Trump scuote l'America, raffica di ordini che cambiano tutto: grazia ai rivoltosi, via ius soli, minacce a Canada e Messico, Usa fuori da accordi sul clima

- di: Giuseppe Castellini
 
Donald Trump non perde tempo nel suo ritorno alla Casa Bianca. In un solo giorno, il presidente ha firmato una serie di ordini esecutivi che spaziano dall’economia alla politica internazionale, fino alla revisione di decisioni prese dall’amministrazione Biden. La mossa ha diviso l’opinione pubblica, suscitando reazioni accese sia tra i sostenitori che tra i detrattori.

Via dagli accordi di Parigi sul clima
Il primo atto della giornata è stato l’uscita ufficiale degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, una decisione che Trump aveva anticipato durante la campagna elettorale. Secondo il presidente, questa mossa rappresenta “un risparmio di tre miliardi di dollari all’anno per i contribuenti americani”, come affermato dal consigliere economico presente alla firma. “È una decisione necessaria per proteggere i posti di lavoro americani”, ha aggiunto Trump nello Studio Ovale.

Grazia ai rivoltosi del 6 gennaio
Uno degli atti più controversi è stata la grazia concessa a 1.500 persone coinvolte nell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, inclusi leader di spicco come Enrique Tarrio, ex capo dei Proud Boys. Tarrio era stato condannato a 22 anni per cospirazione sediziosa, ma Trump ha difeso la sua decisione definendola “una correzione a una giustizia politicizzata”. “Speriamo che escano questa sera”, ha dichiarato Trump nello Studio Ovale.

Il ritorno al lavoro in ufficio per i dipendenti federali
In un’altra mossa simbolica, Trump ha ordinato il ritorno obbligatorio al lavoro in presenza per i dipendenti federali, ponendo fine alla prassi dello smart working consolidata durante la pandemia. “Gli americani meritano un governo che lavori al massimo delle sue capacità”, ha dichiarato il presidente durante un comizio alla Capital One Arena.

Revoca delle sanzioni sui coloni in Cisgiordania
In ambito internazionale, Trump ha firmato un ordine esecutivo per revocare le sanzioni sui coloni israeliani in Cisgiordania, una mossa che ha già sollevato critiche da parte della comunità internazionale. Secondo fonti vicine all’amministrazione, la decisione sarebbe parte di un piano più ampio per rafforzare i legami con Israele.

Minacce a Canada e Messico
Non sono mancate le iniziative economiche, tra cui la proposta di imporre dazi del 25% su Messico e Canada a partire dal 1 febbraio, e l’ordine esecutivo per mettere fine al diritto di cittadinanza automatica per nascita. Quest’ultimo provvedimento potrebbe aprire a una battaglia legale, dato che il diritto è sancito dalla Costituzione americana.

TikTok salvo
Trump ha inoltre firmato un ordine per salvare TikTok da un possibile divieto negli Stati Uniti. “Abbiamo problemi più grandi di un’app cinese”, ha commentato il presidente, sottolineando l’importanza di proteggere la libertà di espressione.

La guerra in Ucraina e i rapporti con la Russia
Tra le dichiarazioni più rilevanti della giornata, Trump ha annunciato che intende parlare presto con Vladimir Putin per trovare una soluzione alla guerra in Ucraina. “Zelensky mi ha detto che vuole un accordo”, ha affermato, aggiungendo che “Putin rischia di distruggere la Russia senza un compromesso”.

Un futuro incerto
Le azioni di Trump segnano un inizio di mandato caratterizzato da una forte polarizzazione. Mentre i suoi sostenitori applaudono la determinazione nel mantenere le promesse elettorali, i critici vedono in queste decisioni un pericoloso ritorno a politiche divisive. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se Trump riuscirà a consolidare il suo potere o se incontrerà ostacoli insormontabili nel Congresso e nella società civile.

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