 23 novembre del 2021, in quest'ottica è stato inaugurato il tour dello Stadio Olimpico che, sette giorni su sette, tranne durante le partite o altri eventi programmati, può essere visitato da comitive che sanno di respirare una atmosfera incredibilmente magica, che riporta ai tanti successi delle nostre nazionali e delle squadre di club capitoline, che ne hanno fatto un luogo che ha un posto speciale nel cuore della maggioranza degli italiani. I tour non sono soltanto interessanti e istruttivi - a condurli sono degli steward pronti a rispondere a tutte le domande - ma anche ricchi di fascino. Questo progetto, caro a Sport e Salute, società guidata da Vito Cozzoli, prevede per chi partecipa ai tour di calarsi in una realtà assolutamente  eccezionale, grazie anche al ricorso a tecnologie all'avanguardia che aiutano i visitatori a capire, comprendere, partecipare, diventando essi stessi protagonisti. Aiutandoli magari a sognare quando, calcando il manto verde, rivedono i loro idoli del football, come del rugby o delle grandi competizioni di atletica leggera, come se gareggiassero accanto a loro. O, restando a Roma, ricordare le gesta di campioni in maglietta giallorossa o biancoceleste.  Ma l'Olimpico è anche cultura, come possono vedere i partecipanti al tour quando si imbattono, in una delle tante sale che visiteranno, in memorabilia che rimandano ai grandi concerti rock di qualche anno fa, vedendo esposto il giubbotto di pelle rossa di Vasco Rossi e la felpa di Roger Waters.

Ora, tra la sale ingombre di trofei (perché l'Italia ne ha vinti tanti) inondate da musiche scelte per fare da migliore colonna sonora alla solennità ed alla storia di coppe e medaglie, c'è un altro gioiello, non  legato ai tour, perché è aperto a tutti. O meglio, a tutti coloro che amano la massima espressione della cucina.  E' stato infatti inaugurato, il Gold Open Bistro,  ristorante dello chef Antonello Colonna.  Si trova nella parte alta dello Stadio e i suoi due spazi - interno ed esterno - spiccano per l'arredamento di design e per il raffinato complesso di luci. Godendo della spettacolare vista sul campo, come quella delle suites che occupano gli anelli più alti degli stadi professionistici americani. La cucina è di alta classe, come garantisce il nome e la fama dello chef. Antonello Colonna che non ha però voluto privare la sua clientela di specialità tipiche della cucina romana. 

Ma come nasce l'idea di un ristorante all'Olimpico e del tour guidati dello stadio?  Sono ''solo'' una parte importante di un più vasto progetto di valorizzazione dell'intera area che Sport e Salute sta portando avanti e che persegue l'obiettivo di restituire una struttura importante e dal forte valore anche storico, non solo per la città di Roma, alla fruizione della gente. Ma anche fare da battistrada per gli impianti sportivi italiani i cui responsabili si trovano oggi nella necessità di fare degli stadi delle realtà che producono guadagni, oltre a richiedere costosi interventi. Il progetto di Sport e Salute mira proprio a questo: dare all'industria sportiva italiana una mentalità imprenditoriale e sociale, che si stacchi insomma da quella manageriale legata alla gestione di una società. 
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