Manca l’ufficialità, ma tutto fa credere che il risultato delle elezioni Usa - neppure di misura come ci si attendeva – proietta Donald Trump verso il clamoroso ritorno alla Casa Bianca. Nel momento in cui scriviamo, infatti, è avanti sia nel voto popolare che in tutti gli Stati chiave della contesta. Per vincere la Casa Bianca, Harris dovrebbe prevalere in Michigan (15 grandi elettori), Wisconsin (10) e Pennsylvania (19), la cosiddetta “Rust Belt”. Ma la candidata democratica è indietro in tutti e tre questi Stati e, a meno di un clamoroso e del tutto imprevisto ribaltone con il conteggio per posta, tutti e tre gli Stati finiranno nel carniere del Tycoon.
Verso il clamoroso ritorno di Trump alla Casa Bianca
A Mar-a-Lago, la villa a Palm Beach (Florida) dove Trump risiede e dove ha piazzato il suo quartier generale, c’è grande ottimismo e i primi risultati sono stati accolti con un boato dai fan. Partita chiusa secondo Elon Musk, il genialoide più ricco del mondo, che è diventato un acceso sostenitore di “Donald” spendendo una fortuna sull’altare di questo sostegno e mettendo a disposizione di Trump e del trumpismo la piattaforma X, l’ex Twitter.
Come per tutte le elezioni vinte dai populisti di destra, esultano sia i ricchi che una parte significativa dei poveri. Saranno i fatti a dire chi, di loro, ha in realtà votato contro il proprio interesse. Ma la risposta è prevedibile già oggi.
All’estero, ci sarà uno choc in Europa, con l’Unione che sarà più sola, mentre si brinderà a Mosca, a cui di fatto questo voto consegna l’Ucraina. A Pechino non hanno molti motivi per brindare, come non li avrebbero avuti neppure nel caso della vittoria di Harris. Ma i cinesi sono furbi e pazienti, staranno a vedere. Per ora nessuno sbilanciamento.