A spasso per musei, tra mostre e nuove aperture

- di: Samantha De Martin
 
Per secoli è stata il luogo di accoglienza di un'umanità in transito, dai pellegrini ai crociati, fino agli emigranti dell'Ottocento. Oggi la duecentesca Commenda di San Giovanni di Pre' di Genova ospita il MEI, - il Museo dell'Emigrazione Italiana - un luogo dinamico, proprio come le storie dei suoi protagonisti. Visitare i suoi tre piani e i 2800 metri quadri significa cogliere il fenomeno migratorio nelle sue diverse sfaccettature e articolazioni attraverso oltre 200 storie che tornano a respirare attraverso diari, autobiografie, foto d'epoca, musiche, lettere.Un altro museo ha da qualche giorno ha aperto i battenti. Si tratta della quarta sede delle Gallerie d’Italia del gruppo Intesa Sanpaolo, pronta ad accogliere il pubblico negli spazi dello storico Palazzo Turinetti.  In questo caldo weekend di maggio, oltre alle nuove aperture non mancano le mostre, da Caroto agli acquarelli di Folon, ospiti dei Musei Vaticani. Ecco qualche dritta per un fine settimana tra i freschi sentieri dell’arte.

A Verona Caroto e le arti

Verona omaggia il suo illustre pennello del Rinascimento con la mostra Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese, la prima grande rassegna dedicata dalla città al pittore che deve la sua fama al singolare Ritratto di fanciullo con disegno. Il maestro veronese, del quale sappiamo ben poco, attivo tra Mantova, Milano e il Piemonte, si svela attraverso una rassegna che è anche un viaggio nell’arte del Rinascimento veronese in compagnia degli altri grandi maestri del suo tempo. Ad accoglierla, fino al 2 ottobre, è il Palazzo della Gran Guardia. Oltre 100 opere, in prestito da prestigiose collezioni italiane e internazionali, scandiscono il percorso articolato in nove sezioni, arricchite da tre innovative istallazioni multimediali. Il viaggio nell’arte di Caroto prosegue anche fuori dalle sale, in un itinerario nella città di Verona, tra le chiese custodi delle testimonianze artistiche del maestro del Rinascimento veronese. Da non perdere la cosiddetta Madonna della farfalla, opera inedita, proveniente da una collezione privata, e Veritas filia Temporis, dono della famiglia Arvedi alle collezioni dei Musei Civici di Verona. 

A Torino il nuovo museo Intesa Sanpaolo dedicato alla fotografia 

Il nuovo hub culturale delle Gallerie d’Italia a Torino è uno scrigno di diecimila metri quadri distribuiti su cinque piani, di cui tre ipogei, omaggio alla fotografia e al Barocco piemontese. Nel cuore di Piazza San Carlo, lo storico Palazzo Turinetti, sede legale e storica di Intesa Sanpaolo, accoglie adesso le Gallerie d’Italia di Torino. A curare il progetto architettonico del quarto museo del gruppo, dopo Milano, Napoli e Vicenza, è stato Michele De Lucchi – AMDL Circle, che ha trasformato gli ambienti dello storico palazzo in un tempio della fotografia e della video arte.Visitare le nuove Gallerie d’Italia di Torino è anche l’occasione per ammirare la nuova sede dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, con i suoi 7 milioni di scatti realizzati dagli anni Trenta agli anni Novanta da una delle maggiori agenzie di fotogiornalismo italiane. Da non perdere la selezione di opere dalle collezioni del Gruppo tra cui il ciclo pittorico dell'antico Oratorio della Compagnia di San Paolo di proprietà della Banca.

Il Museo dell’emigrazione apre le sue porte a Genova


Dal 12 maggio l’iconica Commenda di San Giovanni di Prè, edificio del XII secolo, per secoli luogo di accoglienza e punto di passaggio di un’umanità in transito, dai pellegrini alle crociate, fino agli emigranti dell’Ottocento, accoglie il MEI – Museo dell’emigrazione italiana. Rinnovata al suo interno grazie ai lavori di adeguamento funzionale e tecnologico realizzati in sintonia con la Soprintendenza della Liguria, resi possibili grazie a un ingente investimento del Mic e al contributo di Fondazione Compagnia di San Paolo, la struttura accoglie un autentico museo in movimento, come i protagonisti che lo abitano. I tre piani, suddivisi in 16 aree, articolate intorno alle storie di vita dei protagonisti dell’emigrazione, cuciono un viaggio attraverso diari, autobiografie, lettere, fotografie, documenti che si fondono in un'unica narrazione immortalando il fenomeno migratorio nelle sue numerose sfaccettature e articolazioni. Protagonisti sono i migranti di epoche diverse - dall’Unità d’Italia ad oggi - tra partenze, ritorni, destinazioni. L’emigrazione italiana non ha avuto solo la sua destinazione all’estero e non appartiene solo al passato. Per questo il museo racconta anche l’emigrazione interna, declinata nelle sue due grandi direttrici, dalla campagna alla città e dal Sud al Nord, e l’emigrazione contemporanea.

I Musei Vaticani accolgono gli acquerelli di Folon

Fino al 27 agosto il costo del biglietto di ingresso ai Musei Vaticani include la bella mostra intitolata Folon. L’etica della poesia. Tra impegno civile, denuncia e speranza nell’uomo, uno dei viaggi più affascinanti nell’universo dell’artista belga che, con i suoi acquerelli, le sculture, i disegni, ha sfiorato le corde della satira esplicita e della parodia sferzante senza perdere la poesia che caratterizza la sua arte ammaliante. Temi drammaticamente attuali, dai diritti civili alle guerre fino al rispetto dell’ambiente, scandiscono il percorso dell’artista nel corso dell’intera carriera. L’esposizione è accolta nelle Salette della Torre Borgia, collocate nel percorso della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, visibili al pubblico per la prima volta assieme alla “Sala della Cicogna”, con pregevoli decorazioni medioevali, situata nella Torre di Innocenzo III.  Frutto di una collaborazione avviata tra i Musei Vaticani e la Fondazione Folon - in occasione della quale due opere dell’artista belga Jean-Michel Folon al termine della mostra entreranno a far parte delle collezioni vaticane - il percorso include un selezione di ottanta disegni e acquerelli, molti dei quali inediti, dalle opere giovanili di protesta ai grandi fogli degli anni Ottanta e Novanta, fino alle enigmatiche sculture dell’ultima stagione, all’inizio degli anni Duemila. Curata da Stéphanie Angelroth, direttore della Fondazione Folon, da Micol Forti, e da Marilena Pasquali, la mostra accoglie anche 19 acquerelli realizzati nel 1988 e che illustrano la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Si tratta di opere originali tra le più note di Folon, presentate nella loro totalità e accompagnate dagli articoli della Carta redatti in varie lingue.

Nella foto: Il nuovo museo delle Gallerie d'Italia a Torino | Courtesy Intesa Sanpaolo
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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