Roma, dopo Natale dossier sgomberi: casaPound e SpinTime al centro
Un dossier che riaccende il dibattito su legalità, diritti e futuro urbano della Capitale.
(Foto: il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi).
Roma si appresta a tornare al centro dell’attenzione per sgomberi e occupazioni subito dopo il periodo festivo di Natale e la chiusura del Giubileo, prevista per il 6 gennaio 2026. Il tema, tornato di attualità nelle ultime ore, sarà discusso dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, chiamato a valutare la lista di occupazioni da affrontare nelle prime settimane del nuovo anno, nel segno di sicurezza, legalità e – inevitabilmente – tensioni politiche e sociali.
Il quadro dopo Askatasuna e la moratoria di Natale
Dopo lo sgombero del centro sociale Askatasuna a Torino e i relativi scontri, l’attenzione delle autorità italiane si concentra ora su Roma. Come consuetudine, nel periodo delle festività è in vigore una sorta di
dagli sgomberi per motivi sociali e organizzativi: solo trascorse le festività si prevede la riapertura del dossier.
CasaPound e SpinTime: due storie, due scenari
Tra le occupazioni che potrebbero tornare al centro della discussione figurano:
- CasaPound, storico edificio occupato dal movimento di estrema destra all’Esquilino, in via Napoleone III;
- SpinTime, occupazione socio-abitativa in via Santa Croce in Gerusalemme, luogo di solidarietà e comunità con numerose famiglie e minorenni al suo interno.
CasaPound: legalità e controversie
L’immobile dei gruppi di destra è stato inserito nella lista degli sgomberi della Prefettura, ma nel dibattito cittadino e politico la questione è controversa. Secondo alcune cronache locali, il palazzo risulta al sesto posto nella lista delle occupazioni da affrontare proprio per la complessità della vicenda e la lunga storia alle spalle.
SpinTime: tra assistenza sociale e criticità
SpinTime è diventato negli anni un vero e proprio spazio polifunzionale di rigenerazione urbana. Nato nel 2013, ospita numerose famiglie, molte delle quali con bambini. Proprio la presenza di minorenni è indicata come elemento cruciale nelle valutazioni che dovranno essere condotte dal Comitato.
Le reazioni politiche e sociali
La possibile riattivazione del dossier sgomberi ha immediatamente sollevato reazioni da più fronti:
- Esponenti di CasaPound hanno definito l’ipotesi di sgombero "un’ingiustizia", sottolineando che in Italia esistono molte occupazioni di sinistra mentre quella legata a CasaPound è l’unica “con il tricolore” e che serve una regolarizzazione simile ad altri casi.
- Diverse forze politiche e opinioni pubbliche richiamano alla necessità di conciliare sicurezza e diritti sociali, in particolare in spazi come SpinTime con forte componente di assistenza a minori e famiglie vulnerabili.
Il contesto normativo più ampio
Il dossier romano si inserisce in un contesto nazionale segnato da leggi più severe contro le occupazioni abusive. Una recente normativa del 2025 ha introdotto pene più dure per chi occupa illegalmente spazi residenziali, compresa la possibilità di fino a sette anni di carcere per casi gravi e procedure accelerate per gli sfratti.
Al centro dell’agenda istituzionale
Con l’inizio del nuovo anno il tema degli sgomberi a Roma tornerà al centro dell’agenda istituzionale. Alla politica, alle forze dell’ordine e alla società civile spetta il difficile compito di bilanciare legalità e rispetto dei diritti delle persone coinvolte, scegliendo soluzioni che affrontino la sicurezza urbana senza trascurare i legami sociali e umani che caratterizzano molte delle occupazioni in città.