Gruppo Hera e Organizzazioni Sindacali varano il Patto del Buon Lavoro

- di: Redazione
 

Salute e sicurezza, filiere integrate e appaltiequità e inclusionebenessere, sviluppo professionale e produttivitàsostenibilità e valore condiviso: sono questi i cinque pilastri su cui si fonda il Patto del Buon Lavoro, innovativo documento varato dal Gruppo Hera insieme alle Organizzazioni Sindacali ( Filctem e FP Cgil, Femca, Fit e Flaei Cisl, Uiltec e Uiltrasporti Uil, Fiadel e Cisal Federenergia).

Gruppo Hera e Organizzazioni Sindacali varano il Patto del Buon Lavoro

L'obiettivo è quello di creare un processo che unisca crescita aziendale, sviluppo sostenibile e benessere collettivo, puntando a creare valore a lungo termine con un impatto positivo per gli stakeholder.

Una delle novità riguarda il premio di risultato, sarà calcolato anche in base alla capacità della multiutility di generare valore condiviso, a cui si aggiunge l’impegno per il supporto alla genitorialità, alle persone fragili, ai caregiver, la valorizzazione delle diverse abilità, l’investimento per la crescita e il benessere delle persone del Gruppo, il contrasto alla violenza di genere e la promozione dell’inclusione. Lo stesso documento è stato redatto utilizzando un linguaggio inclusivo, assicurandone l’accessibilità anche nel formato digitale per renderlo fruibile alle persone non vedenti o ipovedenti che utilizzano screen reader.

Il Patto del Buon Lavoro rappresenta un progetto aperto al coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder di riferimento e ha l’ambizione di rappresentare un esempio virtuoso sul piano nazionale.

Salute e sicurezza

La sicurezza è uno dei principi fondanti del Gruppo Hera, fin dalla sua nascita, e i progetti avviati nel corso degli anni, insieme ai positivi risultati ottenuti (nel 2023 l’indice di frequenza degli infortuni è sceso a 9,66, miglior valore dal 2016, anno in cui è iniziata la rilevazione, raggiungendo valori del 39% inferiori alla media delle aziende analizzate dalla Fondazione Utilitatis per conto di Utilitalia nel Rapporto di Sostenibilità 2023), sono il punto di partenza delle iniziative di miglioramento, che riguarderanno, tra l’altro: la sicurezza delle persone che lavorano su strade dove insiste il traffico veicolare; l’informatizzazione del processo di gestione del vestiario e dei dispositivi di protezione individuale; lo scambio di esperienze e le simulazioni di tutte le situazioni di emergenza, anche in collaborazione con le istituzioni.

Gran parte delle azioni contenute nel Patto del Buon Lavoro riguardano la cultura e la formazione, ambiti sui quali gli standard quali-quantitativi del Gruppo sono già particolarmente elevati. Hera prosegue dunque sulla strada già tracciata e si impegna a realizzare nel periodo 2024-2027 oltre 400.000 ore di formazione e ad investire solo in questo ambito circa 20 milioni di euro.

Filiere integrate e appalti

Già nel 2016, con la firma congiunta del Protocollo Appalti tra la multiutility e le organizzazioni sindacali, il Gruppo Hera si è posto all'avanguardia su questo tema e ora conferma lo spirito innovativo con la volontà di rivedere il Protocollo entro il 2024, migliorandolo attraverso il confronto sindacale e cogliendo l’opportunità introdotta dalla nuova normativa di recente approvazione. L'impegno riguarda la definizione più chiara delle Clausole Sociali, a cominciare dalla pubblicazione nel sito del gruppo del nuovo Protocollo. Verrà poi definito un sistema di qualifica e selezione delle imprese che premia qualitàsicurezza e performance ESG. Verranno introdotti nuovi strumenti digitali per una gestione più efficace dei controlli in cantiere e realizzate attività di audit tramite visite ispettive nei cantieri e nelle sedi dei fornitori.

Equità e inclusione

I valori dell’equità e dell’inclusione vengono declinati nel Patto del Buon Lavoro con azioni concrete che confermano e migliorano, con scelte innovative, la strada già tracciata dal Gruppo Hera sin dalla sua nascita. Oltre al potenziamento del coinvolgimento delle persone attraverso momenti di partecipazione e ascolto, per rafforzare il senso di appartenenza al Gruppo, il Patto contiene novità sulla flessibilità (ad esempio l’ampliamento della possibilità dello smart working per le persone fragili e i caregiver); genitorialità (aumento dei permessi nel periodo del primo anno di età dei figli, riconoscimento di ulteriori permessi per l’inserimento al nido e per essere presenti il primo giorno di scuola elementare); valorizzazione delle diverse abilità; promozione del linguaggio inclusivo; contrasto alla violenza di genere, con l’istituzione della Commissione Bilaterale per le Pari Opportunità come ulteriore sede di monitoraggio e confronto.

Benessere, sviluppo professionale e produttività

Investire nel benessere, nello sviluppo e nella motivazione delle persone di Hera è fondamentale per una produttività sostenibile e per determinare il successo duraturo dell’Azienda. Il Patto del Buon Lavoro introduce l’aumento fino a 400 euro dal 2025 della quota flessibile destinata a tutte le lavoratrici e i lavoratori e prevede investimenti per consolidare le collaborazioni con il sistema educativo e l’apprendimento continuo delle persone per complessivi 60 milioni di euro. Inoltre, Hera si impegna a rendere possibile la fruizione di 150 ore annuali di permesso studio a tutte le persone del Gruppo, anche per master e corsi di alta formazione non riconosciuti dal Miur. Permessi anche per chi si dedica a corsi di abilitazione professionale, ad esempio per conseguire patenti speciali.

Sostenibilità e valore condiviso

La novità assoluta nel calcolo del premio di risultato anche sulla capacità del Gruppo Hera di incrementare il valore condiviso (oltre all’aumento progressivo annuale del premio stesso di 225 euro l’anno nel triennio 2025-2027), è accompagnata da una serie di azioni di sviluppo delle persone in termini di evoluzione delle modalità di lavoro, accelerazione della digitalizzazione dei processi, valorizzazione in ottica di sostenibilità e circolarità. Rientra in questa prospettiva il sostanzioso piano di assunzioni nel periodo 2024-2027 che riguarderà 2.600 persone, comprensive delle internalizzazioni previste.

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