Russia, oggi scadono due obbligazioni: Paese a un passo dal default

- di: Redazione
 
Per la prima volta dalla Rivoluzione, la Russia potrebbe oggi andare in default sui suoi debiti internazionali. Mosca sembra, infatti, non essere nelle condizioni di pagare 117 milioni di dollari di interessi sul debito dovuti agli investitori stranieri che detengono due delle obbligazioni del Paese.

La Russia è sempre più vicina al default

Una inadempienza che provocherebbe ulteriori turbolenze sui mercati ancora scossi dall'invasione dell'Ucraina. Peraltro, alcuni analisti temono che possano esserci più default e che ci sarà ulteriore panico e uscita dal mercato russo, sia a livello nazionale che internazionale, con la prospettiva di un effetto domino, che esacerba quello che è già un collasso dell'economia.
Kristalina Georgieva, amministratore delegato del Fondo monetario internazionale, ha detto che ''se si guarda all'esposizione totale delle banche alla Russia, è di circa 120 miliardi di dollari'', una situazione comunque ''non rilevante dal punto di vista sistemico''.

Ma il Cremlino insiste che può pagare in rubli. Ma il denaro è dovuto in dollari, lasciando quindi la Russia sull'orlo dell'inadempienza sui suoi debiti internazionali per la prima volta dal 1918. L'ultima volta è stata inadempiente sui debiti interni nel 1998. Gran parte del debito di Mosca è finanziata da obbligazioni emesse in dollari USA e il Paese ha difficoltà ad accedere alle sue riserve in valuta estera a causa delle sanzioni.

''Se vediamo complicazioni nell'esecuzione dell'ordine" - ha detto Anton Siluanov, ministro delle Finanze russo - "prepareremo un ordine di trasferimento pertinente nell'equivalente del rublo". Una tesi che viene respinta dall'Occidente, sottolineando che le due obbligazioni non contengono clausole che consentono il rimborso in rubli.

Un mancato pagamento del debito oggi comporterebbe l'inizio di un periodo di grazia di 30 giorni affinché la Russia adempia ai propri obblighi nei confronti dei creditori. Il default nel 1998, determinò il crollo di un enorme hedge fund statunitense, il Long-Term Capital Management, che ha dovuto essere salvato per prevenire un tracollo mondiale. Ora si teme che i mancati pagamenti russi possano innescare un risultato simile.
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