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Manovra, nel maxi-emendamento salta lo spoil system: stralciate cinque norme

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Manovra, nel maxi-emendamento salta lo spoil system: stralciate cinque norme

La manovra di bilancio entra nel suo passaggio decisivo a Palazzo Madama. È in corso la riunione della commissione Bilancio del Senato chiamata a esprimere il parere sul maxi-emendamento sul quale il governo ha posto la questione di fiducia in Aula. Il via libera finale del Senato è atteso nel corso della giornata, in un calendario che resta serrato e condizionato dalla necessità di chiudere l’iter entro fine anno.

Manovra, nel maxi-emendamento salta lo spoil system: stralciate cinque norme

Dal testo del maxi-emendamento alla manovra emergono indicazioni rilevanti sul piano politico e istituzionale. Non è presente la misura sullo spoil system per le Authority, ipotesi che nelle scorse settimane aveva alimentato un confronto acceso tra maggioranza e opposizioni. L’assenza della norma viene letta come un arretramento rispetto a un intervento che avrebbe inciso sull’assetto degli organismi indipendenti, modificandone tempi e modalità di rinnovo.

Parallelamente, nel corso dell’esame è stato confermato lo stralcio di cinque norme inizialmente previste nel disegno complessivo della manovra. Tra queste figura la disposizione più contestata, quella relativa ai lavoratori sottopagati. La norma avrebbe consentito ai datori di lavoro di non corrispondere gli arretrati salariali anche in presenza di retribuzioni giudicate non conformi ai principi costituzionali, qualora fossero stati applicati determinati contratti collettivi. Una misura che aveva sollevato forti critiche politiche e sindacali e che ora viene definitivamente eliminata dal testo.

Lo stralcio delle cinque norme rappresenta un passaggio chiave nella definizione del maxi-emendamento, che sostituisce integralmente la versione originaria della legge di Bilancio. La scelta di ridurre il perimetro del provvedimento risponde all’esigenza di snellire il testo e di limitare i punti di frizione nel voto finale, in una fase in cui la maggioranza punta a blindare l’approvazione con il ricorso alla fiducia.

La decisione di escludere lo spoil system per le Authority contribuisce inoltre ad abbassare il livello di tensione istituzionale. La norma era considerata particolarmente sensibile perché avrebbe potuto incidere sull’autonomia degli organismi di regolazione, aprendo un fronte delicato anche sul piano dei rapporti tra poteri dello Stato. La sua assenza dal maxi-emendamento viene quindi interpretata come un segnale di cautela.

Resta comunque acceso il confronto politico sul metodo. Le opposizioni continuano a criticare il ricorso al maxi-emendamento e alla fiducia, denunciando una compressione del dibattito parlamentare su una manovra che interviene su fisco, lavoro, pensioni e spesa pubblica. Dal canto suo, l’esecutivo rivendica la necessità di rispettare i tempi e di garantire la stabilità dei conti, scongiurando il rischio dell’esercizio provvisorio.

Con il parere della commissione Bilancio atteso a breve e la fiducia già calendarizzata, la manovra si avvia ora al voto decisivo del Senato. L’esito della giornata sarà determinante per capire se il governo riuscirà a chiudere l’iter nei tempi previsti, dopo un percorso segnato da revisioni, stralci e tensioni politiche, ma con l’obiettivo dichiarato di assicurare continuità finanziaria e certezza normativa.

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