Keith Haring, il Grand Tour, le donne nel mondo antico. Gli appuntamenti del weekend con l’arte

- di: Samantha De Martin
 
Weekend con l’arte, appuntamenti settimanali

C’è un filo che lega la Basilicata antica, influenzata dai costumi e dalle mode del mondo greco coloniale, a Pompei, che, già nel I secolo d.C., sfoggia uno stile e un gusto tutto romano. A unire questi due contesti archeologici molto diversi, lontani nel tempo e nello spazio, è la mostra Da Matera a Pompei, viaggio nella bellezza allestita fino al 30 giugno al Museo archeologico ''Domenico Ridola'' della Città dei Sassi. Questo viaggio nel tempo che pone sotto la lente il ruolo della donna nel mondo antico, tra armille e fibule in bronzo, amuleti e gemme preziose, è solo uno dei tanti appuntamenti che il weekend ha in serbo per gli art lovers.
Ecco, da Milano a Matera, i nostri suggerimenti per un fine settimana in compagnia della bellezza.

A Milano sulle tracce del Grand Tour

C’è il Vesuvio con il suo pennacchio di fumo. E poi Firenze, con le sue chiese e le Gallerie medicee, e ancora Roma, prima capitale dell’antichità e poi della cristianità, dove i viaggiatori giungevano per studiare i segreti e i canoni del bello racchiuso nei marmi antichi e nei capolavori del Rinascimento e del Classicismo seicentesco. È un viaggio nel viaggio la mostra che, fino al prossimo 27 marzo, le Gallerie d’Italia di Piazza Scala, museo di Intesa Sanpaolo a Milano, dedicano al Grand Tour. Attraverso 130 capolavori, tra dipinti, sculture, oggetti d’arte, in arrivo dalla collezione Intesa Sanpaolo e da prestigiose istituzioni nazionali e internazionali, il percorso Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei racconta l’immagine di un’Italia raffigurata nella sua struggente bellezza da quegli artisti che contribuirono a costruire il mito del “bel paese”. Tra la fine del Seicento e la prima metà dell’Ottocento, l’Italia fu meta privilegiata di letterati, artisti, membri della società aristocratica e colta europea. Il “grande viaggio” (appunto il “Grand Tour”) divenne la metafora di un percorso educativo e formativo, nonché segno di un preciso status sociale. La terra del sole, di Pompei e della classicità divenne una tappa obbligata per artisti e studiosi amanti dell’architettura, della pittura, della scultura antica e moderna. A immortalare questo meraviglioso museo “diffuso” furono artisti come Canaletto, Hubert Robert, il ritrattista Batoni, ma anche le pittrici Vigée Lebrun e Angelica Kauffmann.

Il weekend a Pisa è pop con Keih Haring 

L’ultimo incontro tra Keith Haring e Pisa avvenne nel 1989, quando l’artista statunitense fece tappa in città per dipingere, sulla parete esterna del convento di Sant' Antonio, il murale Tuttomondo, l’ultima opera pubblica prima della morte. A poco più di trent'anni da quel primo soggiorno, il guru della street art torna in Italia con una mostra che, fino al 17 aprile, porta a Palazzo Blu oltre 170 lavori provenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection. Il cosiddetto “codice Haring”, vibrante di cuori, omini stilizzati e in movimento, segni che hanno eletto l’artista a simbolo dell’arte pop degli anni Ottanta, scandisce un viaggio in otto sezioni nella carriera dello street artist, dai disegni in metropolitana, Subway Drawings, al portfolio delle diciassette serigrafie The Bluprint Drawings, l'ultima serie su carta pubblicata nel 1990, un mese prima di morire.

A Roma una grande mostra su Antonietta Raphaël

Fino al 30 gennaio, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, alza il sipario sull’arte di Antonietta Raphaël. La pittrice e scultrice lituana naturalizzata italiana, esponente di spicco della Scuola romana, si racconta attraverso sculture, dipinti, opere su carta, lettere, foto di famiglia. Accanto a questi lavori, una selezione di opere del compagno di una vita Mario Mafai e un video documentario realizzato per la mostra. Suddivisa in nuclei tematici che spaziano dall’autoritratto ai concetti chiave della femminilità e della maternità, abbracciando anche le origini ebraiche, la mostra offre un’immagine sfaccettata della pittrice rivoluzionaria controcorrente che, come spiega Cristiana Collu, direttrice della Galleria Nazionale “ha detto la verità, in modo olimpico, animale senza illusioni, con ferocia e con determinazione”. Antonietta Raphaël. Attraverso lo specchio - questo il titolo della mostra - include tra le numerose opere, il Ritratto di Mario (realizzato dall’artista nel 1928), e Mafai nello studio del 1966, anno in cui Raphaël, all’indomani della morte del compagno, dedica al pittore un ultimo omaggio ritraendolo mentre dipinge una natura morta.

Viaggio nella bellezza femminile, da Matera a Pompei

Un viaggio nella bellezza tra Pompei e la Basilicata, nel segno della bellezza tutta al femminile, per raccontare il ruolo della donna nel mondo antico, attraverso gioielli e ornamenti espressione del gusto estetico di epoche e contesti diversi. Fino al 30 giugno il Museo archeologico Domenico Ridola della città dei Sassi ospita Da Matera a Pompei. Viaggio nella bellezza, un percorso che mette a confronto due contesti archeologici molto diversi, decisamente lontani nello spazio e nel tempo. Da un lato c’è la Basilicata antica, influenzata dai costumi e dalle mode del mondo greco coloniale, dall'altro Pompei, con l’area vesuviana, dove, nel I secolo d.C., si trova traccia dello stile e del gusto romano. Due straordinari reperti da Pompei - l’affresco di una Vittoria alata riccamente ornata e la sensuale statua della Venere da Oplontis - affiancano ornamenti in pasta vitrea, argento e oro, prodotti sia in Magna Grecia sia nel Mediterraneo Orientale, autentico status symbol per le donne di rango elevato. L’aspetto più interessante dei ritrovamenti di Pompei, distrutta dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è strettamente connesso alla vita di chi possedeva questi oggetti, anzi li indossava mentre fuggiva, portandoli con sé nella speranza di un futuro. Di forte impatto è la copia del calco della fanciulla della villa B di Oplontis, sulla quale il visitatore potrà scorgere i monili ancora aderenti al corpo.

Nella foto: Anello sigillo in oro da Herakleia, Via Agrigento, tomba 22 | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
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