Con "Il senso del potere" Alice Siracusano parla di responsabilità pubblica e di sfera privata

- di: V.B.
 
Un libro che racconta l'introspezione che tutti noi, in questa epoca fatta di fragilità e flessibilità, dobbiamo affrontare. È questo, ma anche molto altro, "Il senso del potere" che Alice Siracusano, esperta nel settore della consulenza strategica e comunicazione, ha scritto per FiordiRisorse.

Con "Il senso del potere" Alice Siracusano parla di responsabilità pubblica e di sfera privata

Il libro è suddiviso in quattro capitoli, per ognuno dei quali viene coinvolto un esperto o un’esperta su un determinato tema. Da dove nasce il libro?
"Sono partita dal privato" - dice l'autrice -  "riflettendo su come il nostro essere nella vita di tutti i giorni influenzi anche il nostro pubblico. Sono partita dalla terapia di coppia. Durante una delle sessioni ho capito che alcune prese di consapevolezza legate al modo di gestire la relazione con mio marito potevano riflettersi positivamente anche nel lavoro e all'interno dell’azienda di cui sono a capo".

"Spesso" - aggiunge Alice Siracusano - "pensiamo che la cosa migliore sia non condividere quando abbiamo una preoccupazione, perché ci spaventa il confronto con l’altra persona. Se già io mi sento a disagio, espormi mi mette ancora a più rischio e ho timore del giudizio altrui. La verità è che quando nasciamo e cresciamo diamo per scontato di conoscerci, ma arriva un momento in cui ci rendiamo conto che non ci conosciamo per davvero. Attraverso le interazioni con gli altri ci conosciamo meglio. La seconda verità riguarda l’avere consapevolezza che tutto cambia. Il percorso della conoscenza di noi stessi è difficile, non dobbiamo darlo per scontato".

Alice Siracusano non ha dubbi sul fatto che "la hustle culture, ovvero quella cultura secondo la quale se lavori duramente otterrai grandi traguardi, ha alla base un concetto tossico di meritocrazia. Se vuoi, puoi. Se davvero ti dedichi, se davvero fai sacrifici, poi otterrai ciò che desideri. A parità di meriti, due persone diverse non potranno mai raggiungere lo stesso risultato. Ci sono troppe variabili, dall’età, il genere, il colore della pelle, la religione, per esempio. Questa equazione, che non sempre funziona, nasce dopo il boom economico degli Anni ’60 ed è figlia della Silicon Valley".
L'autrice fa anche una ammissione quando, da capo di una azienda, "all’inizio credevo di dover essere autoritaria e di dover controllare l’operato dei miei dipendenti e delle mie dipendenti, poi ho capito che in me potevano coesistere la capacità di delegare e la leadership. Ho capito che potevo essere lucida nelle direzioni e al tempo stesso affettuosa con i collaboratori, lasciando andare le aspettative relative alla perfezione".
Tags: arte, libri
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