Medio Oriente: si continua a morire, mentre i negoziati entrano nella fase decisiva

- di: Redazione
 
I negoziati per un cessate il fuoco in Medio Oriente sono entrati nella fase decisiva, con i mediatori che cercano di trovare una soluzione che metta d'accordo le parti, pure se la cosa, ad oggi, sembra non certo vicina. E mentre i mediatori cercano di smussare le controversie, nella Striscia di Gaza, dove circa 2,4 milioni di abitanti si trovano ad affrontare un disastro umanitario, l’esercito israeliano ieri giovedì 22 agosto ha intensificato le sue operazioni, colpendo obiettivi nei settori di Rafah e Khan Younes, nel sud, e Deir Al-Balah, al centro dell'enclave.
Le forze armate israeliane, l'IDF, ha reso noto che, nell'arco delle ultime 24 ore, ha ''smantellato decine di siti di infrastrutture terroristiche'' e ''eliminato più di 50 terroristi''.
Secondo il ministero della Sanità del governo di Hamas nella Striscia di Gaza, il nuovo bilancio dei morti dall'inizio della, guerra è di 40.265 morti. Almeno 42 persone sono state uccise nelle ultime ventiquattr'ore, ha aggiunto il ministero nel suo comunicato stampa.

Medio Oriente: si continua a morire, mentre i negoziati entrano nella fase decisiva

Mentre non si ferma il conflitto, i capi dei servizi segreti israeliani sono attualmente al Cairo per negoziati.
David Barnea, capo del Mossad (intelligence estera) e Ronen Bar, il suo omologo dello Shin Beth (sicurezza interna) "stanno negoziando per portare avanti un accordo sugli ostaggi ", ha dichiarato un portavoce dell'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, che non ha comunque rivelato se rappresentanti di Stati Uniti e Qatar fossero al Cairo.
Israele e Hamas continuano a ripetere di essere d'accordo con il piano presentato a fine maggio dal presidente americano Joe Biden – su suggerimento di Israele. Ma Hamas accusa Israele di aver aggiunto "nuove condizioni" al mantenimento, all'interno del suo territorio, delle truppe israeliane lungo il confine tra Gaza ed Egitto, noto come corridoio di Filadelfia, e alla lista dei prigionieri palestinesi che potrebbero essere rilasciati in cambio di ostaggi a Gaza.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken, da parte sua, ha annunciato questa settimana di aver proposto un nuovo piano frutto di un compromesso. Israele lo ha accettato, ha assicurato Blinken. Ma Hamas continua ad attenersi a quella che presenta come la versione originale del piano Biden. Netanyahu è inflessibile soprattutto sulla questione del mantenimento a lungo termine delle sue truppe lungo il corridoio di Filadelfia, cosa che Hamas rifiuta categoricamente. L'ufficio del primo ministro israeliano ha ribadito ulteriormente questa posizione ieri sera, in un comunicato.
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