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Antitrust, maxi multa a Apple: 98 milioni per abuso posizione dominante sull'App Store

- di: Alberto Venturi
 
Antitrust, maxi multa a Apple: 98 milioni per abuso posizione dominante sull'App Store

Nuovo intervento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato contro le pratiche restrittive delle grandi piattaforme digitali. L’Antitrust ha inflitto una sanzione da 98 milioni di euro ad Apple per abuso di posizione dominante, contestando al gruppo di Cupertino di aver penalizzato in modo sistematico gli sviluppatori terzi che distribuiscono le proprie applicazioni attraverso l’App Store.

Antitrust, maxi multa a Apple: 98 milioni per abuso posizione dominante sull'App Store

Secondo l’Autorità, Apple detiene una posizione di “assoluta dominanza” nel mercato della distribuzione delle app su dispositivi iOS, grazie al controllo esclusivo dell’App Store. Una condizione che, di fatto, rende gli sviluppatori dipendenti dalle regole fissate unilateralmente dal gruppo americano per poter raggiungere gli utenti iPhone e iPad.

𝐋𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐜𝐲 𝐚𝐥 𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚
Nel mirino dell’Antitrust finiscono in particolare le regole sulla privacy introdotte a partire da aprile 2021 con il sistema operativo iOS. Secondo l’Authority, tali regole avrebbero avuto un effetto restrittivo sotto il profilo concorrenziale, imponendo vincoli più stringenti agli sviluppatori terzi rispetto a quelli applicati alle applicazioni di Apple stessa. Un’asimmetria che avrebbe alterato le condizioni di concorrenza all’interno dell’ecosistema digitale.

𝐔𝐧 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨
Secondo l’accertamento dell’Autorità, le pratiche contestate avrebbero danneggiato gli interessi economici delle aziende concorrenti, limitandone la capacità di raccogliere dati e di competere ad armi pari nella pubblicità digitale e nei servizi collegati alle app. Un impatto che non riguarda solo i singoli operatori, ma l’intero funzionamento del mercato delle applicazioni mobili.

𝐔𝐧 𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐢𝐠𝐢𝐭𝐚𝐥𝐞
La sanzione si inserisce in un contesto europeo sempre più attento al potere delle Big Tech e al rispetto delle regole di concorrenza. L’intervento dell’Antitrust italiana rafforza il messaggio secondo cui il controllo delle piattaforme digitali non può tradursi in un uso distorsivo della posizione dominante, soprattutto quando le scelte regolamentari incidono direttamente sulle opportunità economiche di migliaia di imprese.
In prospettiva, il caso Apple rappresenta un precedente rilevante nel dibattito sul rapporto tra tutela della privacy, libertà d’impresa e concorrenza. Un equilibrio delicato che le autorità nazionali ed europee sono sempre più chiamate a presidiare, in un mercato digitale dove il potere di pochi attori globali può influenzare interi ecosistemi economici.

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