Decreto Ristori, Cna al Governo: "Solo un quarto delle imprese avrà i benefici"

- di: Giuseppe Castellini
 
“Senza una profonda revisione del meccanismo meno di un quarto delle imprese, che hanno subito riduzioni del fatturato nel 2020, potrà accedere ai benefici, e con un importo medio inferiore ai mille euro. Un risultato inaccettabile per milioni di artigiani e piccole imprese schiacciate da una crisi economica senza precedenti e che ripongono grandi aspettative rispetto alle assicurazioni annunciate da esponenti dell’Esecutivo e della maggioranza sul sostegno alle attività economiche. Lo scostamento di bilancio è stato approvato dal Parlamento tre mesi fa e ancora non c’è il provvedimento sui ristori”.

Così la Cna sollecita il Governo a una netta discontinuità sui criteri, le risorse e la tempistica per l’erogazione dei contributi a fondo perduto alle imprese, previsti nel prossimo decreto Sostegni.
Simulazioni effettuate dal Centro Studi della Confederazione sulle contabilità di 12mila imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro evidenziano che nel 2020 l’81,2% delle imprese ha registrato diminuzioni del giro d’affari, ma solo una impresa su quattro ha accusato una perdita superiore al 33% rispetto all’anno precedente. Oltre il 75% delle imprese, pur avendo registrato una significativa flessione del fatturato spesso non lontana da un terzo, sarebbe quindi escluso dai nuovi indennizzi. La Cna invita il Governo a “cancellare il 33% sostituendolo con un meccanismo di decalage, che riduca progressivamente il beneficio”.

È necessario, quindi, evidenzia la Confederazione, ampliare il periodo sul quale commisurare gli indennizzi e concentrare il ristoro soprattutto sulle imprese più piccole maggiormente colpite dalla pandemia.
Oltre al superamento, finalmente, dei codici Ateco, Cna ritiene fondamentale due criteri per assicurare contributi in modo equo e coerente ai pesanti effetti della pandemia: eliminare la rigidità della soglia della flessione del fatturato superiore al 33% e ampliare il periodo di riferimento ben oltre le media di un singolo mese. Per Cna è necessario ampliare il periodo sul quale commisurare gli indennizzi e concentrare il ristoro soprattutto sulle imprese più piccole maggiormente colpite dalla pandemia.
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