illimityBank guarda con ottimismo e ambizione al prossimo triennio, con il Consiglio di Amministrazione che ha approvato le linee strategiche per il periodo 2026-2028, in cui il business plan dell'Istituto si struttura attorno a quattro pilastri strategici precisi: focus del core business su segmenti considerati ad alto potenziale di crescita, razionalizzazione di base costi e miglioramento dell'efficienza operativa, separazione e riduzione degli attivi non core, crescita del core business alimentata da valorizzazione di attivi e partecipazioni non strategiche.
illimity Bank guarda al futuro: approvate le linee guida 2026-2028
La Banca prevede un utile netto ricorrente a circa 30 milioni di euro al 2026, dato previsto in salita fino a 80 milioni di euro a fine piano, mentre i ricavi al 2026 sono previsti a 230 milioni di euro, per poi toccare quota 280 milioni di euro a fine triennio, grazie a un mix che si concentra più sul contributo che deriva dal core business, in modo da favorire una redditività operativa più stabile.
Previsto in calo graduale il costo del rischio, da 70 punti base nel 2026 fino a circa 50 punti base a fine piano, a beneficio della qualità del credito, che risentirà positivamente del ribilanciamento degli attivi verso crediti performing (con importante componente di assicurazioni su credito e garanzie statali).
La raccolta totale è stimata a 7,2 miliardi nel 2026 e in crescita nel 2028 fino a 8,4 miliardi di euro, in linea con il previsto sviluppo degli impieghi, con una posizione del capitale prevista tra il 13% e il 14% di CET1 ratio.
Corrado Passera, CEO e Fondatore di illimity Bank (nella foto), ha commentato: “Ci presentiamo con una illimity con un posizionamento chiaro, solida e con buone prospettive di sviluppo e redditività. In questi anni abbiamo continuato a sostenere l’economia reale, anche in un contesto in cui, a livello di sistema, il credito alle imprese era in contrazione: i nostri impieghi alle PMI sono passati da 500 milioni di euro nel 2019 a 3,3 miliardi di euro a fine 2024. Alcuni presupposti del piano iniziale sono venuti meno – dall’andamento dei tassi di mercato oggettivamente imprevedibile, alla molto minore attrattività del mondo NPE e alla visibile disaffezione dei mercati per talune tipologie di fintech (quali ad esempio le iniziative lendtech). Abbiamo reagito concentrandoci nel credito e nei servizi di investment banking alle PMI dove abbiamo una competenza distintiva e il mercato ha un grande potenziale. Abbiamo interrotto l’attività di investimento in portafogli NPE: accettando un costo molto significativo e posticipando il raggiungimento della nostra massa critica target, e avviato un deciso intervento di efficientamento. Oggi ripartiamo su posizioni patrimoniali e di liquidità molto solide, su un portafoglio di partecipazioni di valore molto considerevole. Ci siamo dati una organizzazione più semplice e, soprattutto, abbiamo in azienda persone appassionate e di qualità non comuni, pronte alle nuove sfide.”