O’Leary (foto) toglie un aeromobile per l’inverno: “Fiumicino non è competitivo”. Pressing su governo e Comune: stop all’addizionale e al limite di 65 voli a Ciampino. Niente ripartenza su Tel Aviv senza Terminal 1 e slot garantiti.
Ryanair conferma che per l’inverno 2025-26 ritirerà un aeromobile dalla base romana, scendendo da 17 a 16. La compagnia motiva la scelta con costi in crescita, tariffe aeroportuali a Fiumicino e il cap ai movimenti di Ciampino. In conferenza stampa il ceo Michael O’Leary è netto: “Fiumicino non è più competitivo”.
Il nodo tasse: l’addizionale extra-Ue
Al centro c’è l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco che dal 1° aprile 2025 aumenta di 50 centesimi per i voli extra-Ue dagli scali oltre i 10 milioni di passeggeri. O’Leary chiede che venga azzerata e avanza una promessa: “Se togliete la tassa, investiamo 4 miliardi, 40 aerei in più, 250 nuove rotte e migliaia di posti di lavoro”.
Il tetto di Ciampino: 65 movimenti al giorno
Su Ciampino resta il limite di 65 movimenti giornalieri, nato per mitigare l’impatto acustico. È uno schema che riduce le possibilità di crescita a breve: “Solo quattro voli l’ora non bastano a sostenere la domanda”, sostiene il vettore. La partita è urbanistica e sanitaria, oltre che industriale.
Tariffe e margini: che cosa è cambiato nel 2025
Aeroporti di Roma ha aggiornato i corrispettivi regolati 2025, con adeguamenti scaglionati nell’anno. Per le low cost significa margini più stretti e una valutazione più prudente su dove basare gli aerei nei mesi di bassa stagione.
Tel Aviv fuori rotta: la disputa sul Terminal 1
Ryanair non riprenderà i voli su Tel Aviv in inverno, finché non sarà garantito l’uso stabile del Terminal 1 low cost e la conferma degli slot estivi. La compagnia ha sospeso decine di collegamenti e ricalibrato la capacità su altri mercati europei.
Che cosa cambia per i passeggeri
Nel breve, qualche frequenza in meno e possibili prezzi più tesi nelle ore di punta. L’offerta su Roma resta ampia, ma la combinazione tasse + tetti + instabilità geopolitica rende più difficile espandere l’operativo low cost puro.