Via al "Patto dell’Istruzione e l’Informazione": il ministro Bianchi incontra i sindacati

- di: Giuseppe Castellini
 
“Dopo la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e della coesione sociale, dobbiamo riflettere non solo su misure d’urgenza, ma anche su una visione di cambiamento della nostra scuola. Abbiamo di fronte un obbligo: fare in modo che la scuola torni ad essere il centro del Paese, un centro dinamico, un motore di sviluppo per uscire dalla pandemia, ma anche dalla stagnazione. Abbiamo di fronte un anno costituente, un anno in cui dobbiamo essere capaci di valorizzare al massimo la nostra scuola”.

Con queste parole il ministro di Istruzione, Università e Ricerca, Patrizio Bianchi, durante l’incontro di questa mattina con i sindacati (sia a livello confederale che di comparto) ha rilanciato un “Patto per l’Istruzione e la Formazione” per mettere la scuola al centro del Paese, per farne il motore dello sviluppo e dell’eguaglianza sociale.
Il Patto - secondo quanto riportato dai presenti all’incontro - avrà un ampio respiro, guardando sia a temi di stretta attualità, primo fra tutti l’avvio ordinato ed efficiente del prossimo anno scolastico, ma anche ad una visione di scuola che, ha sottolineato il Ministro, va costruita con l’aiuto di tutti. Sulla scuola dobbiamo mobilitare il Paese intero.

I contenuto del Patto dovrebbero essere definiti entro un mese con un lavoro comune di Ministero e sindacati. Questi ultimi hanno accolto favorevolmente la proposta del Ministro.
Queste le principali tematiche poste all’attenzione dei sindacati: valorizzazione di tutto il personale della scuola, docenti, personale Ata, dirigenti scolastici; mobilità del personale; precariato; rinnovamento dei curricoli; messa in sicurezza delle scuole, efficientamento energetico, innovazione degli spazi, implementazione e generalizzazione delle infrastrutture tecnologiche e della connessione; piano contro la dispersione e per l’integrazione; implementazione del tempo pieno: zero-sei non più come un tema sociale ma educativo; valorizzazione formazione tecnico-professionale; formazione scientifica e implementazione accesso delle studentesse alle discipline scientifiche; rinnovo contrattuale

Su questi temi il Ministro ha chiesto ai sindacati presenti una prima valutazione, consapevole dell’insufficienza della risorse del Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) e della necessità di utilizzare anche i fondi strutturali europei del programma 2021-2027 per raggiungere gli obiettivi fissati, diminuire la disoccupazione ed eliminare le disuguaglianze esistenti all’interno del nostro Paese. Positivo il riscontro dei sindacati.
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