Manovra, incontro a Palazzo Chigi tra Governo e associazioni datoriali. Confcommercio: "Valorizzare tutte le leve disponibili"

- di: Barbara Leone
 

Partenza a singhiozzo per l'esame della Manovra in Commissione Bilancio al Senato. Oggi è atteso il deposito del quarto emendamento del governo, quello sugli investimenti, che dovrebbe contenere una diversa modulazione delle risorse per il progetto del Ponte sullo Stretto. Si tratta di un tema politicamente sensibile per la maggioranza di centro destra con il vicepremier Matteo Salvini che ha fatto della realizzazione dell'opera un punto centrale della sua azione politica come ministro delle Infrastrutture. Oggi dovrebbero arrivare anche gli emendamenti dei relatori: si parla di una decina di testi, quello più atteso riguarda il superbonus con la possibilità di soluzioni non onerose per evitare il blocco dei cantieri ancora in corso Il termine per l'approdo della legge di bilancio è il 18 dicembre in Aula al Senato mentre questa settimana si riunisce di nuovo l'Ufficio di presidenza della Camera per decide il da farsi visto che inizialmente era stato calendarizzato l'approdo della manovra per la valutazione dei deputati per il 20 dicembre, data ormai superata nei fatti. Alla Camera il testo dovrebbe arrivare subito dopo Natale per arrivare all'approvazione finale non oltre il 29 o, al massimo, il 30 dicembre. Il cuore della legge di bilancio riguarda la conferma nel 2024 del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro, in combinato con la nuova modulazione delle aliquote Irpef che accorpa le prime due, per lasciare in busta paga circa 100 euro al mese in più ai lavoratori dipendenti. Un provvedimento che impegna quasi 11 miliardi di euro.

Manovra, incontro a Palazzo Chigi tra Governo e associazioni datoriali

Il punto d’equilibrio, perseguito dalla manovra di bilancio per il 2024, tra la dovuta attenzione al buon andamento dei conti pubblici - a partire dal controllo del deficit e del debito - e l’esigenza di contrastare l’impatto dell’inflazione sui livelli di reddito bassi e medio bassi, va attentamente consolidato”, afferma Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio, in occasione dell’incontro di Palazzo Chigi tra il governo e le associazioni imprenditoriali. “Consolidarlo - ha proseguito Taranto – significa valorizzare tutte le leve disponibili per una maggiore crescita: nel contesto del Pnrre non solo. Tanto più tenendo conto di un quadro congiunturale orientato verso la stagnazione e delle previsioni economiche per il prossimo anno, nonché della necessità di dare prospettiva strutturale alle misure di riduzione del cuneo contributivo ed al sistema Irpef a tre aliquote. Bene, dunque, il via libera della Commissione alla revisione del Pnrr e, in questo contesto, il rafforzamento della dotazione per i crediti d’imposta del programma ‘Transizione 5.0 Green’. Ma vanno rese operative - ha sottolineato ancora il segretario generale di Confcommercio - misure coerenti con la struttura reale del sistema produttivo italiano: struttura largamente caratterizzata dal ruolo delle piccole e medie imprese e dal contributo maggioritario recato dal sistema dei servizi alla formazione del valore aggiunto e dell’occupazione. Vi sono, inoltre - ha proseguito Taranto - segnali crescenti di irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. Peraltro, dal 2011 ad oggi i prestiti per il segmento delle imprese con meno di 20 addetti si sono nominalmente ridotti del 35 per cento.  Se si vuole dare risposta a questo problema di lungo corso, occorre che l’annunciata riforma del Fondo centrale di garanzia sviluppi un modello d’intervento che supporti le imprese meritevoli, anche se valutate come più rischiose dai modelli di credito algoritmico”, ha concluso il segretario generale di Confcommercio ricordando l’esigenza di “interventi urgenti ed adeguati in materia di scadenze fiscali e contributive, attesi dalle aziende localizzate nei territori della Toscana colpiti dai recenti eventi alluvionali”.

