L’educazione finanziaria si conferma ancora materia ostica per gli italiani, di cui meno della metà ha conoscenze di base. Nonostante sia in aumento la percentuale di chi raggiunge la sufficienza, pari nel 2023 al 41%, contro il 34% del 2022, rimangono fasce di popolazione in condizioni critiche di analfabetismo finanziario e assicurativo (10%): sono alcune delle evidenze desunte dalla seconda edizione di Edufin Index, l’Osservatorio sulla consapevolezza e sui comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani, evento patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e presentato oggi a Roma da Alleanza Assicurazioni, Compagnia del Gruppo Generali, insieme a Fondazione Mario Gasbarri con la collaborazione scientifica di SDA Bocconi School of Management, culmine di una serie di appuntamenti organizzati dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria nel corso del “Mese dell’Educazione Finanziaria”, iniziativa cui Alleanza aderisce per il quarto anno consecutivo.
2° Rapporto Edufin Index: "Italia ancora insufficiente in educazione finanziaria"
L’Osservatorio, consultabile sul sito dedicato https://www.edufinindex.it, nasce nel solco di una mission che vede Alleanza Assicurazioni protagonista nell’accrescere l’educazione finanziaria e assicurativa degli italiani, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Onu al 2030, e in continuità con il “Piano Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa” per diffondere questo tipo di conoscenze nella comunità.
Lo studio pone in correlazione le conoscenze finanziarie e assicurative degli italiani e il loro comportamento, rilevando nell’anno in corso una maggiore crescita della sfera del “sapere” rispetto a quella del “fare”. La ricerca ha indagato le conoscenze finanziarie e assicurative della popolazione su un campione di 3.700 intervistati, con un focus specifico sulla situazione di alcune categorie classificate nella precedente edizione, come “più fragili” sui temi edufin: donne, giovani e nuovi italiani.
Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia, ha dichiarato: “Con l’educazione finanziaria e assicurativa vogliamo contribuire a diffondere maggiore equità sociale e benessere. La seconda edizione di Edufin Index che presentiamo oggi certifica questa correlazione, confermando la necessità di intraprendere azioni concrete per migliorare il quadro complessivo che vede ancora una rilevante parte di popolazione al di sotto dei livelli di sufficienza. Interpretando la nostra responsabilità sociale d’impresa, come Alleanza siamo impegnati nello sviluppo del nostro Piano Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa, pilastro della nostra strategia di sostenibilità, che ha coinvolto oltre 300mila partecipanti in più di 3.500 eventi su tutto il territorio. Consapevoli di questo ruolo, vogliamo creare un ecosistema tra operatori privati, istituzioni e associazioni dei consumatori per rispondere alle differenti situazioni di fragilità finanziaria individuate dal nostro Rapporto, tra cui spiccano le donne, i giovani e i nuovi italiani”.
Pur confermando la necessità di migliorare il livello di educazione finanziaria e assicurativa degli italiani, l’Osservatorio certifica che nel 2023 è aumentata del 7% la percentuale di popolazione che raggiunge la sufficienza, passando dal 34% del 2022 all’attuale 41%. Questo miglioramento è stato favorito dalla rilevanza data dai media a fattori di contesto e urgenza (scenario inflattivo, aumento dei tassi, crisi belliche, e così via) unitamente agli sforzi di sistema da parte delle Istituzioni e delle aziende private per informare e promuovere l’educazione finanziaria e assicurativa: il livello medio di Edufin Index nel 2023 cresce leggermente (56 vs 55), ma sono necessari altri sforzi per raggiungere la soglia del 60 su 100, indicata come sufficienza. In particolare, resta ancora un 10% della popolazione in una condizione di analfabetismo finanziario e assicurativo.
Tuttavia, ciò che si delinea nitidamente è l’immagine di un’Italia a 5 velocità nell’approccio al mondo finanziario e assicurativo, tanto da identificare e descrivere cinque macro-gruppi di italiani sulla base del loro crescente livello di Edufin Index, fra i quali il rapporto si focalizza sui fragili e disinteressati, dal livello di Edufin Index più basso (41): composto soprattutto da persone inoccupate o casalinghe/i, con reddito e istruzione bassi, molte donne, molti residenti al Sud e Isole e molti over 65, rappresentano il 20% della popolazione, dimostrano poco interesse verso i temi finanziari e assicurativi, non si informano, non hanno risparmi e non sono coinvolti nella gestione del budget familiare. Si trovano in una situazione di significativa fragilità finanziaria, hanno elevata avversione al rischio e bassissima capacità di pensare e ragionare grazie ai concetti matematici (numeracy).
