Rapporto Welfare Index PMI 2021: "Il Welfare aziendale genera impatto sociale"

- di: Daniele Minuti
 
È stato presentato e illustrato il Rapporto Welfare Index PMI 2021, che ha analizzato lo stato delle piccole e medie imprese italiane coinvolgendone più di 6000 di ogni settore e dimensione: alla presenza di Andrea Orlando, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Anna Ascani, Sottosegretaria di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico; Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines; Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura; Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni; Dario Bruni, Delegato del Presidente Confartigianato al Lavoro e Bilateralità; Maurizio Grifoni, Presidente Fondo FON.TE Confcommercio; Maurizio Stirpe, Vice Presidente Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali; Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Italia e Membro del Comitato Welfare Index PMI; Enea Dallaglio, Partner Innovation Team – Gruppo Cerved, sono state discusse le tematiche emerse dal Rapporto.
Per l'occasione è stato anche assegnato il rating 5W a 105 imprese Welfare Champion nell'iniziativa promossa da Generali italia.

Stando al Rapporto, il welfare continua ad aumentare nelle PMI: il 64% di esse in Italia ha infatti superato il livello iniziale, con quelle che hanno un livello avanzato più che raddoppiate nei 6 anni in cui il Rapporto è stato redatto.

Evidente anche come le imprese, per fronteggiare la crisi, abbiano attuato diverse iniziative di welfare aziendale: "In ambito sanitario" - spiega la nota ufficiale - "dai servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%) ai servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) a nuove assicurazioni sanitarie (25,7%); nella conciliazione vita-lavoro, con maggiore flessibilità oraria (35,8%) e nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%); a sostegno dei lavoratori e delle famiglie, con aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%) e sostengo nell’educazione scolastica dei figli (4,8%); ma anche offrendo contributi alla comunità esterna, come donazioni (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%). La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti. Inoltre, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. Guardando al futuro 2 imprese su 3 intendono rafforzare l’impegno sociale verso i lavoratori (67,5%) e verso gli stakeholder esterni: la comunità locale e la filiera produttiva (63,1%)".

Le imprese di oggi continuano a sostenere i temi prioritari per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: Salute (cresce al 92,2% il numero che mette la sicurezza dei lavoratori al centro dei valori aziendali); Giovani (più del 50% ha assunto nuovi lavoratori); Donne (sale al 42% la presenza femminile nelle PMI più attive nel welfare) e Comunità (il 56% attiva iniziative a sostegno della comunità).

Il nuovo modello di analisi è stato sviluppato con Cerved Rating Agency ed ha portato a monitorare l'impegno delle PMI nella tutela dei diritti e delle diversità, la responsabilità verso consumatori e fornitori, e sono state rafforzate le aree dello sviluppo del capitale umano, della tutela delle condizioni di lavoro, del welfare di comunità. Il nuovo modello è organizzato in dieci aree: 1) Previdenza e protezione, 2) Salute e assistenza, 3) Conciliazione vita-lavoro, 4) Sostegno economico ai lavoratori, 5) Sviluppo del capitale umano, 6) Sostegno per educazione e cultura, 7) Diritti, diversità, inclusione, 8) Condizioni lavorative e sicurezza, 9) Responsabilità sociale verso consumatori e fornitori; 10) Welfare di comunità.

Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines (nella foto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlandi) ha commentato: "In questo nuovo contesto ancora caratterizzato dal Covid-19, attraverso Welfare Index PMI abbiamo osservato come le imprese abbiano agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di comunità. Le imprese hanno dimostrato che il welfare aziendale oggi può e deve uscire dall’azienda. Guardare non solo ai dipendenti e famiglie, ma includere e creare valore per fornitori, territorio e comunità. Il maggior numero di iniziative intraprese sostengono le priorità del PNRR sui grandi asset del Paese con un impatto su: salute, donne, giovani, famiglie e comunità. Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese".

Il Comitato Guida di Welfare Index PMI ha poi dichiarato: "Già nella scorsa edizione registravamo una crescente consapevolezza del ruolo di responsabilità sociale che le PMI sentivano di doversi assumere, accelerato anche dall’emergenza Covid. In questa nuova edizione abbiamo voluto registrare scientificamente l’impatto sociale che le attività di welfare aziendale hanno avuto su tutti gli stakeholder, interni ed esterni all’impresa. Welfare Index PMI può costituire non solo informazione, servizio, fonte d’ispirazione per le PMI che vogliono intraprendere o migliorare le loro politiche di welfare aziendale, ma una fotografia che, auspichiamo, possa essere un contributo importante per il rilancio del nostro Paese. Questa fotografia nasce dalla collaborazione di imprese, istituzioni, esperti ed associazioni".

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