Strage a stazione di Bologna, i giudici: fu Bellini a portare la bomba

- di: Marta Giannoni
 
Ergastolo confermato per Paolo Bellini
La Corte di assise di appello di Bologna ha ribadito che l’ex militante di Avanguardia Nazionale fu parte integrante del commando terroristico responsabile della strage alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980, in cui persero la vita 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. Nelle motivazioni della sentenza, oltre 420 pagine firmate dal presidente Alberto Pederiali e dal consigliere estensore Domenico Stigliano, emerge che Bellini non solo partecipò consapevolmente all’attentato, ma il suo contributo fu ritenuto “determinante ed essenziale”.

Un ruolo chiave nell’azione terroristica
Secondo i giudici, Bellini era presente in stazione al momento dell’attentato, con il compito di trasportare e consegnare l’esplosivo o fornire supporto logistico. “La sua presenza – si legge nella sentenza – era finalizzata o a trasportare, consegnare e collocare quantomeno parte dell’esplosivo, oppure a fornire un supporto materiale all’azione, nella piena consapevolezza che quell’ordigno avrebbe provocato una strage”.
Bellini si aggiunge alla lista degli esecutori materiali condannati, tra cui gli ex Nar Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. I mandanti, identificati in Licio Gelli, Federico Umberto D’Amato, Mario Tedeschi e Umberto Ortolani, non hanno mai affrontato un processo perché già deceduti al momento delle indagini.

La strategia della tensione e il ruolo di Bellini
La strage di Bologna è considerata uno degli atti più efferati della cosiddetta “strategia della tensione”, una serie di attentati terroristici volti a destabilizzare il Paese tra gli anni '70 e '80. Gli inquirenti hanno sottolineato come Bellini, già noto per la sua militanza in ambienti neofascisti, fosse pienamente consapevole del significato politico dell’attentato.
Non ci sono dubbi sul fatto che Bellini fosse parte integrante del piano – affermano i giudici – e il suo contributo è stato determinante non solo nell’esecuzione materiale, ma anche nell’assicurare il successo dell’azione terroristica”.

Le reazioni delle vittime e della società civile
Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, ha commentato: “Questa sentenza è un passo importante verso la verità, ma restano ancora troppe ombre. È fondamentale che tutti i responsabili vengano identificati e giudicati, affinché la giustizia sia completa”.
La conferma dell’ergastolo per Bellini giunge in un momento di crescente attenzione pubblica sulle vicende legate al terrorismo interno in Italia. Gli esperti sottolineano l’importanza della sentenza come monito per il futuro: “Ricordare le vittime e ricostruire la verità storica è fondamentale per la memoria collettiva del Paese”, ha dichiarato lo storico Miguel Gotor.

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