Figure bicolori dai toni brillanti si muovono dinamicamente nello spazio che le circonda, ciascuna assorta nei propri pensieri.
Talvolta sembrano interagire con il pubblico, consentendo a chiunque le osservi di identificarsi con esse.
Ad accoglierle, posizionate su grandi basamenti, è l’emblematica Piazza del Quadrilatero dell’hotel 5 stelle Portrait Milano, il complesso dell’ex Seminario Arcivescovile del 1565, con la sua ampia corte interna, restituita ai cittadini da dicembre 2022 e divenuta il nuovo palcoscenico della contemporaneità in connessione con il tessuto urbano.
Julian Opie, artista londinese dallo stile inconfondibile - conosciuto in tutto il mondo per i suoi ritratti stilizzati, le sensuali silhouette femminili e le figure dai contorni neri e i tratti somatici sintetici attinti dal linguaggio visivo pubblicitario che si muovono a ritmo musicale nelle animazioni digitali - trova in questo contesto il luogo esemplare per accogliere le sue iconiche walking figures - “figure che camminano”. Si tratta di soggetti comuni, selezionati dalla strada, colti nella loro spontaneità, immortalati mentre attraversano uno spazio cittadino o nell’atto di compiere gesti abituali. Rispecchiano i passanti, interagiscono con loro e con lo spazio circostante e, come accade nelle antiche agorà del mondo classico, invitano all’incontro e alla socialità, animando la Piazza del Quadrilatero, che torna così a trasformarsi in un grande museo a cielo aperto
“La regolarità matematica della piazza - spiega l’artista - enfatizzata dai suoi quattro lati uguali, rappresenta uno spazio ideale per l’esposizione di opere. Il loggiato con la sua arcata coperta nasconde e poi rivela infiniti punti di vista così come la balconata superiore che offre un’ulteriore prospettiva”.
L’installazione Walking in Milan, progetto a cura di Valentina Ciarallo, si potrà vedere dal 3 luglio al 27 agosto con le sue otto sculture monumentali immaginate da Opie appositamente per questo luogo. Ritratti di profilo, mentre camminano, questi soggetti tridimensionali sono connotati da un’estetica minimale tipica del gusto di Opie, riconoscibile per l’uso di contorni netti e i colori contrastanti.
“Ho disegnato moltissime Walking Figures - spiega Opie - persone che camminano in città, metropoli e villaggi in tutto il mondo. Gente comune, lavoratori che rientrano dalla pausa pranzo, donne alla moda con borse piene di loghi. Ogni essere umano è preso nei suoi pensieri, vestito a modo suo confondendosi con gli altri. C’è una bellezza e un’energia in ogni figura che cammina e l’andatura individuale è particolare e rivela molto del soggetto. Camminare è la forma più naturale e comune di movimento umano e anche ciò che ci distingue dalla maggior parte degli altri animali. Il passo di un individuo è particolare e altrettanto rivelatore quanto la propria calligrafia o voce. Il corpo umano sprigiona significato mentre cammina e possiede una grazia e un senso di energia e direzione”.
Con i suoi soggetti ispirati all’iconografia della statuaria classica in cui la figura veniva posta sopra un piedistallo come espressione di bellezza e di potere, Julian Opie reinterpreta il concetto di scultura antica esprimendo un nuovo canone di auto rappresentazione.
“Per Opie - spiega la curatrice Valentina Ciarallo - i protagonisti e gli eroi di oggi sono i soggetti comuni, scelti dalla strada, colti nella loro quotidianità e ritratti nel loro camminare frenetico mentre compiono gesti ordinari. La ragazza con la shopping bag a tracolla, il giovane con lo smartphone in mano, il ragazzo con il cappello da baseball diventano i nuovi simboli della realtà contemporanea. Le figure bicolori dai toni brillanti Blue cigarette, Red trousers, Purple bag, Yellow phone, Turquoise hair, Black shorts, Red phone, Black hair, interagiscono con il pubblico e nonostante la semplificazione delle sagome, Opie riesce a catturare l’essenza dei soggetti, permettendo a ciascuno di riconoscersi in esse”.
Attraverso questo nuovo progetto Portrait Milano rinnova il suo impegno ad essere una destinazione aperta, accogliente e inclusiva. Il brand di hotellerie dalle molteplici anime, non ultima quella artistica, continua a onorare con questo importante progetto la promessa di donare alla città contenuti e spazi di piacere e arricchimento.