Gli aerei israeliani continuano gli attacchi nell'area di Rafah, Casa Bianca: "Nessun genocidio"

- di: Redazione
 
Questa mattina l'aviazione israeliana, secondo quanto riferiscono più fonti, ha compiuto una serie di attacchi in diversi settori di Gaza che, secondo la Protezione civile palestinese, hanno causato la morte di almeno otto persone che si trovavano in un edificio nel campo di Nousseirat, nel centro dell'enclave.
I raid hanno colpito il settore di Rafah, dove centinaia di migliaia di palestinesi in fuga hanno cercato riparo dagli attacchi degli ultimi mesi. Sul terreno, vengono segnalati furiosi combattimenti a Jabaliya e nella città di Gaza, dove, secondo Israele, Hamas sta ''cercando di ricostituire le sue capacità militari''.

Gli aerei israeliani continuano gli attacchi nell'area di Rafah, Casa Bianca: "Nessun genocidio"

Sul fronte politico bisogna registrare un intervento del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che, per rispondere alle accuse che gli attacchi hanno colpito essenzialmente civili, ha assicurato che circa la metà delle persone uccise a Gaza sono combattenti di Hamas. Secondo Netanyahu, il bilancio delle vittime è in realtà di circa 30.000 persone, ovvero circa ''14.000 combattenti'' e ''probabilmente circa 16.000 civili''.
Sul fronte politico si deve registrare una dichiarazione del consigliere del presidente americano Biden per le vicende della Palestina. Per Jake Sullivan, non esiste alcun ''genocidio'' nella Striscia di Gaza, ma Israele deve fare di più per risparmiare i civili. ''Crediamo - ha detto Sullivan - che che Israele possa e debba fare di più per garantire la protezione dei civili innocenti. Non crediamo che ciò che sta accadendo a Gaza sia un genocidio''. Sullivan, nel corso di un incontro con i giornalisti, ha detto che il presidente Biden sta lavorando per conseguire un risultato che ''garantisca la sicurezza di Israele aprendo la strada a un futuro di dignità e sicurezza per il popolo palestinese, piuttosto che vedere Israele impantanato in una campagna di controguerriglia senza fine''.

Il consigliere di Biden ha poi voluto ribadire che l’amministrazione statunitense ritiene che ''sarebbe un errore lanciare una grande operazione militare nel cuore di Rafah che metterebbe in pericolo un numero enorme di civili senza un chiaro vantaggio strategico''. L'impegno del presidente Biden nei confronti di Israele è "cemento armato" , ma "questo non significa che non ci sia mai disaccordo" con il governo israeliano, ha continuato Jake Sullivan.
Anche il segretario di Stato americano Antony Blinken ha ribadito l'opposizione degli Stati Uniti ad una grande operazione di terra a Rafah durante una conversazione telefonica con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant.
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