Pubblicità, Nielsen: "Nel 2020 atteso un calo di investimenti dell'11-12% in Italia"

- di: Daniele Minuti
 
Nielsen, azienda di marketing globale, ha pubblicato dei dati interessanti sulla situazione del settore pubblicitario in Italia e (come succede in molti altri campi) il trend degli ultimi dodici mesi è nettamente in discesa anche per via della crisi.

Stando a quanto mostrato dal report, il mercato pubblicitario nel nostro paese ha registrato un calo del 12,6% per il periodo che va da gennaio a novembre del 2020 (lieve salita rispetto al -14,1% fino a ottobre), con l'ultimo mese in cui il decremento è arrivato allo 0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Alberto Del Sasso, AIS managing director di Nielsen, ha commentato come i dati mostrino che "Il trend di questi ultimi mesi è caratterizzato da due velocità dal punto di vista della domanda e da quello dell'offerta: l'intero mercato a novembre ha perso circa 8 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2019 ma ci sono settori che hanno aumentato l'investimento addirittura del 15,6%, a dimostrazione che la polarizzazione causata dalla pandemia nel campo dei consumi riguarda anche il mondo pubblicitario".

Il riferimento è naturalmente al mondo multimediale: se infatti si esclude dalla raccolta web la stima sugli annunci  sponsorizzati, social e dei cosiddetti servizi Over The Top, l'andamento dell'anno appena concluso per gli investimenti pubblicitari si attesta a -17%, con la chiusura prevista per dicembre che Nielsen vede attorno a -11/12%.

Nel mese di novembre, gli unici settori che hanno chiuso in crescita la raccolta relativa sono televisione e web advertising (la tv sale del 3,5% nel singolo mese seppur in calo dell'11,6% per il resto dell'anno). Soffre la stampa, che fra gennaio e novembre registra una perdita per quotidiani e periodici rispettivamente del 18,3% e del 38%, con discorso analogo della radio (-15,3% a novembre, -26% nel 2020).

Del Sasso conclude con la valutazione complessiva fatta da Nielsen: "L'Istat ha calcolato una flessione delle vendite al dettaglio per novembre del 7,4%, composta da una crescita dell'1% nei beni alimentari e da un calo del 13,5% per gli altri beni, mentre il mercato elettronico sale del 50,2%. Se la caduta del mercato pubblicitario si attesterà sui dati previsti, avremo limitato i danni visto che l'ultima crisi finanziaria portò un decremento del 16,6% ma senza le conseguenze attuali".
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