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Università e Intelligenza Artificiale: “Affrontare la sfida della necessaria evoluzione dell’IA verso un approccio che metta al centro l’uomo”

- di: Barbara Bizzarri
 
Università e Intelligenza Artificiale: “Affrontare la sfida della necessaria evoluzione dell’IA verso un approccio che metta al centro l’uomo”

Il network internazionale di atenei cattolici SACRU, una rete composta da otto atenei cattolici presenti su quattro continenti, coordinate dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, che cooperano assieme con l’obiettivo di promuovere un’istruzione globale per il bene comune e una eccellente ricerca interdisciplinare ispirata dall’insegnamento sociale cattolico, ha scelto di dedicare al ruolo delle istituzioni accademiche nell’era delle intelligenze artificiali il suo primo convegno accademico svolto in presenza e ospitato, nei giorni scorsi, nel campus milanese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono tante le implicazioni che le AI stanno già avendo sul mondo, fra tutte, la certezza che gli umanisti dovranno imparare la matematica, perché l’Intelligenza Artificiale rivoluzionerà anche le loro discipline.

Università e Intelligenza Artificiale: “Affrontare la sfida della necessaria evoluzione dell’IA verso un approccio che metta al centro l’uomo”

Più di ottanta tra professori e ricercatori da Cile, Spagna, Australia, USA e altri Paesi del mondo, assieme agli otto rettori delle Università coinvolte, si sono riuniti per discutere come le conoscenze e le attività di ricerca degli atenei del network possano essere messi a sistema per aiutare la società ad affrontare una delle grandi sfide che attende il mondo già oggi. Il convegno internazionale è stato aperto dai saluti del Cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione mentre le sessioni plenarie sono state presiedute e coordinate da Antonella Sciarrone Alibrandi, docente della Cattolica e Sottosegretario del medesimo Dicastero. 

«In questi giorni abbiamo avuto a Milano un colloquio scientifico sull’Intelligenza Artificiale che ha affrontato il tema non solo dal punto di vista tecnologico e del potenziale impatto sociale - ha dichiarato il professor Pier Sandro Cocconcelli, Prorettore vicario, con delega per il coordinamento dei progetti di internazionalizzazione dell’Università Cattolica e riconfermato Segretario Generale del network SACRU per i prossimi tre anni - ma che ha anche discusso come le Università debbano rispondere al cambiamento di contesto che sta caratterizzando il settore educativo a livello nazionale e globale. Le otto Università condividono una visione comune e una missione comune: formare le giovani generazioni e produrre ricerca che abbia impatto sulla società. Per perseguire questi obbiettivi SACRU ha sviluppato una strategia quinquennale che prevede una forte collaborazione tra gli otto atenei».

Nell’intervento che ha chiuso il convegno “The Future of Catholic Universities in the AI Age” e che ha riassunto i contenuti della due giorni di lavori in vista del position paper ufficiale del network che sarà pubblicato entro la fine dell’anno sul rapporto tra atenei e AI, Marco Passarotti, professore di Computational Linguistics dell’Università Cattolica, ha sottolineato la necessità di educare alla Intelligenza Artificiale, prima ancora di coinvolgere strumenti come ChatGPT nei processi educativi: «Questa educazione sulla AI deve essere inclusa in qualsiasi curriculum educativo fin dalle scuole primarie, per colmare il divario tra i professionisti altamente specializzati e la società. Le Università devono supportare l’istruzione primaria sulla AI con competenze e strumenti». 

Questo implica anche una riflessione interna agli atenei su come allineare i propri programmi di insegnamento alle esigenze del mercato del lavoro, sempre più plasmate dalla diffusione delle intelligenze artificiali: «Per sostenere i propri laureati con competenze e conoscenze corrette è obbligatorio non avere più confini disciplinari e lanciare corsi di laurea e master interdisciplinari» ha ribadito Passarotti.  

Le materie umanistiche, grazie alle AI, possono diventare discipline sperimentali: «Gli umanisti hanno sempre fatto uso dei dati ma non hanno mai avuto una tale quantità di dati a portata di mano e una tale qualità della loro massiccia elaborazione. Tale svolta computazionale non rimuove il ruolo degli umani; eppure, è una nuova sfida per loro: mette nelle loro mani i dati e le correlazioni tra i dati come mai prima d'ora. E rende il loro lavoro replicabile. Niente più separazione tra discipline Umanistiche e Scientifiche: quello della AI è il tempo della multidisciplinarietà».

Per gli atenei di SACRU, dunque, l’Intelligenza Artificiale non minaccia l’uomo ma consente invece di raggiungere una maggiore comprensione di sé e del mondo, se utilizzata correttamente. Per questo è fondamentale promuovere una visione delle AI come catalizzatore per migliorare il potenziale umano: «Le Università hanno sempre avuto una profonda influenza sugli individui e sulla società. Ora, le università devono svolgere questo ruolo per affrontare la sfida della necessaria evoluzione dell'AI verso un approccio che metta al centro l’uomo. E le Università cattoliche hanno un forte dovere informativo sull'impatto dell'AI, rendendo fondamentale riconoscere e sfruttare tale impatto per indirizzare lo sviluppo dell'AI verso un approccio che sia disposto a rispettare la dignità umana, per evitare di delegare la responsabilità morale alle macchine» ha concluso il docente.

Il risultato di questi due preziosi giorni di confronto sarà un position paper pubblicato entro la fine dell’anno, che ufficializzerà posizioni e proposte degli atenei sui compiti centrali delle Università, ovvero insegnamento, ricerca e servizio alla società, e su come adattarli all’era dell’Intelligenza Artificiale.

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