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Oggi a Madrid la giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità, “agire subito”

- di: Barbara Bizzarri
 
Oggi a Madrid la giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità, “agire subito”
E così, dopo la guerra, la pandemia, il caro spesa incluso carburante, l’agricoltura a pezzi, le locuste per cena e l’economia mondiale traballante, la desertificazione avanza. Colpa, pare, dell’opera dell’uomo e pure della siccità che dal 2000 aumenta del 29% con più di cinquanta milioni di persone colpite ogni anno: entro il 2050 potrebbe riguardare circa tre quarti della popolazione mondiale. L’osservanza globale della Giornata della desertificazione di quest'anno si svolge a Madrid, in Spagna, un Paese vulnerabile alla siccità, alla scarsità d'acqua e agli impatti dei cambiamenti climatici connessi. Il governo spagnolo è in prima linea nell'affrontare l’emergenza: "La siccità non è solo l'assenza di pioggia: è spesso alimentata dal degrado del suolo e dai cambiamenti climatici. Insieme, possiamo superare i suoi effetti devastanti sulle persone e sulla natura in tutto il mondo e iniziare a prepararci ora per rendere il nostro futuro a prova di siccità", ha dichiarato Teresa Ribera Rodríguez, vicepresidente del governo e ministro della transizione ecologica e della sfida demografica. Preoccupazione è stata espressa anche dalle Nazioni Unite tramite la dichiarazione di Ibrahim Thiaw, Segretario esecutivo della Convenzione per combattere la desertificazione (UNCCD): “Le recenti siccità indicano un futuro precario per il mondo.

La scarsità di cibo e acqua e gli incendi causati dalla grave siccità si sono intensificati negli ultimi anni”. In Italia, il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha ricordato al riguardo il proprio impegno per la tutela e l’efficientamento delle dighe e delle infrastrutture per la gestione delle risorse idriche, con nuovi finanziamenti pari a 4,3 miliardi di euro di cui 0,5 del fondo ReactEu, destinati agli interventi da effettuare in particolare nel Sud e per completare l’attuazione dei progetti definiti nel Rapporto sugli impatti dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture, redatto dalla Commissione di esperti istituita dal Mims e presieduta dal Prof. Carlo Carraro. Il PNRR ha destinato a questo settore 2,9 miliardi di euro, di cui due per interventi destinati alla sicurezza e 900 milioni finalizzati alla riduzione di perdite e alla realizzazione di reti digitalizzate e controllate. Alla scadenza per la prima tranche di finanziamenti a fine maggio 2022 sono pervenute oltre cento proposte di intervento, mentre quella per presentare proposte riferite alla seconda tranche è prevista alla fine di ottobre. 476 milioni di euro sono destinati invece alla riduzione delle perdite idriche nelle regioni del Sud, e il Mims ha pubblicato la graduatoria dei beneficiari per le opere da realizzare entro la fine del 2023. Dalle Nazioni Unite fanno comunque sapere che l’unione fa la forza e che tutti possono dare il proprio contributo per annullare gli effetti dell’ennesima sciagura che si è abbattuta sulle nostre teste. A questo punto, manca soltanto di vedere nei cieli i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse. Cosa potrebbe esserci di peggio? Potrebbe piovere, anzi no: per la desertificazione sarebbe un bene, a meno che non si tratti dei dintorni di Roma e di piogge acide da incendi di discariche.
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