Violazione della privacy dei rider: Foodinho multata per 2,6 milioni di euro

- di: Daniele Minuti
 
Foodinho, società controllata da GlovoApp23, ha ricevuto una pesante multa da parte del Garante della privacy per un totale di 2,6 milioni di euro a cui si aggiunge l'obbligo di modifica del trattamento dei dati in possesso relativi ai rider, a seguito di una verifica che dimostri che gli algoritmi di prenotazione sull'app non portino a forme di discriminazione.

Come spiegato dal Sole 24 Ore, l'istruttoria ha messo nel mirino Foodinho mostrando evidenti violazioni della privacy, dello statuto dei lavoratori e della normativa che tutela tutti quanti i dipendenti che hanno a che fare con piattaforme digitali.

Il Garante italiano ha attivato un'operazione in concerto con il suo omologo spagnolo per attivare delle verifiche sulla piattaforma digitale e sui suoi algoritmi (Foodinho non informava i dipendenti di come il sistema funzionasse e non dava garanzie sull'esattezza dei risultati dei sistemi algoritmici per la valutazione dei singoli rider), senza neanche garantire procedure a tutela del diritto di ottenere l'intervento umano oppure di esprimere la propria opinione, incontestabile da parte di dipendenti stessi.

Per questo il Garante obbligherà Foodinho a valutare misure a tutela dei rider a fronte delle decisioni automatizzate, imponendo una verifica dell'esattezza di tutti quanti i dati immessi nel sistema, per ridurre anche al minimo le distorsioni sulle valutazioni dei singoli rating a casa del punteggio (basato su un algoritmo penalizzante).

L'ammontare della sanzione a 2,6 milioni di euro è dovuto non solamente ai trattamenti ritenuti illeciti ma anche della poca collaborazione che Foodinho ho mostrato durante tutta l'istruttoria, oltre che all'alto numero di rider coinvolti in Italia nel momento in cui è stata portata avanti l'ispezione (circa 19.000): Foodinho ha 60 giorni di tempo per avviare le correzioni necessarie alle violazioni e 30 giorni in più per intervenire sugli algoritmi. Per quanto riguarda la società spagnola GlovoApp23, è partito un procedimento autonomo portato avanti dal Garante della privacy iberico.

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