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Manovra: Irpef al 33% e bonus famiglie, cosa cambia

- di: Bruno Coletta
 
Manovra: Irpef al 33% e bonus famiglie, cosa cambia
Manovra: Irpef al 33% e bonus famiglie, cosa cambia
Taglio sull’aliquota centrale, rafforzamento dei sostegni a mamme e non autosufficienti, rottamazione con “anticorpi”, incentivi alle imprese più stabili: la partita della legge di bilancio punta su ceto medio e servizi, tra ambizione e sostenibilità.

(Foto: il ministro a Economia e Finanze, Giovanni Giorgetti).

La nuova legge di bilancio prende forma con un pacchetto da circa 16 miliardi che ridisegna il prelievo al centro della curva dei redditi e rafforza alcuni capitoli sociali. L’architrave è il taglio dell’Irpef dal 35% al 33% per lo scaglione compreso tra 28.000 e 50.000 euro, accompagnato da misure per spingere i rinnovi contrattuali, detassare gli straordinari, reintrodurre una rottamazione più rigorosa e sostenere famiglie e anziani non autosufficienti. Sul fronte produttivo, il governo prepara la proroga dell’Ires premiale e un incentivo “di nuova generazione” che superi i limiti di Industria 4.0 e Transizione 5.0.

Irpef, due punti in meno sullo scaglione centrale

Il cuore della manovra è la riduzione dell’aliquota intermedia al 33%. L’alleggerimento è progressivo all’interno dello scaglione: vicino ai 28 mila euro l’effetto è più contenuto (quella fascia ha già beneficiato del passaggio al 23%), poi cresce fino a un beneficio massimo attorno a 440 euro annui. Per trascinamento, un riflesso si vede anche oltre i 50 mila euro, ma il perimetro reale dipenderà dal disegno definitivo di detrazioni e franchigie, su cui il governo potrebbe intervenire per evitare vantaggi pieni ai redditi più alti.

Famiglie: bonus mamme confermato e potenziato

Nel capitolo sociale rientra la conferma del bonus per le lavoratrici madri: 40 euro al mese nel 2025 per chi ha almeno due figli, con erogazione in unica soluzione. L’obiettivo è sostenere l’occupazione femminile e i nuclei con carichi di cura in un contesto di salari reali compressi e spesa familiare più rigida.

Anziani fragili: più risorse e servizi concreti

Arriva il rifinanziamento degli interventi per la non autosufficienza, attingendo a risorse per i caregiver non ancora utilizzate. Il pacchetto si muove su tre assi: assistenza domiciliare e coabitazione solidale; servizi di sollievo anche festivi e di pronto intervento; supporto all’incontro tra domanda e offerta di lavoro nei servizi alla persona. L’intento è rendere capillare una rete che oggi soffre di disuguaglianze territoriali e tempi di attivazione lunghi.

Rottamazione con anticorpi anti-furbetti

Torna la definizione agevolata dei debiti fiscali, ma con rate flessibili calibrate all’importo e un meccanismo di tutela contro chi versa una sola rata. L’orientamento è evitare micro-rate poco efficienti, garantendo un gettito più stabile e la riduzione degli arretrati senza incentivare azzardo morale. Il costo stimato dell’operazione è nell’ordine di un miliardo l’anno per tre anni.

Pensioni: stop al mini-scatto dal 2027?

Nel perimetro previdenziale pesa l’ipotesi di congelare l’aumento di tre mesi dell’età di vecchiaia legato alla speranza di vita, previsto dal 2027. L’intervento non ha impatto immediato, ma genera oneri prospettici e riapre il confronto su equità tra coorti e sostenibilità di lungo periodo.

Imprese: Ires premiale e incentivi di nuova generazione

Per il tessuto produttivo si punta alla continuità dell’Ires premiale per chi reinveste utili in occupazione e innovazione e al varo di un incentivo più flessibile, svincolato dai paletti europei che hanno penalizzato i settori energivori. “Sarà una misura più flessibile, finanziata in modo duraturo con risorse nazionali, così che le imprese possano programmare”, ha spiegato il ministro delle Imprese Adolfo Urso.

Il mondo produttivo chiede massa critica: secondo le stime, servirebbero circa 8 miliardi in tre anni per rendere gli incentivi davvero efficaci e non episodici.

Chi guadagna e cosa resta da chiarire

Il disegno favorisce il ceto medio e le famiglie con figli o carichi di cura. L’effetto sui consumi potrebbe essere moderato ma diffuso, utile in una fase in cui l’inflazione si è raffreddata ma resta percepita. Restano da sciogliere nodi tecnici: interazione tra nuove aliquote e detrazioni, platee della non autosufficienza, regole della rottamazione e la dote effettiva sugli incentivi alle imprese.

Sostenibilità: il vincolo non scritto

Tra tagli d’imposta, misure sociali e incentivi, la manovra si muove entro margini di bilancio stringenti. La chiave sarà l’attuazione: salvaguardie anti-regressive sull’Irpef, targeting accurato dei servizi alla fragilità, condizionalità chiare per gli aiuti alle imprese. Solo così l’impatto potrà risultare equo e pro-crescita senza spingere la spesa oltre il sostenibile. 

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