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Saipem spinge sull’offshore: utili in corsa e flotta al completo

- di: Matteo Borrelli
 
Saipem spinge sull’offshore: utili in corsa e flotta al completo
Saipem spinge sull’offshore: utili in corsa e flotta al completo
Ordini in Turchia, Guyana e Azerbaijan; trimestre record dal 2012; Puliti: “Slancio intatto” e nozze con Subsea 7 in corsa tra le Antitrust.

(Foto: Alessandro Puliti, AD e DG di Saipem).

Saipem chiude nove mesi in accelerazione e mette un tassello decisivo nel percorso di rilancio: ricavi intorno a 11 miliardi (+8,4% a/a) e Ebitda a 1,2 miliardi (+32,7%), con utile a 221 milioni. Ma è il terzo trimestre a fare la differenza: Ebitda a 437 milioni, il migliore dal 2012. Guidance 2025 confermata e backlog sopra 30 miliardi, mentre la flotta è saturata fino al 2026.

“Prevediamo che lo slancio prosegua nel quarto trimestre”, afferma Alessandro Puliti, Amministratore Delegato e Direttore Generale, parlando di pipeline “forte e ricca di risultati”. Tradotto: capacità operativa al limite, offerte in crescita e cantieri che avanzano.

Il perimetro dei nuovi ordini

In Turchia, Saipem si è aggiudicata circa 1,5 miliardi di dollari per la fase 3 di Sakarya, che prevede la realizzazione di una FPU e di un nuovo gasdotto verso terra sul Mar Nero. In Guyana, via libera all’esecuzione del progetto Hammerhead per circa 500 milioni, con attività di EPCI sulle infrastrutture sottomarine. In Azerbaijan, tre incarichi per circa 600 milioni sulla Compression Phase 3 di Shah Deniz, per prolungare la vita del mega-giacimento nel Caspio.

Flotta piena e drilling in spinta

Nel deepwater il momentum è evidente: la Santorini prosegue in Ghana e Costa d’Avorio per Eni, mentre Scarabeo 9 e Deep Value Driller sono impegnate tra Africa, Mediterraneo e Far East. Gli ultimi pacchetti pubblicati cubano oltre 100 milioni, con indicazioni di rafforzamento dell’utilizzo delle unità nel 4° trimestre e nel 1° 2026.

Tecnologie sottomarine e droni

L’accordo sui droni underwater siglato con Fincantieri resta un abilitatore di margini per ispezioni e interventi subacquei complessi, con potenziale apertura a nuove linee di ricavo a più alto valore.

La partita M&A con Subsea 7

Il progetto di fusione procede tra verifiche Antitrust nelle principali giurisdizioni. L’indirizzo industriale è quello di creare un player con scala globale su SURF e installazioni offshore, sinergie attese nell’ordine delle centinaia di milioni entro tre anni e backlog combinato oltre i 40 miliardi. Possibili rimedi per sciogliere i nodi concorrenziali in mercati più concentrati.

Perché il trimestre è diverso

  • Mix migliore con più SURF e deepwater ad alto margine.
  • Pricing power nel drilling di acque profonde con dayrate in rialzo.
  • Disciplina finanziaria e capex mirati su flotta e tecnologie.

“La flotta è pienamente impegnata: il 2026 è coperto e il 2027 quasi”, è la linea che trapela dal management. La priorità è consolidare i margini del trimestre record e blindare la crescita 2026.

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