• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

La mancata educazione affettiva: non è amore se è possesso

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
La mancata educazione affettiva: non è amore se è possesso

Davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, Maura Manca ha pronunciato parole che non dovrebbero lasciarci scampo. La presidente dell’Osservatorio nazionale adolescenza – un ente che da oltre dieci anni studia i comportamenti, i linguaggi e le dinamiche emotive dei giovani italiani, monitorando scuole, famiglie e relazioni affettive – ha raccontato un’Italia che non vuole vedere ciò che accade sotto i suoi occhi. “È un argomento che ci riguarda da quando siamo piccoli”, dice. Ed è proprio qui il punto: ciò che definiamo “emergenza sociale” è spesso il prodotto di un lungo abbandono educativo. Perché prima della violenza c’è sempre la distorsione, la confusione, il dominio travestito da affetto.

La mancata educazione affettiva: non è amore se è possesso

Lo studio condotto dall’Osservatorio nel 2019 su 11.500 ragazzi tra gli 11 e i 19 anni non è una statistica come le altre: è una radiografia del fallimento collettivo. Il 16% dei giovani intervistati ha dichiarato di aver subito aggressioni fisiche all’interno della coppia. Sedici su cento. E non si parla di adulti: si parla di adolescenti, di preadolescenti, di rapporti che dovrebbero essere acerbi, leggeri, imperfetti ma mai violenti. Se la violenza spunta così presto, allora la domanda non è più “come si arriva al femminicidio”, ma “come abbiamo potuto ignorare i segnali per così tanto tempo”.

Quando l’amore viene scambiato per possesso
“Si normalizza un concetto di amore che in realtà non lo è”. Questo è il cuore della denuncia. I ragazzi vivono immersi in un’idea distorta di relazione: se ti controllo è perché ci tengo, se sei sempre raggiungibile è perché sei mio, se non mi rispondi è perché mi tradisci. La gelosia diventa la prova del sentimento. Il controllo, la prova dell’interesse. La sorveglianza, la prova della fiducia. E il risultato è devastante: una generazione che cresce senza sapere dove finisce sé stessa e dove comincia l’altro. Una generazione che confonde ossessione e cura, che scambia la paura per amore. Se questo diventa il terreno di partenza, non stupisce che alcuni comportamenti degenerino, che l’aggressione verbale diventi normale, che quella fisica segua lo stesso percorso.

Il compito mancato degli adulti
Secondo Manca, intervenire in adolescenza è già tardi. Bisogna iniziare prima, quando il linguaggio emotivo si forma, quando il limite si impara, quando si scopre che si può amare senza annullare. Ma la verità è che abbiamo lasciato i ragazzi soli. Gli educatori spesso non hanno gli strumenti necessari per affrontare situazioni complesse. Le famiglie sono sommerse da problemi, ritmi, difficoltà e mancanza di supporto. La formazione – dice Manca – “non può essere di pochi giorni perché il cervello va allenato”. Serve costanza. Serve metodo. Serve una strategia nazionale che non sia l’ennesima toppa dopo l’ennesima tragedia.

L’Osservatorio e il lavoro ignorato troppo a lungo
L’Osservatorio nazionale adolescenza, che Manca guida da anni, analizza comportamenti reali: violenze tra pari, dipendenze emotive, autolesionismo, bullismo online e offline, dinamiche tossiche di coppia. Non parla per allarmi mediatici, ma per dati raccolti sul campo. E quei dati – che restituiscono ragazzi incapaci di riconoscere i limiti, educatori smarriti, famiglie che chiedono aiuto – sono stati spesso archiviati come questioni marginali. Eppure è lì che tutto comincia. Lì si forma l’idea di sé, dell’altro, del legame. Lì si piantano semi che possono dare frutti buoni o cattivi.

Un Paese che finge di non sapere
La verità taglia più di qualsiasi dato. Il femminicidio non nasce da un raptus, né da un momento di follia, né da una coppia improvvisamente esplosa. Nasce molto prima. Nasce quando diciamo a un ragazzo che “è solo geloso”. Nasce quando non insegniamo a una ragazza che il controllo non è attenzione. Nasce quando lasciamo che le relazioni adolescenziali siano un campo di battaglia senza regole. Nasce dalla mancata educazione affettiva, che trattiamo come un lusso culturale e non come un’urgenza civile.

E allora ricordiamocelo, senza scuse e senza attenuanti: non è amore se è possesso.
E finché continueremo a ignorarlo, continueremo a produrre ciò che poi fingiamo di non comprendere.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 24 record
Pagina
2
04/12/2025
Genova, corteo ex Ilva: 4-5 mila in piazza. Scontri, lacrimogeni e tensione davanti alla Prefettura
Genova, corteo ex Ilva: 4-5 mila in piazza. Scontri, lacrimogeni e tensione davanti alla P...
04/12/2025
Femminicidio nelle Marche, donna uccisa letteralmente di botte in casa sua
Il marito in fuga: un anno fa aveva già tentato di ammazzarla
03/12/2025
Eduscopio 2025: Roma supera Milano
Avanza la spinta delle scuole private, rivoluzione silenziosa nei licei italiani
03/12/2025
La mancata educazione affettiva: non è amore se è possesso
Un’emergenza che nasce molto prima della violenza
03/12/2025
Ponte dell’Immacolata, 13,9 milioni in viaggio
Federalberghi vede un’Italia che si muove ma resta la frattura sociale
Trovati 24 record
Pagina
2
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720