Da Bruxelles promozione con riserva. La manovra dell'Italia, infatti, non è "pienamente in linea" con le raccomandazioni Ue. La Commissione europea invita quindi il nostro Paese, insieme ad altri otto con lo stesso giudizio a "tenersi pronta" ad adottare le misure necessarie. "Non si tratta di una bocciatura ma di un invito alla prudenza di bilancio e a utilizzare al meglio le risorse comuni europee", ha sottolineato il commissario europeo Paolo Gentiloni, aggiungendo che “è un risultato utile e su cui proseguirà la collaborazione tra autorità italiane e Commissione europea. L'Italia dovrà prendere le misure opportune e non fare manovre correttive". "Accogliamo il giudizio della Commissione. Tutto come previsto: nonostante l'eredità dell'impatto negativo di energia e superbonus andiamo avanti con sano realismo", ha commentato da parte sua il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. A parte l'invito alla prudenza fiscale per un Paese ad alto debito e deficit pubblico, sono sostanzialmente due le aree sulle quali l'esecutivo comunitario 'bacchetta' l'andamento della spesa prevista dall'Italia per il prossimo anno. Uno riguarda l'invito Ue a limitarne la crescita nel 2024 all'1,3%: le previsioni sono che crescerà di meno, dello 0,9%. Ma per effetto del superbonus nel 2023 la spesa è superiore dello 0,8% rispetto a quanto considerato nelle raccomandazioni. E riportando la valutazione di conformità a un diverso "scenario di base" per il 2023 "il tasso di crescita nel 2024 sarebbe superiore al tasso di crescita raccomandato, dello 0,6% del Pil". In secondo luogo la Commissione nota come i risparmi dalla graduale eliminazione delle misure di sostegno energetico non saranno interamente usati per ridurre il disavanzo, rischiando di "non essere pianamente in linea con la raccomandazione del Consiglio".

Intanto in Commissione Bilancio in Senato le opposizioni hanno depositato circa 2.600 emendamenti. Di conseguenza il calendario ipotizzato inizialmente dalla maggioranza è variato, con l'approdo in Aula a Palazzo Madama slittato al 12 dicembre per concludere l'iter alla Camera prima di Natale. In arrivo anche una decina di modifiche da parte del governo in arrivo: una dovrebbe essere sugli affitti brevi e altri quattro emendamenti sono riguarderanno una serie di novità concordate nel centrodestra, che non sono potute entrare nel decreto proroghe, tra cui i concorsi nella Consob e la fattura elettronica.

La manovra di bilancio per il 2024 è in disavanzo per circa 12,5 miliardi di euro. Ma è anche una manovra che destina poco meno di 15 miliardi di euro alle misure di riduzione del cuneo fiscale e al ridisegno delle aliquote Irpef. Detto in altri termini, si prende un po’ di tempo rispetto al percorso programmato di riduzione del rapporto debito/Pil, ma lo si fa considerando esplicitamente prioritario il sostegno alle famiglie e, in misura minore, alle imprese. Bene, dunque, la concentrazione sulla riduzione del cuneo contributivo e sul debutto di un sistema Irpef a tre aliquote. Ma, oltre l’orizzonte del 2024, resta l’esigenza di dare prospettiva strutturale agli interventi messi in campo”, ha dichiarato il vicepresidente di Confcommercio Giovanni Da Pozzo in audizione sulla legge di Bilancio 2024 presso le Commissioni congiunte di Camera e Senato. “Nel prossimo anno comunque – ha proseguito Da Pozzo - le misure di riduzione del cuneo contributivo ed il nuovo assetto di aliquote e scaglioni Irpef dovrebbero tradursi, secondo le stime della Nadef, in maggiori consumi per circa sei miliardi di euro. Ma l’inflazione sta incidendo sulla ricchezza finanziaria delle famiglie: stimiamo una riduzione di oltre 17 mila euro per nucleo familiare tra il 2021 e la prima parte del 2023. Per il 2024, prevediamo così una crescita dei consumi dell’1 per cento a fronte dell’1,3 per cento della Nadef. E, al netto di shock sul versante delle materie prime energetiche, stimiamo una variazione dei prezzi al consumo, per il 2024, in media attorno al 2 per cento. Per la crescita, si fa poi sempre più determinante il tema dell’attuazione del Pnrr. Determinante per la conferma dell’obiettivo per il 2024. E determinante anche per la sostenibilità prospettica del nostro debito pubblico. In riferimento al tema degli investimenti per la crescita, vanno rese rapidamente operative e pienamente inclusive le misure del programma Transizione 5.0 Green. E vanno mantenute le specifiche finalità di innovazione tecnologica e digitale di Transizione 4.0, prevedendo, al contempo, l’introduzione di spese ammissibili per beni strumentali - materiali ed immateriali - coerenti con le esigenze di innovazione del settore terziario”, ha poi sottolineato il vicepresidente di Confcommercio che reputa comunque “Positivo che, pur nell’ambito dell’impianto complessivamente prudente della manovra, si stanzino risorse per il potenziamento infrastrutturale, a cominciare dal Ponte sullo Stretto di Messina e dal Terzo Valico dei Giovi. Mentre, in riferimento alla ‘Zes Unica’, preoccupa la limitata accessibilità del credito d’imposta per il Mezzogiorno – 1,8 miliardi per il 2024 - tanto da parte delle piccole imprese (per una soglia d’accesso costituita da investimenti di almeno 200.000 euro), quanto da parte degli operatori della logistica (poiché il valore degli immobili strumentali non dovrebbe eccedere il 50 per cento del valore totale dell’investimento). In una fase in cui l’intonazione della politica monetaria permane restrittiva – ha concluso il vicepresidente di Confcommercio - si rafforza poi l’esigenza di un approccio al tema della riforma del Fondo centrale di garanzia che premi gli investimenti e che affronti e risolva il nodo della contrazione creditizia di lungo corso registrata dalle micro e piccole imprese”.