Altro focus della relazione, di converso, è sul gruppo dei colti e composti, che ottiene il migliore livello di Edufin Index (69). Si tratta di una fascia di popolazione dal reddito medio/medio alto, residente nel Nord Est, costituita prevalentemente da diplomati e laureati, per lo più lavoratori dipendenti e dall’età compresa fra 34 e 65 anni. Rappresentano il 13% della popolazione, sono protagonisti della propria gestione finanziaria e investono con il supporto degli esperti. Si caratterizzano per un’alta propensione a informarsi e per un senso di sicurezza verso le proprie capacità, beneficiando di un circolo virtuoso che consente loro di continuare a migliorarsi.
Nel quadro generale, l’Osservatorio evidenzia il rilevante permanere del gender gap a livello di alfabetizzazione finanziaria assicurativa: il livello di Edufin Index delle donne arriva infatti a 54 (vs 59 uomini) e si rileva un’alta percentuale di donne (30%) che si trova in una condizione di fragilità finanziaria (vs 23% degli uomini). Ciò è dovuto a una molteplicità di fattori, cui concorrono lo scarso interesse verso l’argomento, la poca autonomia decisionale e la bassa propensione a informarsi: infatti, il gender gap si registra già in famiglia, luogo che per il 25% dei 18-34enni dovrebbe essere fonte principale di alfabetizzazione finanziaria e assicurativa, ma in cui il 30% delle ragazze non tratta mai l’argomento, a fronte del 25% registrato tra i ragazzi. Anche in tema di gestione del budget familiare in autonomia, il divario rimane ampio: il 65% delle donne non è autonomo (vs 56% uomini). Questa disuguaglianza a livello di educazione finanziaria conferma un quadro più ampio di gender gap che evidenzia una minore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e una disparità di retribuzione.
Al riguardo, nell’ambito del “Programma Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa”, avviato dal 2020 e articolato in seminari gratuiti che in questi anni hanno registrato oltre 300 mila partecipanti a più di 3.500 eventi, suddivisi tra “Protection Day”, “Investment Day” e “Previdenza Day” e in cui l’impatto degli eventi sul territorio è stato amplificato da un piano editoriale social, radio e rubriche ad hoc che ha raggiunto, solo nel 2022, oltre 80 milioni di contatti, particolare attenzione è stata rivolta all’alfabetizzazione finanziaria al femminile coinvolgendo in prima linea le oltre 4.700 Consulenti assicurative della Rete di Alleanza.
Il progetto “Donne che parlano alle Donne” ha visto le consulenti protagoniste di rubriche su tutti i canali on e off line, (radio, settimanali, podcast, incontri sul territorio), per promuovere i principali concetti di educazione finanziaria assicurativa applicati alla quotidianità. Inoltre, sono stati realizzati eventi educativi e masterclass, gli “Investment day al femminile”, per accrescere le competenze delle partecipanti sui temi finanziari.
Per quanto riguarda più nello specifico, invece, i giovani (18-34 anni), la ricerca sottolinea che, pur dimostrando particolare interesse ai temi finanziari e assicurativi, sono poco coinvolti nella gestione finanziaria familiare, anche se desidererebbero investire in autonomia: hanno un’alta propensione a informarsi, in quanto costantemente connessi al mondo digitale. La famiglia conferma il proprio ruolo centrale, dato che chi dimostra un livello più elevato di Edufin Index proviene da contesti domestici con più alto livello di scolarità, in cui si discute spesso di questi temi, svolgono o hanno svolto un lavoro part-time durante gli studi, sono economicamente indipendenti e decidono delle proprie spese.
Nell’Edufin Index 2023, i “Nuovi Italiani” rappresentano circa il 9% della popolazione residente in Italia (dati Istat 2023) e nel 2023 rimane invariato e ampiamente sotto la sufficienza il livello di consapevolezza finanziaria e assicurativa (46) sul campione intervistato di circa 300 persone di tre principali comunità: filippina, rumena e sudamericana. È una parte di popolazione che, indica il rapporto, per il 60% tende a non risparmiare, a non investire e a non proteggersi. Quando decidono di investire, però, sono più propensi a chiedere il supporto di un professionista rispetto agli italiani (91% vs 80%). Tra coloro che pensano alla protezione assicurativa è l’RC Auto la polizza più comune, seguita dalla polizza infortuni. In generale, nei Nuovi Italiani è stato constatato un livello di alfabetizzazione finanziaria più alto tra chi è maggiormente integrato e chi parla bene l’italiano (58).