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Tredicesima, la liquidità di fine anno che muove consumi e conti

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Tredicesima, la liquidità di fine anno che muove consumi e conti

Dicembre porta con sé una delle principali immissioni di reddito disponibile per famiglie italiane: la tredicesima. Non è solo una tradizione contrattuale, ma un vero “shock di liquidità” concentrato in poche settimane, con effetti immediati su consumi, risparmio e gestione dei bilanci domestici.

Tredicesima, la liquidità di fine anno che muove consumi e conti

Nel 2025 l’appuntamento si distribuisce su calendari diversi: i pensionati l’hanno già incassata, mentre per la gran parte dei dipendenti pubblici l’accredito scatta lunedì 15 dicembre; nel settore privato, invece, la data resta legata alle scelte delle singole aziende e ai contratti applicati.

Un’iniezione di cassa nel mese più costoso
L’effetto macro è noto: la mensilità aggiuntiva arriva nel periodo a più alta intensità di spesa – tra regali, ricarichi stagionali, viaggi e conguagli delle utenze – e tende a tradursi in un aumento della propensione al consumo nel breve. Ma la lettura 2025 è più sfaccettata: una quota crescente della tredicesima viene assorbita da spese “non comprimibili”, come bollette e rate, riducendo la parte effettivamente destinata al consumo discrezionale. In altre parole, la tredicesima resta un sostegno al ciclo dei consumi natalizi, ma con un ruolo crescente di “ammortizzatore” del costo della vita, soprattutto per i redditi medio-bassi.

Tempi di pagamento e differenze tra settori
La scansione temporale incide sull’impatto economico. L’accredito ai dipendenti pubblici a metà mese tende a sostenere i consumi prima delle festività, mentre nel privato – dove una parte dei lavoratori riceve la tredicesima con la busta di dicembre o a ridosso di Natale – l’effetto può slittare e sovrapporsi a scadenze già maturate. È un dettaglio che conta: anticipare la liquidità significa aumentare la possibilità che la spesa si distribuisca su più settimane; posticiparla rafforza l’uso “difensivo” della mensilità, più orientato a saldare impegni che ad alimentare nuova domanda.

Il “paradosso” del netto: perché sembra più bassa
Sul piano finanziario personale, la sorpresa ricorrente è l’importo netto: la tredicesima risulta spesso inferiore allo stipendio mensile “abituale”. La ragione è legata alla struttura delle trattenute e alla tassazione applicata alla mensilità aggiuntiva, che può ridurre il netto percepito rispetto alla retribuzione ordinaria. Il punto economico è che la tredicesima, pur essendo reddito da lavoro, arriva in una forma meno “leggibile” per il lavoratore: l’aspettativa di incassare una mensilità piena si scontra con un netto più leggero, riducendo l’effetto psicologico di benessere e, di riflesso, la disponibilità a spendere.

Chi la riceve, chi la matura parzialmente
La tredicesima spetta a lavoratori dipendenti pubblici e privati e ai pensionati, ma non sempre in misura piena. La maturazione è proporzionale ai mesi lavorati (o considerati utili) nel corso dell’anno: ingressi in corso d’anno, cambi di datore di lavoro, periodi di assenza e alcune tipologie di congedo possono ridurre l’importo. Sul fronte economico, questo produce una forte eterogeneità: la stessa “voce” che per alcuni è una mensilità piena, per altri diventa un’integrazione parziale che si disperde rapidamente tra spese correnti.

Effetti su commercio, servizi e credito al consumo
Per il sistema economico la tredicesima resta un moltiplicatore stagionale. Il retail, la ristorazione e una parte dei servizi beneficiano storicamente dell’aumento di liquidità, anche se la composizione cambia: più spesa programmata, meno acquisti d’impulso quando il reddito aggiuntivo viene assorbito da costi fissi. C’è poi un effetto meno visibile ma rilevante: l’uso della tredicesima per ridurre esposizioni a breve, ricaricare conti correnti o coprire rate arretrate. In un contesto in cui il credito al consumo è diventato una leva diffusa, la mensilità aggiuntiva può funzionare da “cuscinetto” per mantenere sostenibile il servizio del debito, con effetti indiretti sulla stabilità finanziaria delle famiglie.

La cartina di tornasole del reddito disponibile

In sintesi, la tredicesima continua a essere un pilastro del calendario economico italiano, ma con una funzione sempre più bifronte: motore dei consumi natalizi e, al tempo stesso, strumento di riequilibrio dei bilanci domestici. La sua “potenza” dipende da tre variabili: la data effettiva di pagamento, il netto dopo imposte e trattenute e il peso delle spese obbligate nel mese di dicembre. È su questo incrocio che si misura, anno dopo anno, la reale capacità di spesa delle famiglie e la tenuta del ciclo dei consumi di fine anno.

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