Poste Italiane conferma l'impegno sul servizio postale universale

- di: Barbara Leone
 
Poste Italiane ha ribadito il suo impegno nel mantenimento del servizio postale universale, un pilastro del gruppo e un servizio essenziale per milioni di cittadini. A riaffermare la posizione dell'azienda sono stati l'amministratore delegato Matteo Del Fante e il direttore generale Giuseppe Lasco, nel corso di un'intervista rilasciata al TG Poste. “Manteniamo il nostro commitment sulla posta e sul servizio universale, con le condizioni che si andranno a determinare nel rinnovo del contratto con il ministero delle Imprese e del Made in Italy”, ha spiegato Del Fante commentando i grandi progressi del gruppo nella logistica, che ha visto Poste Italiane diventare il primo operatore nel mercato dei pacchi B2C.

Poste Italiane conferma l'impegno sul servizio postale universale

Ieri i sindacati, dopo le dichiarazioni di Del Fante alla Camera sulla possibilità di valutare la convenienza di mantenere il servizio universale alla scadenza del contratto nel 2026, hanno chiesto all'azienda di chiarire il punto e confermare l'impegno nel servizio universale. Dichiarazioni, quelle di Del Fante, arrivate in risposta alle preoccupazioni sollevate nei giorni scorsi dai sindacati. Questi ultimi, in seguito a un intervento dello stesso AD in Commissione Trasporti alla Camera, avevano chiesto chiarimenti sul futuro del servizio universale, temendo un possibile ridimensionamento alla scadenza dell'attuale contratto. Del Fante aveva, infatti, aperto alla possibilità di valutare la convenienza economica di mantenere il servizio oltre il 2026, il che aveva alimentato dubbi sul futuro dell’universalità del servizio postale. In risposta a queste preoccupazioni, Giuseppe Lasco, direttore generale di Poste Italiane, ha voluto chiarire ulteriormente la posizione del gruppo, puntando sul progetto Polis come testimonianza tangibile dell'impegno dell'azienda verso il mantenimento del servizio universale, soprattutto nelle aree più remote e nei piccoli centri. “La risposta ai dubbi sul servizio universale è Polis”, ha evidenziato Lasco sottolineando che “quando siamo arrivati in Poste Italiane il primo documento che è stato posto alla nostra attenzione riguardava la chiusura di 1.486 uffici postali. Abbiamo deciso di non chiuderli e di incentrare il progetto Polis sulla tenuta degli uffici postali nei piccoli centri”.

Il progetto Polis, già ampiamente lodato per la sua capacità di innovare e rendere più accessibili i servizi postali, è uno degli esempi concreti del rinnovato impegno di Poste Italiane verso le comunità più vulnerabili, dove spesso gli uffici postali rappresentano un vero e proprio punto di riferimento. Con Polis, infatti, Poste Italiane non solo mantiene aperti gli uffici, ma li trasforma in hub di servizi multifunzionali, integrando l'offerta postale tradizionale con servizi digitali, bancari e assicurativi. Poste Italiane ha quindi deciso di andare oltre la semplice fornitura di un servizio postale, abbracciando un modello di sviluppo che vede negli uffici postali dei piccoli centri non solo un presidio territoriale, ma una risorsa indispensabile per mantenere la coesione sociale e il collegamento con il resto del Paese. Un approccio, quello di Poste Italiane, che si inserisce perfettamente nel quadro di un impegno a lungo termine per sostenere la digitalizzazione e l’accessibilità, mantenendo al contempo le radici nei servizi postali tradizionali. Con il contratto sul servizio universale in scadenza nel 2026, Poste Italiane sembra voler sottolineare che, anche in un mercato in evoluzione come quello postale, l'equilibrio tra innovazione e rispetto delle tradizioni rappresenta la chiave del successo. E il messaggio è chiaro: il servizio universale non è solo una questione economica, ma un impegno sociale e culturale che l'azienda intende mantenere vivo.

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