Ucraina: si allunga lista società occidentali che lasciano la Russia

- di: Redazione
 
Mentre i loro soldati cercano di conquistare l'Ucraina, facendo ricorso a bombardamenti che coinvolgono anche la popolazione civile, i russi fanno i conti con la reazione del mondo - non solo quello occidentale - che si è ribellato all'azione di forza di Vladimir Putin.

Continuano ad aumentare le società occidentali che abbandonano la Russia per l'invasione in Ucraina

Una reazione che sta andando avanti su piani diversi, uno dei quali - certamente il più importante - è quello economico. Così i russi si stanno accorgendo cosa sta determinando a casa loro l'invasione dell'Ucraina, perché non vedranno al cinema l'ultimo ''Batman'', della Warner Bros, o ''Morbius'' della Sony oppure sogneranno, non potendo acquistarli perché non ne arriveranno più, gli ultimi modelli di iPhone o delle scarpe Nike. Ma nemmeno potranno acquistare l'auto dei loro sogni, dal momento che nelle concessionarie russe non ci saranno più le vetture di lusso, così come i migliori camion.

È ormai inarrestabile l'ondata di società e industrie occidentali che stanno scappando dalla Russia, mettendo in conto grosse perdite cui andranno incontro abbandonando il mercato russo, per la cui penetrazione negli anni hanno speso tanto. Da quando la parola boicottaggio è entrata nel vocabolario della politica internazionale, il ricorso a questa forma di ritorsione non ha sempre avuto successo, perché i modi per aggirare il blocco di vendite di merci nei Paesi boicottati sono tanti. Come insegna il caso del boicottaggio contro l'apartheid sudafricano, superato senza nemmeno tante difficoltà.

Trattandosi forse della prima vera guerra della Storia che si combatte nell'epoca dei social e della diffusione di notizie e video in tempo reale (aumentando esponenzialmente l'esposizione negativa di chi - marchio commerciale - potrebbe essere accostato all'invasore), questa situazione sta spingendo molte società occidentali ad accelerare il reale sganciamento dal ricco mercato russo.

Non sono solo le compagnie petrolifere a defilarsi dallo scenario russo. Con i cieli di 36 Paesi europei e del Canada interdetti alle compagnie russe, la società irlandese AerCap, leader mondiale nel settore, ha smesso di noleggiare i suoi aeromobili. Poi ci sono i boicottaggi selettivi, come quello messo in atto dalle grandi compagnie di navigazione del mondo (la svizzera MSC, la danese Maersk, la singaporiana Ocean Network Express, e la tedesca Hapag-Lloyd) che toccheranno i porti della Federazione Russa solo per portare cibo, medicine e aiuti umanitari.
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