Giappone, alla ricerca dell’intimità perduta

- di: Barbara Leone
 
Nell’immaginario collettivo, la figura della geisha è sinonimo di mistero, raffinatezza ed erotismo sublimato. Simbolo di un Giappone che celebra l’arte della seduzione e dell’intimità, queste icone culturali rappresentano un ideale che sembra essere in netto contrasto con la realtà contemporanea del paese. Un recente sondaggio condotto da Ipsos ha rivelato un paradosso: i cittadini giapponesi, nonostante una cultura storicamente associata all’estetica e alla sensualità, sono tra i meno soddisfatti al mondo della propria vita sessuale e sentimentale.

Giappone, alla ricerca dell’intimità perduta

Il sondaggio, condotto in 31 paesi e ripreso dall’agenzia France Presse, dipinge un quadro preoccupante. Solo il 37% dei giapponesi intervistati si dichiara soddisfatto della propria sfera sessuale, il dato più basso tra le nazioni coinvolte. Seguono i sudcoreani, con un tasso di soddisfazione leggermente superiore, pari al 45%. Al vertice della classifica, invece, troviamo paesi come l’India e il Messico, dove ben il 76% degli intervistati si ritiene appagato nella vita sessuale. Questo divario non riguarda solo l’intimità fisica, ma si estende anche al livello di soddisfazione nelle relazioni sentimentali e alla percezione dell’amore nella propria vita. Alla domanda su quanto si sentano “amati”, solo il 51% dei giapponesi ha risposto affermativamente, il dato più basso tra i paesi analizzati, seguito dai sudcoreani. In modo sorprendente, anche gli italiani — notoriamente associati a passione e romanticismo — si collocano in fondo alla classifica, con un tasso del 63%.

Questo scenario riflette una serie di fattori profondamente radicati nella società giapponese. La difficoltà nell’esprimere emozioni e sentimenti sembra giocare un ruolo centrale. Secondo Ipsos, la personalità dei giapponesi, spesso descritta come riservata e introspettiva, rappresenta un ostacolo alla costruzione di legami affettivi soddisfacenti. “I giapponesi non sono bravi a esprimere emozioni e atteggiamenti quando si tratta di amore e romanticismo,” ha sottolineato il rapporto. Questa mancanza di connessione emotiva si riflette anche nei dati sulla natalità. Il Giappone sta affrontando una crisi demografica senza precedenti: il tasso di natalità, già critico, si è ulteriormente ridotto a 1,20 nel 2022, un minimo storico per l’ottavo anno consecutivo. La situazione è ancora più drammatica in Corea del Sud, che registra il tasso di natalità più basso al mondo, pari a 0,72. Le conseguenze di questa crisi non si limitano alle statistiche. La mancanza di intimità e affetto nella vita privata influisce sulla struttura sociale e sull’economia dei due paesi, minacciando la sostenibilità delle loro società nel lungo termine.

Il sondaggio evidenzia un forte contrasto con paesi come l’India e il Messico, dove la soddisfazione sessuale e sentimentale raggiunge livelli significativamente più alti. Qui, la cultura promuove un’espressione più aperta dei sentimenti, mentre i legami familiari e comunitari giocano un ruolo fondamentale nel supportare le relazioni personali. Questa differenza culturale evidenzia quanto le norme sociali e i valori tradizionali possano influenzare la percezione della felicità e dell’appagamento nelle relazioni. Tuttavia, non si tratta solo di cultura: fattori economici, stili di vita e persino il ritmo del progresso tecnologico giocano un ruolo.

Il paradosso giapponese, in cui una cultura ricca di simboli legati all’erotismo e al romanticismo si traduce in livelli così bassi di soddisfazione personale, solleva interrogativi importanti. La società giapponese, famosa per la sua capacità di adattarsi e innovare, potrebbe trovare soluzioni per affrontare queste sfide. Le politiche pubbliche, come i tentativi di incentivare la natalità attraverso agevolazioni economiche e programmi per conciliare lavoro e famiglia, rappresentano un passo nella giusta direzione. Tuttavia, le barriere culturali sono forse le più difficili da superare. In un paese in cui l’estetica della geisha continua a essere un simbolo di grazia ed eleganza, il cammino verso una maggiore soddisfazione personale potrebbe iniziare da un cambiamento profondo nella percezione delle emozioni e delle relazioni. Perché, come dimostrano i dati, non basta l’immaginazione per colmare il vuoto di connessione nella vita reale.

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