Molte le novità della Manovra. A cominciare dalle pensioni: torna a quota 103 la possibilità di pensione anticipata con 62 anni di età e 41 di contributi ma l'assegno sarà calcolato secondo le regole del sistema contributivo, secondo le norme in tema di pensioni contenute nel testo definitivo. Si allungano anche i tempi per le finestre di uscita: 7 mesi per i lavoratori privati e 9 mesi per i dipendenti pubblici. In ogni caso, si legge, l'assegno mensile riconosciuto non potrà essere maggiore di quattro volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente. Ed ancora: rivalutazione piena per le pensioni fino a 2mila euro al mese, 4 volte il minimo; resta all'85% per quelle tra 4 e 5 volte il minimo, 2mila e 2.627 lordi 500 euro e scende al 22%, dal precedente 32%, per quelle oltre 10 volte il minimo, dai 5mila euro in su. Viene confermata al 53% per gli assegni pari a 5-6 volte il minimo, al 47% per quelli tra 6 e 8 volte e al 37% per quelli tra 8 e 10 volte. Arriva poi il Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi. E' confermato l'aumento al 26% dell'aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, mentre per la prima rimane al 21%. Stop all'Iva al 5% per i prodotti per l'infanzia. Una norma della manovra riporta al 10% l'imposta su pannolini, latte in polvere e assorbenti. I seggiolini per auto tornano al 22%. Sul fronte lavoro, nel  2024 ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e ai lavoratori del comparto del turismo, ivi inclusi gli stabilimenti termali, è riconosciuto un trattamento integrativo speciale, che non concorre alla formazione del reddito, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte in relazione al lavoro notturno e alle prestazioni di lavoro straordinario effettuate nei giorni festivi. Il fondo per il rinnovo dei contratti pubblici viene incrementato con 3 miliardi nel 2024 e altri 5 miliardi nel 2025. Il Fondo sanitario nazionale viene incrementato di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2 miliardi a decorrere dal 2026.

Ed ancora: stop al pignoramento lampo previsto dalla prime bozze. Al fine di assicurare la massima efficienza dell'attività di riscossione, semplificando e velocizzando la medesima attività, nonché impedendo il pericolo di condotte elusive da parte del debitore, l'agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare l'azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici, per l'acquisizione di tutte le informazioni necessarie al predetto fine, da chiunque detenute. La dotazione del fondo per la carta 'Dedicata a te' per l'acquisto di beni di prima necessità è incrementata di 600 milioni di euro per il 2024. Al Fondo di garanzia per la prima casa sono assegnati ulteriori 282 milioni di euro per l'anno 2024. Ammonta poi a 200 milioni lo stanziamento per il bonus sociale elettrico per il primo trimestre del prossimo anno. All'articolo 4 del testo della manovra si legge che "è riconosciuto per i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2024 un contributo straordinario ai clienti domestici titolari di bonus sociale elettrico. Per le finalità di cui al primo periodo è autorizzata la spesa di 200 milioni di euro per l'anno 2024". E veniamo al canone Rai, che viene ridotto a 70 euro per il 2024. Per il miglioramento della qualità del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale su tutto il territorio nazionale, è riconosciuto alla società un contributo pari a 430 milioni di euro per l'anno 2024.

