Dagli Impressionisti al Wildlife Photographer of the year, gli appuntamenti della settimana con l’arte
- di: Samantha De Martin
Old master della pittura o maestri dello scatto? Il weekend alle porte ne avrà per tutti i gusti. Dalle fotografie del Wildlife Photographer of the Year ai paesaggi vibranti di Monet, ecco alcuni appuntamenti, a spasso per l’Italia, per gli amanti dell’arte.
Al Forte di Bard arrivano gli scatti del Wildlife Photographer of the Year
Un branco di cernie nuota in una nuvola lattiginosa nel momento della deposizione delle uova a Fakarava, nella Polinesia francese. A catturare questo istante unico, che si verifica solo una volta all’anno, durante la luna piena di luglio, è l’obiettivo del biologo francese e fotografo subacqueo Laurent Ballesta, appostatosi ogni anno, per cinque lunghi anni, assieme al suo team, per raggiungere il risultato.Creation, questo il titolo dello scatto, è l’immagine vincitrice della 57esima edizione di Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra. Dal 5 febbraio al 5 giugno il Forte di Bard, tra le cime della Valle d’Aosta, ospiterà questa straordinaria fotografia accanto alle cento immagini finaliste selezionate tra gli oltre 50.000 scatti realizzati da professionisti di 95 Paesi del mondo, valutati da una giuria internazionale.Tra le spettacolari immagini in mostra anche Dome Home di Vidyun R Hebbar, vincitrice del Young Wildlife Photographer of the Year 2021, che ritrae un ragno sospeso nella fessura di un muro, immortalato da un bambino di dieci anni di Bengaluru, in India. O ancora lo scatto di Angel Fitor che sorprende due pesci Ciclidi maschi, nel lago Tanganica, mentre litigano sopra su un guscio di lumaca con all'interno una femmina pronta a deporre le uova
I colori di Monet conquistano Trieste
Spiagge, falesie, porti e tramonti, e, su tutto, i bagliori dei pennelli impressionisti. I maestri della luce arrivano al Museo Revoltella di Trieste che, fino al 5 giugno, sarà lo scrigno di un eccezionale corpus di oltre 70 opere che racconterà il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia.
La mostra, dal titolo Monet e gli Impressionisti in Normandia, accoglie quei pittori che, come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet, hanno saputo captare l’immediatezza e la vitalità del paesaggio portando sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli lussureggianti della Normandia, culla dell’Impressionismo.
I capolavori della Collezione Peindre en Normandie - tra le più rappresentative del periodo impressionista - affiancheranno prestiti provenienti da Musée Marmottan Monet di Parigi, dal Belvedere di Vienna, dal Musée Eugène-Boudin di Honfleur e da collezioni private, tracciando le tappe più rilevanti della corrente artistica. Da non perdere: Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, Camille sulla spiaggia (1870) di Monet, Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir.
Cesare Viel alla Galleria Milano
Tra la fine del 2020 e la fine del 2021, l’artista neoconcettuale Cesare Viel ha ha invitato amici e colleghi a scrivere e condividere con lui una frase per loro particolarmente rappresentativa del momento presente.
Le frasi sono state poi trascritte a mano dall’artista su singoli fogli. Il risultato è un’installazione che fino al prossimo 13 marzo correrà lungo tutto lo spazio espositivo della Galleria Milano, attraversando un mare metaforico sul quale è possibile camminare percorrendo passerelle rialzate. Nata dall’incontro tra soggettivo e plurale, personale e collettivo, Condividere frasi in un campo allargato, questo il titolo della mostra, vuole essere un momento immersivo di riflessione sul tempo che stiamo vivendo e sulle sue trasformazioni. Alcuni fogli incorniciati e appesi alle pareti, questa volta con scritti composti e pensati dallo stesso Viel, faranno da contraltare alle parole degli altri.
L’artista pone a dialogo con l’installazione alcuni disegni a grafite raffiguranti massi da scogliera utilizzati come moli o barriere anti-erosione sulla costa e in alcune spiagge del Ponente Ligure, luoghi affettivi che si intrecciano al “paesaggio essenziale” dei suoi genitori.
A Roma Mosul nelle fotografie di Begoña Zubero
Fino al 22 maggio il Museo di Roma in Trastevere diventa testimone di un contesto storico-geografico interessante, per lo più distante e sconosciuto nonostante le infinite informazioni che ci giungono.In 18 scatti la fotografa e artista di Bilbao Begoña Zubero condensa l’inizio della ricostruzione della città di Mosul dopo la sconfitta dello Stato Islamico.Le immagini, di grande formato, ritraggono la città irachena nel dicembre 2018, a pochi mesi dall’attacco e dalla resa dello Stato Islamico, nei giorni della ricostruzione. I lavori sono parte del progetto NEEEV, realizzato da Begoña Zubero durante la sua residenza di due mesi in Iraq, presso la Moving Artist Foundation, che cerca di mettere in relazione artisti attivi in contesti di conflitto con artisti dei Paesi Baschi. La Mosul di Begoña Zubero ritorna, sorprendentemente, a una vita quotidiana che si potrebbe immaginare impossibile, risorgendo tra le crepe della distruzione, grazie alla capacità dell’essere umano di sopravvivere in condizioni avverse.
Nella foto: Laurent Ballesta, Creation, Premio Worldlife Photographer of the Year 2021 © Laurent Ballesta