Il presidente di Mps mette il timbro sull’operazione: “Abbiamo dimostrato che anche gli obiettivi impossibili si possono raggiungere” — Nicola Maione. Rotta chiara su lista per il cda, ceo esterno e valutazione del delisting.
(Foto: a sinistra il presidente di Mps, Nicola Maione. A destra Luigi Lovaglio, AD).
Nicola Maione rivendica il cambio di passo dopo il successo dell’Opas su Mediobanca: “Una grande operazione finanziaria e industriale, premiata da numeri esaltanti, che modifica il sistema bancario italiano” — Nicola Maione. Con in mano una partecipazione ampia, Siena apre la fase due: governance, integrazione e scelte strategiche.
La svolta raccontata dal presidente
La linea è netta: “Gli obiettivi sono tutti davanti, anche quelli impossibili: come abbiamo dimostrato, possono essere raggiunti” — Nicola Maione. È la dichiarazione-chiave che sintetizza l’approccio a questa fase: ambizione dichiarata, gestione dei dossier sensibili e tempi stretti per mettere a terra le decisioni.
Lista, ceo e calendario delle decisioni
Il comitato nomine è al lavoro sulla lista per il nuovo cda di Mediobanca, da presentare entro il 3 ottobre, in vista dell’assemblea del 28 ottobre. In cima all’agenda c’è il nome del nuovo ceo, con una preferenza esplicita per un profilo scelto all’esterno. Giovedì è previsto il cda di Mps: prenderà atto del risultato dell’offerta e riceverà un aggiornamento sulle selezioni, senza decisioni definitive nell’immediato.
Delisting, fusione o convivenza col mercato
Sulla presenza in Borsa, Maione mantiene prudenza strategica: “Sul delisting valuteremo”, afferma Nicola Maione. Le opzioni restano tre: delisting con fusione per una semplificazione profonda; fusione mantenendo per un periodo la quotazione; oppure convivenza con un flottante ridotto, integrando passo dopo passo attività commerciali, investment banking, private e wealth.
Borsa e flottante: cosa è successo
All’indomani della chiusura dell’offerta, Mediobanca ha registrato un calo marcato, segno dell’assestamento del mercato dopo la fine della finestra di adesione; Mps ha tenuto in lieve rialzo. In circolazione resta un flottante intorno al 14%, una quota che conserva un minimo di mercato attivo sul titolo Mediobanca e una finestra di dialogo con gli investitori.
Gli azionisti forti e i vincoli
Il quadro proprietario vede gruppi rilevanti con pratiche autorizzative in corso e impegni formali sui diritti di voto e sulle liste. Per chi supera soglie sensibili scattano paletti di vigilanza (fino al congelamento dei diritti oltre il 9,99%) e limitazioni alla presentazione di liste per la maggioranza del cda di Mps. Il tema tornerà centrale in primavera, quando l’assemblea di Siena rinnoverà l’intero board, ad compreso.
Le partecipazioni che cambiano le partite industriali
Con il passaggio del controllo, a Siena sono confluite partecipazioni storiche di Mediobanca: Generali (13,1%), Italmobiliare (6,8%), Piquadro (5%). Sono asset strategici che richiedono una regia attenta: relazione con i partner industriali, posizionamento nel settore assicurativo e bilanciamento tra stabilità e creazione di valore.
Cosa succede adesso
L’operazione ha già spostato gli equilibri del credito italiano. Le prossime settimane saranno decisive: definizione del board, scelta del ceo, chiarimento sulla strategia di quotazione e impostazione dell’integrazione operativa. Il messaggio politico-industriale di Maione è inequivoco: “Stiamo lavorando e sono convinto che faremo un ottimo lavoro”.