Gran Bretagna, dall’8 gennaio scatta l’obbligo di visto Eta: da aprile anche per i cittadini Ue

- di: Bruno Coletta
 
Londra volta pagina. Dal prossimo 8 gennaio, entra in vigore l’obbligo di un visto elettronico a pagamento, denominato Electronic Travel Authorisation (Eta), per chiunque desideri viaggiare in Gran Bretagna per turismo o brevi soggiorni. La misura, simile al sistema Esta adottato dagli Stati Uniti, rappresenta uno dei cambiamenti più significativi nelle politiche migratorie britanniche post-Brexit.

Una mossa in linea con la politica post-Brexit

Con l’uscita dall’Unione Europea, il Regno Unito ha progressivamente ristretto le maglie dell’immigrazione, introducendo nuove procedure per monitorare l’ingresso dei viaggiatori. Il sistema Eta è il tassello più recente di questa strategia, che mira a garantire maggiore controllo alle frontiere e a regolare con più rigore i flussi turistici e non solo.

Il visto elettronico sarà inizialmente obbligatorio per i cittadini extra-Ue, tra cui statunitensi, canadesi e australiani, a partire dall’8 gennaio. Successivamente, dal 2 aprile, la stessa regola si applicherà ai cittadini dell’Unione Europea, compresi gli italiani.

Come funziona l’Eta: costi e procedure

Richiedere l’Eta sarà relativamente semplice. Il processo si svolgerà interamente online, dove sarà necessario compilare un modulo con i propri dati personali, i dettagli del viaggio e una breve dichiarazione sull’intento della visita. Una volta inoltrata la domanda, il sistema provvederà a un controllo automatizzato, emettendo il visto in tempi brevi.

Il costo dell’Eta per i cittadini extra-Ue è stato fissato a 21 sterline. Per i cittadini europei, che inizieranno a utilizzare il sistema solo da aprile, si prevede un prezzo leggermente inferiore, anche se le cifre esatte non sono ancora state rese note. Il visto sarà valido per un massimo di sei mesi consecutivi e permetterà ingressi multipli, ma non consentirà di lavorare o studiare nel Paese.

Reazioni e impatto sul turismo


L’introduzione dell’Eta ha suscitato reazioni contrastanti. Le autorità britanniche sostengono che il sistema sia necessario per rafforzare la sicurezza e monitorare con maggiore efficacia chi entra nel Paese. Tuttavia, diversi esperti di turismo temono che il nuovo obbligo possa disincentivare i viaggiatori europei, storicamente una delle principali fonti di entrate per il settore turistico britannico.

Le associazioni di categoria hanno già lanciato l’allarme, sottolineando il rischio di un calo significativo del flusso turistico, con potenziali ricadute economiche negative per le città più visitate, come Londra, Edimburgo e Manchester.

Il contrappeso: la tassa Ue per i turisti britannici

Il nuovo sistema Eta arriva in un contesto in cui anche l’Unione Europea sta introducendo cambiamenti per i viaggiatori britannici. Dal 2025, infatti, entrerà in vigore una tassa di 7 euro per i turisti del Regno Unito che desiderano visitare i Paesi dell’Ue. Questa misura, che farà parte del sistema Etias (European Travel Information and Authorisation System), evidenzia le nuove dinamiche post-Brexit, con un aumento delle barriere burocratiche e dei costi per i viaggiatori da entrambe le parti della Manica.

Conseguenze e prospettive

Il Regno Unito punta a bilanciare sicurezza e flessibilità, ma l’impatto dell’Eta resta incerto. Da un lato, potrebbe generare nuove entrate e migliorare il controllo sui flussi migratori; dall’altro, rischia di scoraggiare i viaggiatori, soprattutto quelli europei, che si troveranno a dover affrontare costi aggiuntivi e procedure burocratiche più complesse.

Inoltre, la misura potrebbe influire negativamente sui rapporti culturali ed economici tra Londra e l’Europa, in un momento storico in cui il Regno Unito cerca di ridefinire il proprio ruolo globale.

Il turismo, settore cruciale per l’economia britannica, rischia di risentire di queste nuove barriere. In un contesto internazionale già segnato da incertezze economiche e crescenti tensioni geopolitiche, ogni passo verso una maggiore chiusura potrebbe risultare controproducente.

Conclusione: un nuovo capitolo nei viaggi verso il Regno Unito

Con l’introduzione dell’Eta, la Gran Bretagna invia un messaggio chiaro: è pronta a tracciare una linea netta tra sé e il resto del mondo, anche a costo di nuovi attriti. Per i viaggiatori, l’era dei soggiorni senza visto nel Regno Unito si avvia al tramonto, inaugurando un nuovo capitolo fatto di controlli più rigidi e costi aggiuntivi.
Notizie dello stesso argomento
Trovati 23 record
Pagina
2
08/01/2025
Steve Bannon, l’architetto della vittoria di Donald Trump nel 2016, non usa mezzi termini:...
08/01/2025
A dodici mesi dall’elezione di Javier Milei alla presidenza dell’Argentina, l’Osservatorio...
08/01/2025
Cuba, afflitta da una crisi economica senza precedenti, ha avviato una serie di riforme st...
08/01/2025
Le recenti dichiarazioni del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo a...
07/01/2025
Danimarca: la premier Mette Frederiksen risponde a Donald Trump sulla questione Groenlandi...
07/01/2025
Da sempre dominato da Airbus e Boeing, il mercato mondiale degli aerei di linea potrebbe p...
Trovati 23 record
Pagina
2
Il Magazine
Italia Informa n°6 - Novembre/Dicembre 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli