La decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di rinviare di novanta giorni l’entrata in vigore dei nuovi dazi bilaterali ha ricevuto un’accoglienza positiva in Europa, dove i mercati hanno reagito con entusiasmo e le istituzioni politiche hanno colto l’occasione per rilanciare la via del dialogo. A guidare il fronte europeo è stata Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha definito il rinvio “un passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale”. Le sue parole arrivano in un momento di particolare delicatezza per gli equilibri internazionali e si inseriscono in una strategia più ampia dell’Unione Europea per rafforzare il proprio peso nel nuovo ordine mondiale.
Von der Leyen plaude alla tregua sui dazi: “Un passo verso la stabilità globale”
Von der Leyen ha sottolineato come “condizioni chiare e prevedibili siano essenziali affinché il commercio e le catene di approvvigionamento funzionino”. Un messaggio netto che richiama la necessità di ristabilire un quadro stabile dopo anni di incertezza, tra pandemia, guerre e tensioni protezionistiche. La presidente della Commissione ha ribadito che l’Unione Europea continuerà a impegnarsi in “negoziati costruttivi con gli Stati Uniti”, aprendo così un canale diplomatico che potrebbe rivelarsi determinante per smorzare i toni della contesa commerciale transatlantica. Il rinvio dei dazi, pur non definitivo, segna un cambio di passo rispetto alla retorica aggressiva che aveva caratterizzato i rapporti tra Washington e Bruxelles.
L’Unione Europea torna al centro della scena globale
Le parole di von der Leyen vanno lette anche come un segnale politico interno all’Unione. Dopo una fase in cui le capitali europee sembravano procedere in ordine sparso sui temi internazionali, la gestione del commercio si conferma terreno di unità e visione condivisa. In un momento in cui il multilateralismo appare sotto pressione, l’Europa si propone come attore razionale e affidabile, in grado di bilanciare le derive protezionistiche. Il fatto che la Commissione abbia scelto di intervenire subito dopo l’annuncio americano dimostra una volontà di guidare la fase negoziale, e non semplicemente di subirla.
Un’opportunità per ridefinire il patto transatlantico
Il rinvio delle tariffe offre uno spazio di manovra che potrebbe essere decisivo per riscrivere, almeno in parte, il patto commerciale tra le due sponde dell’Atlantico. Dopo anni segnati da tensioni su acciaio, alluminio, auto e tecnologia, l’Unione Europea spera di costruire un’agenda commerciale più ambiziosa e sostenibile. La crisi legata alla guerra in Ucraina, unita ai timori di decoupling economico tra Stati Uniti e Cina, impone all’Europa di agire con coerenza per tutelare i propri interessi strategici. Von der Leyen sembra voler incarnare questa nuova postura, fondata sul dialogo ma anche sulla consapevolezza della forza che l’UE può esercitare sul piano globale.
Il nodo della Cina e le sfide del multipolarismo
Nel contesto attuale, la posizione della Cina resta centrale. Trump ha rinviato i dazi per tutti i Paesi tranne Pechino, segnando di fatto un nuovo fronte nella guerra economica globale. L’Unione Europea, che ha rapporti intensi con entrambe le potenze, si trova in una posizione di equilibrio difficile. Da un lato, deve salvaguardare i legami con gli Stati Uniti, partner storico e fondamentale; dall’altro, non può permettersi di chiudere alla Cina, che resta un mercato chiave per l’export e un attore imprescindibile della transizione ecologica e digitale. In questo scenario, von der Leyen sembra voler costruire un modello europeo di diplomazia economica multilivello, che eviti di trasformare l’UE in un semplice campo di battaglia tra le grandi potenze.
Una leadership europea più assertiva nei negoziati globali
La dichiarazione della presidente della Commissione può essere letta come un tentativo di rafforzare la leadership europea in una fase di negoziazione aperta. L’obiettivo è duplice: da un lato, evitare che i dazi si trasformino in un’arma ricorrente nella politica economica statunitense; dall’altro, difendere l’autonomia strategica europea, soprattutto nei settori più esposti alle interruzioni delle catene globali del valore. Von der Leyen punta a rendere l’Unione un soggetto attivo nel plasmare le nuove regole del commercio internazionale, in linea con la visione di una “Europa geopolitica” più volte evocata durante il suo mandato.
Il dialogo come unica via per evitare nuove fratture globali
La risposta europea alla mossa di Trump non si limita a un gesto di cortesia istituzionale. Al contrario, rappresenta un tentativo di fissare una cornice di riferimento in cui il commercio sia strumento di cooperazione e non terreno di conflitto. L’Unione Europea si propone come garante di questa visione, consapevole che la stabilità economica globale passa attraverso la capacità di negoziare, ascoltare e trovare soluzioni condivise. Il tempo concesso dal rinvio dei dazi è ora un’occasione da non sprecare.