Sul fronte degli aiuti alle famiglie, stop ai contributi per le mamme lavoratrici con almeno 2 figli. Decontribuzioni al 100% fino a un tetto massimo di 3000 euro annui, senza limiti di reddito, per tutte le mamme lavoratrici con almeno due figli, escluse le colf. Lo sgravio dura fino ai 10 anni del bimbo più piccolo per le madri con due figli e fino ai 18 anni del figlio più piccolo con tre figli o più. Sale inoltre il bonus asilo nido per i bebè nati il prossimo anno con fratelli under 10. Ai nati da gennaio 2024 per i nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro con almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni, l'incremento del buono asili nido è elevato a 2.100 euro. A questo scopo l'autorizzazione di spesa è incrementata di 240 milioni di euro per l'anno 2024, 254 milioni di euro per l'anno 2025, 300 milioni di euro per l'anno 2026, 302 milioni di euro per l'anno 2027, 304 milioni di euro per l'anno 2028 e 306 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2029.

C'è anche il giro di vite per contrastare l'evasione fiscale per le colf nel testo della legge di bilancio. Al fine di contrastare l'evasione nel settore del lavoro domestico, l'Agenzia delle entrate e l'Inps, realizzano la piena interoperabilità delle banche dati per lo scambio e l'analisi dei dati, anche attraverso l'utilizzo di tecnologie digitali avanzate.  Arriva poi la stretta sugli immobili ristrutturati con il 110%: se viene rivenduto prima di dieci anni dalla fine lavori, la plusvalenza del 26% andrà calcolata tenendo conto del maggior valore dovuto ai lavori di ristrutturazione tranne se è prima casa o immobile ereditato per successione. Introdotta inoltre la verifica sulle rendite catastali. L'Agenzia delle Entrate verificherà se, dopo i lavori, sia stata fatta la comunicazione ai fini del calcolo del nuovo estimo. Ed ancora, l’esclusione dei titoli di Stato dall'Isee fino 50 mila euro: nella determinazione dell'indicatore della situazione economico equivalente (Isee) sono esclusi, fino al valore complessivo di 50.000 euro, i titoli di Stato nonché i prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato. Per quanto riguarda poi gli catastrofali, c’è l’obbligo di assicurazione per le imprese. Le imprese, con sede legale in Italia e le imprese aventi sede legale all'estero con una stabile organizzazione in Italia sono tenute a stipulare, entro il 31 dicembre 2024, contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni immobili e al loro contenuto, ai terreni e ai beni strumentali materiali, direttamente causati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale. Con questi si intendono i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni. Capitolo Ponte di Messina: per il 2024 è autorizzata una spesa di 780 milioni, di 1.035 milioni per il 2025, di 1.300 milioni per il 2026, di 1.780 milioni per il 2027, di 1885 milioni per il 2028, di 1.700 milioni per il 2029, di 1.430 milioni per il 2030, di 1.460 milioni per il 2031 e di 260 milioni per il 2032.  Infine, le risorse per il Giubileo nonché la possibilità per i Comuni di alzare fino a 2 euro per notte la tassa di soggiorno applicata ai clienti degli hotel. Per le celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025, per la pianificazione e la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali all'evento, è autorizzata la spesa di 75 milioni di euro nell'anno 2024, di 305 milioni di euro nell'anno 2025 e di 8 milioni di euro nell'anno 2026, nonché per interventi di conto capitale nella misura di 50 milioni di euro per il 2024, 70 milioni di euro per l'anno 2025 e 100 milioni di euro per l'anno 2026. Inoltre per il 2025, in occasione del Giubileo i comuni ''possono incrementare'', si aggiunge, l'imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive fino a 2 euro per notte di soggiorno.

