Polonia chiude lo spazio aereo e fa decollare i caccia, Danimarca stoppa i droni civili per il vertice Ue. Kiev colpita, morti e feriti. Zelensky incalza: “sanzioni durissime”. Tajani rassicura: “l’Italia non è nel mirino”.
La notte europea è stata segnata da sirene, intercettazioni e restrizioni dello spazio aereo. Mentre Kiev contava i danni di uno dei raid più intensi, Varsavia ha limitato i cieli nell’est e fatto decollare i caccia; Copenaghen ha imposto per cinque giorni lo stop ai droni civili durante il vertice informale Ue, dopo nuove segnalazioni sopra installazioni militari.
Cosa è successo nella notte
Tra la tarda serata e il mattino, ondate di droni e missili hanno colpito l’Ucraina. “Un attacco vile”, lo ha definito Zelensky, indicando Kiev, Zaporizhzhia, Khmelnytskyi, Sumy e Odessa tra le aree più bersagliate. Nella capitale è stato danneggiato un istituto di cardiologia; il bilancio parla di quattro vittime — tra cui una dodicenne — e decine di feriti.
L’effetto domino sui cieli della Nato
Alle prime ore del mattino la Polonia ha innalzato l’allerta, chiudendo temporaneamente lo spazio aereo tra Lublino e Rzeszów, con velivoli nazionali e alleati in pattugliamento. Il provvedimento ha generato ritardi e ripianificazioni del traffico civile.
Danimarca, stop ai droni civili e nuove segnalazioni
La Danimarca ha imposto un divieto nazionale ai voli di droni civili in coincidenza con il vertice Ue. Il Comando della Difesa ha confermato nuove osservazioni di droni in più località militari. Il governo tratta il fenomeno come possibile attacco ibrido e prepara strumenti normativi per consentire neutralizzazioni rapide vicino ad aeroporti e infrastrutture critiche.
Il messaggio di Kiev agli alleati
“Serve la massima pressione economica su Mosca”, ha insistito Zelensky, invocando il blocco delle entrate energetiche e un ampliamento della lista PURL per accelerare l’arrivo di sistemi di difesa aerea, inclusi ulteriori Patriot.
“Italia nel mirino”? La replica di Tajani
Alle preoccupazioni diffuse nelle ultime ore ha risposto il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Gli italiani possono stare tranquilli, Putin non ci attaccherà. La nostra difesa aerea è vigile e in grado di neutralizzare ogni intrusione”. Una linea che, sul piano europeo, resta abbinata alla richiesta di nuove sanzioni e sostegno a Kiev.
Baltico sotto lente e “muro di droni”
Nel Baltico la Nato ha intensificato la vigilanza multi-dominio, mentre i Paesi dell’est rilanciano un progetto di “drone wall” lungo i confini con Russia e Bielorussia, per coordinare rilevazioni, jamming e intercettazioni. La Germania fornirà sistemi anti-drone alla Danimarca, con supporto svedese.
Cosa guardare nelle prossime 72 ore
- Ritmo degli attacchi: pressione su difesa aerea ucraina e scorte europee di intercettori.
- Sicurezza aeroportuale Ue: la stretta danese può fare scuola durante eventi ad alta visibilità.
- Corridoi Nato: pattugliamenti e NOTAM intermittenti sul fianco orientale.