Germania: la pandemia ha dato nuovo vigore alle startup

- di: Redazione
 
La Germania, per un giudizio comune che ha retto sostanzialmente sino allo scorso anno, non è stata mai conosciuta come un paradiso per le startup. Tanto da ingenerare le lamentele di imprenditori e investitori sulle difficili condizioni per un successo aziendale sostenibile.

Germania: rinnovata spinta alle startup per via della pandemia

Eppure se si guarda a quanto accaduto nel 2020 c'è da restare sorpresi perché il numero di startup nate lo scorso anno è stato di 165.000, lo stesso del 2019. Gli esperti e gli analisti lo spiegano con il fatto che la pandemia ha messo in luce le lacune dell'offerta digitale, le inefficienze e la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento. Le startup avevano già pronte le soluzioni giuste, alcune ancora nel cassetto.

Le nuove aziende farmaceutiche, in particolare, hanno beneficiato della situazione determinata dal coronavirus e della crescente domanda di prodotti medici, che ha rafforzato la tendenza al rialzo nel settore. Il mercato del software e dei giochi in forte espansione ha registrato un forte aumento di nuove società con un aumento del 31 per cento, mentre la vendita per corrispondenza e il commercio su Internet ha avuto una crescita del 25 per cento. C'è stata anche una crescita tra i fornitori di dispositivi di informazione e comunicazione e quelli di servizi IT.

Gli aiuti economici di Stato in Germania, l'estensione della normativa sul lavoro ridotto e la sospensione temporanea dell'obbligo di dichiarazione di insolvenza hanno contribuito in modo determinante al fatto che il numero di start up non è crollato nel 2020. Nella seconda metà dell'anno, ovviamente, sono sorti problemi di liquidità in quelle società che non erano più autorizzate a fare affari a causa delle restrizioni per il Covid-19. Tuttavia, queste società hanno nuovamente beneficiato massicciamente del supporto statale e sono state così in grado di ridurre significativamente il loro il costo del lavoro. Ricordare quando sono nate aziende come Airbnb, Whatsapp e Uber, nel bel mezzo di una crisi finanziaria, mostra che gli shock esterni sono un terreno fertile e speciale per le aziende digitali di successo.

Questo potrebbe valere anche nella pandemia di coronavirus, che è stata un motore di indipendenza nella scienza, dando l'opportunità di scoprire nuove opportunità di business.
Il potenziale degli spin-off universitari è stato dimostrato da due aziende locali che sono state recentemente al centro dell'interesse globale: i produttori di vaccini Biontech (Università Johannes Gutenberg di Magonza) e Curevac (Università di Tubinga). Queste ex startup dimostrano anche che una buona idea da sola non basta per avere successo. L'implementazione in un modello di business praticabile e il finanziamento sono i maggiori ostacoli.

Spinti dalla pandemia, i grandi finanziatori del rischio stanno investendo molto più denaro in startup dei settori biotecnologico, sanitario e farmaceutico, nonché in modelli di business digitali. Le star-up di Berlino hanno ricevuto un'iniezione di liquidità di circa quattro miliardi di dollari lo scorso anno, quasi il 50 percento in più rispetto al 2019.
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