Violenza di genere: aumentano i reati “sentinella” contro le donne
- di: Barbara Leone
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale ha diffuso il documento di analisi “Il Punto - Il pregiudizio e la violenza contro le donne”. Il report offre una panoramica dettagliata dei dati raccolti dalle Forze di polizia nei primi sei mesi del 2024, confrontati e integrati con informazioni provenienti dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, oltre che da fonti aperte. Il rapporto evidenzia un incremento significativo nei cosiddetti reati spia, indicatori di comportamenti propedeutici a violenze più gravi. A cominciare dagli atti persecutori (più comunemente stalking), aumentati del 6%, con il 74% delle vittime di genere femminile.
Violenza di genere: aumentano i reati “sentinella” contro le donne
Ed ancora: i maltrattamenti contro familiari e conviventi, cresciuti del 15%, colpendo le donne nell’81% dei casi. Ed infine le violenze sessuali, aumentate dell’8%, con il 91% delle vittime donne, di cui il 28% minorenni. Tra i reati introdotti dal Codice rosso, si registra un incremento del 67% per la costrizione o induzione al matrimonio e del 22% per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (revenge porn). Al contempo, si osserva un aumento del 38% delle violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e dei divieti di avvicinamento. L’analisi degli omicidi volontari mostra una diminuzione del 17% nei primi sei mesi del 2024 rispetto all’anno precedente. Anche le vittime di genere femminile sono in calo del 18%, con un’incidenza del 35% sul totale degli omicidi. In ambito familiare, gli omicidi commessi nei confronti delle donne sono diminuiti del 13%, passando a 46 casi. Gli omicidi perpetrati da partner o ex partner segnano una riduzione del 19%. Nonostante questi segnali positivi, il report sottolinea la persistenza di un rischio significativo, in particolare nell’ambito delle relazioni affettive e familiari, dove la violenza tende a riprodursi con dinamiche sistemiche.
Un capitolo specifico del documento si concentra sulle discriminazioni contro le donne con disabilità, una categoria particolarmente vulnerabile. Spesso queste donne subiscono violenze da parte di persone che dovrebbero prendersene cura, trovandosi in condizioni di fragilità aggravata. Per questa sezione, il report ha beneficiato della collaborazione dell’Osservatorio contro gli atti discriminatori. Nei primi sei mesi del 2024, si è registrato un incremento delle misure preventive, come gli ammonimenti dei Questori per violenza domestica e stalking. Il report evidenzia inoltre il contributo del Dipartimento per le Pari opportunità e del numero di pubblica utilità 1522, che offre supporto e orientamento alle donne vittime di violenza.
Interpellata dall’Ansa, l’avvocata Pompilia Rossi (nella foto), esperta di diritto di famiglia e docente presso l’Università Luiss, ha commentato i dati all’Ansa, sottolineando le criticità. “Preoccupa l’aumento dei reati sentinella: un +18% per gli atti persecutori, un +5% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi, e un +18% per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e dei divieti di avvicinamento. È inoltre allarmante il dato sugli episodi di violenza domestica commessi alla presenza di figli minori, i quali, nel 20% dei casi, diventano autori di medesimi atti violenti una volta cresciuti”. Secondo Rossi, “l’interpretazione di questi dati non può essere ottimistica: se è vero che vi è stata una flessione degli omicidi e delle violenze fisiche e sessuali, è preoccupante l’aumento che si registra per i reati sentinella, considerati propedeutici ad atti di violenza più gravi”. L’esperta ha anche evidenziato le limitazioni delle norme esistenti e delle sanzioni più severe: “Le misure attuali non costituiscono elementi impeditivi alla realizzazione di reati. Non è certo semplice individuare i possibili rimedi, ma sicuramente sarebbe utile un giro di vite culturale, con programmi educativi adeguati sin dall’età scolare”. Tra le proposte, Rossi suggerisce “la creazione di percorsi dedicati esclusivamente agli uomini autori di reati, anche quelli denominati reati sentinella, per favorire la prevenzione e la non reiterazione”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di “garantire l’accesso a percorsi di cura e terapeutici per donne e minori vittime, con figure professionali dotate di specifica competenza”.
Il report “Il Punto” dipinge un quadro complesso della violenza contro le donne in Italia, evidenziando progressi in alcuni ambiti ma anche criticità preoccupanti. Gli esperti concordano sulla necessità di rafforzare gli strumenti di prevenzione e di investire in un cambiamento culturale che possa agire sulle cause profonde della violenza di genere. La sfida rimane quella di costruire una società capace di proteggere le donne, intervenendo non solo sui sintomi ma anche sulle radici del problema.