La nostra biblioteca - La stampa britannica incensa ''White Holes'' di Carlo Rovelli

- di: Diego Minuti
 
''Il tempo, la meccanica quantistica e la natura della realtà si intrecciano in un viaggio sconvolgente ai confini della realtà'': non lesina plauso e apprezzamento il quotidiano britannico The Guardian per recensire
''White Holes'', la versione inglese del best sellers di Carlo Rovelli ('Buchi bianchi'', nell'originale in italiano). Il commento al libro è stato affidato a Manjit Kumar, scrittore su tematiche legate alla scienza (è laureato in fisica e filosofia), che, dicendo che Rovelli ha scritto sulla meccanica quantistica, sul tempo e sulla natura della realtà, ''intreccia tutti e tre i temi insieme nel suo ultimo libro, portandoci in un viaggio nelle profondità di un buco nero''. Rovelli, dice Kumar, con il suo libro accompagna verso la conoscenza dei buchi neri, di come si formino. dopo che molti anni fa erano solo una possibilità teorica, di cui, dopo mezzo secolo, abbiamo conferme della loro esistenza.

La nostra biblioteca - La stampa britannica incensa ''White Holes'' di Carlo Rovelli

''Prima o poi le stelle finiscono il carburante e smettono di brillare. A quel punto - spiega Kumar - la loro stessa gravità li fa comprimere. Il nostro sole finirà per diventare una cosiddetta nana bianca, con la sua massa compressa fino a raggiungere le dimensioni della Terra. Tuttavia, alcune stelle sono così massicce, con una gravità così forte, che il collasso continua finché non vengono compresse fino a un punto noto come singolarità. È lì che le leggi conosciute della fisica crollano. Un buco nero è una singolarità circondata dal suo orizzonte degli eventi, un confine unidirezionale che lo protegge dal resto dell’universo. Tutto ciò che si avvicina troppo non potrà scappare, verrà trascinato nel buco e annientato. Questa è la visione convenzionale, quella che Rovelli sfida nella sua narrazione breve, assolutamente coinvolgente e densa che potresti dovere leggere più di una volta''.

Secondo la teoria della relatività generale di Einstein, l'interno di un buco nero ha la forma di un imbuto che diventa più lungo e più stretto con il passare del tempo. In fondo si trovano i resti della stella che ha dato origine al buco nero. Rovelli, dice Kumar, ''sostiene che la stella che collassa non ha raggiunto il fondo, ma sta ancora cadendo a causa dell'effetto che la gravità ha sul tempo. E mentre lo spazio e il tempo si dissolvono in una nuvola di probabilità quantistiche, un buco nero diventa un buco bianco, con il tempo invertito. I buchi bianchi, spiega Rovelli, sono come apparirebbe un buco nero se potessimo filmarlo e far girare il video al contrario''.

Manjit Kumar, ricorrendo ad una buona dose di sano humor britannico, chiede a sé stesso e al lettore se si senta confuso. ''Ebbene - dice lo scrittore -, è già abbastanza difficile spiegarlo in un libro, figuriamoci in una recensione. Persino alcuni professionisti faticano a comprendere appieno questi concetti incredibilmente controintuitivi. E mentre Rovelli evita il gergo tecnico del mestiere del fisico, dà al lettore la licenza di saltare qualche paragrafo o pagina qua e là. Per fortuna, lo stesso Einstein ci tira fuori dai guai, almeno un po’: "L’immaginazione è più importante della conoscenza", scrisse una volta. Ciò non vuol dire che finisci ''White Holes'' meno informato di quanto ero quando lo hai iniziato a leggere – e Rovelli fa sicuramente un ottimo lavoro nel trasmettere la meraviglia e la stranezza dell’universo. Alla fine, tuttavia, potresti sentirti in diritto di versarti da bere e assaporare la sensazione della tua mente che ritorna in forma''.

Kevin Fong, altra firma di The Guardian, si spinge ancora più avanti, dicendo che Rovelli, nel suo libro, ''ti accompagna in un tour guidato, conducendoti prima in un buco nero, oltre il suo orizzonte degli eventi e nella sua gola. E lì, con te che ti aspetti di raggiungere un vicolo cieco cosmico, si allontana dalla narrativa prevista e ti mostra qualcosa di nuovo. Questo è un buco nero. Le cose dovrebbero finire qui; lo spazio e il tempo stessi dovrebbero finire qui. Ma nella versione dell'universo di Rovelli, non è così'', aggiungendo che ''in meno pagine di quelle che impiegherebbero alcuni autori per descrivere come preparerebbero una frittata, Rovelli ti trascina nel cuore di un buco nero e poi – in qualche modo – fuori dall’altra parte. Ciò che suggerisce è che, man mano che la stella che forma un buco nero continua a collassare, alla fine diventa così compatta e piccola che le leggi della relatività generale devono cedere il passo alle leggi della meccanica quantistica''.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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