Ore di apprensione per la speleologa intrappolata: soccorritori fuori dal ramo inesplorato
- di: Cristina Volpe Rinonapoli
Proseguono senza sosta le operazioni per riportare in superficie Ottavia Piana, la speleologa bresciana di 32 anni rimasta ferita e intrappolata nell’Abisso Bueno Fonteno, tra i laghi d’Endine e d’Iseo, in provincia di Bergamo. Dopo ore di lavoro incessante, i soccorritori sono riusciti a completare il difficile passaggio attraverso un ramo secondario della grotta, mai esplorato prima. Ora la barella si trova nella parte conosciuta del complesso sotterraneo.
Ore di apprensione per la speleologa intrappolata: soccorritori fuori dal ramo inesplorato
Le ultime informazioni, diffuse dai tecnici del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, confermano che dal punto attuale serviranno circa due ore per raggiungere il ramo principale e altri tre minuti per l’uscita. Tuttavia, l’operazione è scandita da tempi rigidi: un’ora e mezza di trasporto alternata a un’ora di pausa, necessaria per fornire assistenza sanitaria alla speleologa. Secondo le stime, l’uscita dalla grotta potrebbe richiedere tra 36 e 48 ore.
La situazione clinica
Le condizioni di Ottavia Piana, che resta in uno stato stabile, destano comunque preoccupazione. La caduta all’interno della grotta ha provocato fratture facciali, traumi al ginocchio, vertebre e costole, come rilevato dai medici giunti sul posto. Un quadro clinico più preciso sarà possibile solo una volta che la speleologa sarà riportata in superficie.
Soccorso straordinario
I numeri del salvataggio parlano di un dispiegamento di forze eccezionale: 126 tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico sono stati impiegati finora. Cinque squadre si stanno alternando per il delicato trasporto della barella, mentre altre unità hanno provveduto a disostruire i tratti più problematici del percorso, ricorrendo anche a piccole cariche esplosive dove necessario. Questa sera è previsto l’ingresso di una sesta squadra, mentre domani sarà la volta della settima.
I soccorritori arrivano da ogni angolo del Paese: dalla Lombardia, dove si trova la grotta, fino a Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Marche e Veneto. Tecnici dalla Sardegna sono attesi nelle prossime ore. Un’operazione complessa e delicata che testimonia la straordinaria collaborazione di un sistema di soccorso rodato, capace di affrontare anche le sfide più estreme.
La lunga attesa
Mentre si continua a lavorare senza tregua nel ventre della terra, l’attesa fuori dalla grotta è carica di apprensione. Le prossime ore saranno decisive per riportare in salvo Ottavia Piana. L’intero paese segue col fiato sospeso l’evolversi della vicenda, confidando nel lavoro di una macchina dei soccorsi impeccabile ma consapevole della complessità dell’impresa.