Il presidente di Confcommercio Sangalli ha sottolineato gli aspetti positivi della manovra che anche se “necessariamente sobria, perché la coperta è corta, si fa apprezzare per gli interventi di riduzione del cuneo fiscale e contributivo, così come la revisione delle aliquote Irpef da quattro a tre, e auspichiamo che questi provvedimenti diventino strutturali. Auspichiamo anche una detassazione degli aumenti salariali e contrattuali - ha aggiunto Sangalli - e bisogna anche fare in modo che la pressione fiscale, oggi preoccupante, diventi troppo elevata, ma questo è l'impegno del governo e noi siamo fiduciosi". Per Sangalli bisogna sperare che "i salari vengano ritoccati all'insù, ma è vero che anche il rinnovo del nostro contratto, come già detto molto opportunamente dalla nostra vicepresidente, venga attuato il più presto possibile". Parlando della delicata situazione in Medio Oriente, Sangalli si è detto molto preoccupato non solo dal punto di vista della tragedia umana ma anche dal punto di vista economico "per l'aumento dei prezzi delle materie prime, solo per fare un esempio, e quindi siamo allarmati anche dalla possibilità che il conflitto possa allargarsi”.

 La previsione di un obbligo a carico delle imprese di stipulare, entro il 31 dicembre 2024, una polizza assicurativa sugli immobili e i beni strumentali per rischio catastrofi - introdotto all’articolo 24 della bozza di legge di bilancio – farà gravare sull’intero sistema produttivo nuovi pesanti oneri. Al contrario, sarebbe stato preferibile un approccio sistemico al tema di prevenzione e della risposta all’impatto crescente di calamità naturali ed eventi catastrofali”. È quanto si legge in una nota congiunta divulgata da Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani. “Invece di obblighi e penalizzazioni a carico delle imprese, andrebbero previsti - prosegue la nota - interventi di incentivazione, ad esempio attraverso un’adeguata detraibilità delle spese sostenute per i premi assicurativi e la promozione di fondi assicurativi con garanzie di natura collettiva. Urgente poi un tavolo di confronto con il Ministero dell’economia, l’Ivass e l’Autorità per la concorrenza sulle caratteristiche di tali prodotti assicurativi, caratterizzati da particolare complessità tecnica e contrattuale, e per favorire la facile comparabilità dei prodotti e dei relativi costi”. Secondo le cinque Confederazioni, la previsione che assicura la copertura pubblica fino al 50 per cento degli indennizzi, resa da Sace in favore di assicuratori e riassicuratori, necessita di essere accompagnata da meccanismi e sistemi di monitoraggio capaci di verificare che la garanzia pubblica migliori le condizioni dei contratti sottoscritti dalle imprese.

Intanto il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Documento programmatico di bilancio (Dpb), ovvero l'architrave di quella che sarà la manovra finanziaria per il 2024 che dovrebbe ammontare a 27,2-27,3 miliardi. Lo si evince dagli interventi indicati dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che per le coperture della legge di bilancio ha indicato - oltre ai 15,7 miliardi di extra-deficit autorizzati dal Parlamento - si sono reperiti 5 miliardi da tagli di bilancio, 2,5-2,6 di rimodulazioni spese anticipate al 2023 e 4 dal fondo per la riduzione fiscale. Entrando ulteriormente nel dettaglio il ministro ha spiegato che 10 miliardi sono stati destinati alla conferma del taglio del cuneo, 4,5 all'accorpamento delle aliquote Irpef, 5 al rinnovo dei contratti della Pa e altre risorse per la guerra in Ucraina e il rifinanziamento delle missioni all'estero (1,2 miliardi circa); c'è poi il rifinanziamento degli sgravi su fringe e premi di produttività. La manovra vale complessivamente "poco meno di 24 miliardi, frutto di 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese. La considero molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità continuando a seguire la visione che il governo ha messo dall'inizio del suo mandato, nonostante il quadro complesso", ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Cdm. Da parte sua il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha affermato che "la manovra ha una sua solidità: avevo detto e ribadisco che l'impostazione sarebbe stata seria e prudente e questo è confermato. Ci siamo concentrati esclusivamente, con l'extradeficit, per dare una forma di sollievo ai redditi medio bassi e soprattutto ai redditi dei dipendenti".

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